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Alternanza scuola lavoro: cos'è, come funziona, le linee guida

di Giulia Foschi - 16.11.2017 - Scrivici

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Fonte: ipa agency
Dal 2015 l'alternanza scuola lavoro è obbligatoria per tutti gli studenti dell'ultimo triennio delle scuole superiori: l'obiettivo è introdurre i ragazzi al mondo del lavoro prima del termine degli studi. Vediamo come funziona.

In questo articolo

L’alternanza scuola lavoro, obbligatoria per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori, è stata introdotta dalla legge 107 del 2015 (La Buona Scuola), una norma che intensifica e disciplina i rapporti con le imprese rispetto a questa metodologia didattica, già istituita dalla legge 53/2003.


Che cos'è l'alternanza scuola lavoro


Gli studenti sperimentano una prima esperienza lavorativa trascorrendo alcune ore presso imprese e aziende convenzionate, ma anche associazioni sportive e di volontariato, enti culturali, istituzioni e ordini professionali. L’obiettivo è permettere agli studenti di entrare in contatto con il mondo del lavoro, così da non trovarsi impreparati al termine del percorso scolastico.

Istituti tecnici, professionali e licei



«La legge prevede 400 ore di alternanza negli istituti tecnici e professionali e 200 ore nei licei», spiega Giovanni Biondi, presidente di Indire - Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, il più antico ente di ricerca del Ministero dell’Istruzione. «I singoli istituti stabiliscono le modalità a livello pratico, ma in linea generale queste ore possono essere svolte sia in orario scolastico sia durante la sospensione delle attività didattiche, e anche all’estero».

Un’esperienza educativa



Rispetto al tirocinio o allo stage, l’alternanza scuola lavoro è un percorso più strutturato e sistematico, oltre che obbligatorio: si distingue anche dall’apprendistato perché si configura come progetto formativo, e non come rapporto di lavoro. «È importante sottolineare che si tratta di un’attività educativa valida per tutti – chiarisce Biondi – diversamente da altre realtà europee, come quella della Germania, dove vige il sistema duale solo negli istituti tecnici e professionali. Attraverso questa esperienza, i ragazzi hanno modo di respirare il mondo del lavoro, capire come funziona un’azienda e imperare come comportarsi».

Funzionamento e risultati dell'alternanza scuola - lavoro



A livello pratico, esiste una piattaforma online per fare incontrare domanda e offerta, ma tendenzialmente le convenziono avvengono tramite un contatto diretto tra scuola e azienda: l’istituto identifica le strutture maggiormente in linea con l’indirizzo della scuola e le propone ai ragazzi. Sono previsti un tutor interno (un docente) e un tutor esterno, selezionato dalla struttura ospitante, incaricati di seguire lo svolgimento dell’alternanza. Una volta terminata, lo studente deve dare una valutazione, in modo che il Ministero possa attivare un monitoraggio.

Il bilancio finora è nel complesso positivo: «Abbiamo rilevato esperienze eccellenti, soprattutto nei settori più specializzati.

È chiaro che ci sono molte variabili in gioco, e che se lo studente viene messo a fare fotocopie o utilizzato per un lavoro non in linea con il suo percorso formativo l’esperienza diventa inutile. Questo è un rischio che si corre, ma vale la pena procedere in questa direzione, con attenzione da parte di tutti».

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