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Nel Galles un parco giochi ispirato a una discarica

di Federica Baroni - 07.07.2014 - Scrivici

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Lascereste i vostri figli giocare tra i rottami, saltare su vecchi materassi, dar fuoco a legname abbandonato? Eppure è ciò che succede nel nuovo parco giochi The Land, sorto nel Galles e ispirato a una discarica. E, a quanto dicono psicologi ed educatori, un po' di rischio controllato e un po' di paura aiutano i bambini a crescere più forti e sicuri di sé. E a fare amicizia più facilmente rispetto ai parchi superorganizzati, in cui si tende a giocare da soli.

Lascereste i vostri bambini saltare tra materassi abbandonati, rincorrersi tra vecchi pneumatici , incendiare pallets, lanciarsi da carrucole sgangherate?

Benvenuti a The Land, parco giochi del Galles, (Gran Bretagna) ispirato a una discarica, ma profondamente innovativo.

Qui non ci sono giochi colorati, né altalene o scivoli con protezioni. Non c'è ordine e i materiali sono tutti di recupero. «In questo spazio i bambini non devono conformarsi al senso dell’ordine degli adulti, ma possono modificare tutto quello che vogliono. Non c’è un valore monetario legato ai materiali, i bambini possono costruire e distruggere e il gioco che ne risulta è una co-creazione. E una fra le maggiori soddisfazioni è vedere i bambini fare amicizia in poco tempo, cosa che non sempre si può dire dei nostri spazi di gioco in città che non facilitano gli scambi tra i bambini." dice Claire Griffiths, manager di The Land.

(Hanna Rosin)

In questo parco i genitori non entrano, così i bambini possono sperimentare il più possibile il gioco selvaggio e vivere l'esperienza del rischio e passare una giornata senza essere iperprotetti dagli adulti.

Tra l'altro a The Land rischi reali non ci sono: animatori professionisti tengono d'occhio i bambini, ma cercano di non intervenire mai. E da quando è stato aperto, cioè due anni, non si è verificato nessun incidente.

I benefici delle attività che si fanno a The Land superano di gran lunga i pericoli.

Per esempio lasciare che i bambini accendano da soli un fuoco significa fargli sperimentare la cooperazione, il senso dell'amicizia, scoprire una forza della natura, vivere un'esperienza che appartiene all'evoluzione dell'uomo. Il pericolo? Bruciarsi, ma un animatore è sempre vicino, in modo da intervenire subito se c'è bisogno.

Che cosa c'è alla base di un parco giochi che si ispira a una discarica? “E' la nostalgia per la nostra infanzia. Quando non c'erano tutte le norme e la sicurezza di oggi. E i genitori erano molto meno apprensivi di oggi.”

Chi è cresciuto tra gli anni '70 e '80 forse ricorda i giochi in cortile in mezzo ai sacchi di spazzatura, i salti dai muretti, le arrampicate alle finestre, le esplorazioni in campagna, le gare di bicicletta tra amici, i parchi con scivoli altissimi.... Tutte attività “rischiose” secondo gli standard odierni, e tra l'altro intraprese senza la vigilanza degli adulti.

I bambini per crescere hanno bisogno di sperimentare la paura

Ellen Sandseter , professoressa di educazione alla prima infanzia presso la Queen Maud University College a Trondheim, ha fatto uno studio sui bambini nei parchi giochi norvegesi super sicuri. E nel 2011 ha pubblicato il saggio: “I giochi rischiosi dei bambini da un punto di vista evolutivo: l’effetto anti-fobico delle esperienze eccitanti”

Nello studio spiega che i bambini hanno bisogno del rischio, di sentire che stanno correndo un pericolo, di provare spavento e superare la paura. Sandseter identifica 6 giochi “rischiosi” ma utili ai bambini per crescere sicuri di sé e senza fobie: 1) misurarsi con le altezze 2) maneggiare strumenti pericolosi come forbici o coltelli affilati, 3) sperimentare le forze della natura come acqua o fuoco 4) giocare alla lotta 5) sperimentare la velocità) 6) esplorare il territorio da soli.

Per la Sandseter l'ultimo punto è il più importante "Quando i bambini sono lasciati soli e possono assumere la piena responsabilità delle loro azioni e le conseguenze delle loro decisioni, vivono un'esperienza emozionante."

I bambini sono nati con l'istinto di giocare a prendere dei rischi, perché storicamente, imparare a gestire il rischio è stato cruciale per la sopravvivenza dell'essere umano. Impegnandosi in giochi rischiosi, i bambini si esercitano ad avere paura e a superare le paure. Ma se i bambini non hanno la possibilità di passare attraverso questo processo, la paura può trasformarsi in fobia.

“La nostra paura che i bambini si facciano del male, paradossalmente induce i bambini a diventare più timorosi e aumenta il rischio di psicopatologie”.

Spiega l'esperta.

Bambini iperprotetti rischiano di diventare adulti insicuri e incapaci di sopportare gli insuccessi

Oggi lo spazio che un bambino può esplorare senza la supervisione di un adulto è praticamente nullo. E l'atteggiamento iperprotettivo dei genitori di oggi rischia di formare giovani con forti crisi di identità, insicurezze, comportamenti di passività, dipendenza e incapacità di sopportare gli insuccessi .

 

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Peter Gray, psicologo al Boston College, avverte delle conseguenze della perdita della vecchia cultura dell'infanzia, dove il gioco era libero e non supervisionato da adulti, ed è un elenco dei mali tipici attribuiti al nostro millennio: depressione, narcisismo, declino di empatia.

 

I bambini che non hanno potuto sperimentare, conoscere se stessi e i propri limiti saranno persone fragili, con scarsa stima di sé. Ricordiamoci, infatti, che essere sempre protetti significa essere svalutati e non riconosciuti mai come adeguati, capaci e competenti, spiega la psicologa e psicoterapeuta Francesca Broccoli.

 

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Inoltre i dati ci dimostrano che la probabilità di avere incidenti al parco giochi non è diminuita introducendo regole di sicurezza più rigide.

 

Secondo l'americano National Electronic Injury Surveillance System che monitorizza le visite in ospedale negli Usa, la frequenza di corse al pronto soccorso correlate alle attrezzature dei parchi giochi nel 1980 erano 1 per 1.452 americani. Nel 2012 una per 1.156 americani.

 

David Ball, professore di gestione del rischio alla Middlesex University, ha analizzato le statistiche infortuni nel Regno Unito e ha scoperto che anche qui non sono diminuiti gli infortuni da caduta dopo aver rivestito i pavimenti dei parchetti di gomma. Anzi certe lesioni alle ossa sono in aumento. Come mai? “Si tratta della compensazione del rischio. bambini non si preoccupano tanto di cadere sulla gomma, quindi non stanno attenti e finiscono per farsi male più spesso. Noi adulti pensiamo che gli incidenti siano prevenibili, invece sono una parte naturale della vita.

” spiega Ball.

 

Nel Regno Unito, anche a fronte degli ultimi studi, la paranoia della sicurezza sta lentamente decrescendo.

 

E l'ente inglese per la sicurezza dei consumatori ha rilasciato una dichiarazione per assicurarsi che “esagerate preoccupazioni per la salute e la sicurezza non creino ambienti di gioco sterili, e che impediscano ai bambini di espandere il loro apprendimento e sviluppare le loro capacità.”

 

Ma il vero cambiamento culturale deve venire dai genitori. I genitori devono capire che non possono far vivere i loro figli in ambienti perfetti, senza rischi.

 

«Il suggerimento più importante che posso dare ai genitori è quello di fidarsi dei propri figli, del fatto che non si faranno deliberatamente del male e dal fatto che devono sperimentare il rischio per superarlo», conclude Griffiths.

 

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