“A tavola il concetto di imitazione è fondamentale” spiega Ilaria Violi. “Purtroppo però il bambino carpisce non solo gli atteggiamenti postivi ma anche quelli negativi, per esempio un comportamento scorretto di un compagno. Il ruolo della maestra in queste occasioni è determinante perché deve spiegare l’azione corretta e spronare i piccoli all’imitazione, convincerli che si fa così, insistendo giorno dopo giorno. È molto utile anche presentare l’esempio corretto sotto forma di gioco, per esempio il cucchiaio che entra in bocca come un aereo, mentre il gioco tradizionale deve essere bandito dal momento del pasto: se un bambino gioca a tavola non lo faccio giocare dopo, non deve esserci confusione tra i due momenti”.
“Il pasto è un momento fondamentale dello stare insieme” dice Pina Faleni “e i bambini mangiano in modo corretto e in armonia perché ci si siede a tavola ai propri posti dopo i riti della pulizia delle mani e della preghiera che creano un’atmosfera di serenità e compostezza. Per questo non si verificano mai episodi di disordine, e se per caso si rovescia un bicchiere è solo un incidente che può capitare a chiunque. I bambini sanno che a tavola si osservano delle regole precise, per esempio “il silenzio è d’oro al tavolo del re”, oppure dopo si aiuta a sparecchiare con armonia, non si butta via il cibo, anche perché un giorno alla settimana i bambini preparano il pane e capiscono l’importanza e la preziosità del cibo e la fortuna di poterlo mangiare, a differenza dei bambini più sfortunati. L’educazione e il rispetto delle regole sono anche frutto della ripetitività quotidiana di azioni corrette”.
“A tavola si devono osservare delle regole precise, ma affinché le regole vengano accettate è necessaria la totale condivisione e la coerenza genitori/scuola” dice Eleonora Vitrugno. “La condivisione di una regola, infatti, ne aiuta l’accettazione.
A volte i bambini che mangiano scomposti lo fanno perché a casa mangiano nel seggiolone oppure davanti al televisore acceso, quindi è normale che trovando a scuola modalità diverse da quelle di casa trovano difficile stare seduti composti. Certo, l’insegnante dà fiducia al bambino e rispetta i suoi tempi”.
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