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Mio figlio è un genio. Anzi no, è ‘plusdotato’

di Nostrofiglio Redazione - 30.01.2009 - Scrivici

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A tre anni vostro figlio sa già leggere? Oppure alle elementari spicca in alcune materie, come la matematica o la musica? Potrebbe essere 'plusdotato'.

“A tre anni sa già leggere, conosce i numeri e fa mille domande. E’ un genio?” Mio figlio dimostra uno spirito molto creativo ma a scuola non brilla. C’è qualcosa che non va?” “Il mio bambino è talmente esuberante che sembra iperattivo. Che cosa posso fare?”

Si calcola che l'8-10% degli studenti sia plusdotato. In una classe di 25 scolari, potrebbero avere queste caratteristiche due-tre bambini.

Tre casi completamente diversi ma che potrebbero tutti portare alla stessa conclusione: si tratta di bambini ‘plusdotati’, ovvero bambini con particolari abilità o che dimostrano di avere competenze e capacità superiori ai bambini della stessa età.

In genere vengono definiti ‘geni’ – osserva la psicologa Anna Maria Roncoroni (www.roncoroni.eu), corrispondente italiana dell’European Council for High Ability – “dimenticando che il genio è colui che ha già dato un contributo fondamentale per lo sviluppo del settore di cui si occupa, raggiungendo risultati di eccellenza”.

“Come si può ben capire, parlare di “geni” quando ci si riferisce a dei bambini è prematuro e dannoso per il bambino stesso, che si crea delle aspettative eccessive e pretende sempre di più da se stesso, rendendo a volte difficile accettare la frustrazione, l’errore e le difficoltà che la vita pone davanti ad ognuno di noi inevitabilmente,” continua Roncoroni.

Come si possono riconoscere i bambini plusdotati?

“Non esiste una risposta unica e definitiva – spiega la psicologa - perché vi può essere il bambino che dimostra sin da piccolo di avere doti particolari (a tre anni già è in grado di leggere, ha facilità nell’apprendere le parole, ha un linguaggio ricco ed articolato, conosce già i numeri, è curioso, fa mille domande, etc.) oppure vi è quel bambino che solo all’epoca dell’ingresso a scuola comincia a scoprire di amare la lettura, si apre al mondo e dimostra di saper apprendere ad una velocità veramente inusuale.

Oppure il bambino molto creativo può avere delle difficoltà ad uniformarsi ai canoni della scuola, o quello molto timido può non emergere ma nascondersi, sviluppando i propri interessi al di fuori dall’ambito scolastico, in cui può anche non brillare particolarmente.

Vi sono alcuni bambini che, data la loro esuberanza, vengono scambiati per iperattivi, con conseguenze a volte anche pesanti sia per il bambino stesso che per la famiglia”.

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