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L’influenza di stagione è arrivata! Ecco come affrontarla

di Angela Bisceglia - 30.11.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
L'influenza di stagione di quest'anno è già arrivata in Italia e la campagna di vaccinazione è entrata nel vivo. Ecco come affrontarla

In questo articolo

L'influenza di stagione 2023/2024

Ogni anno, la frequenza di casi influenzali varia notevolmente da una stagione all'altra, mediamente colpendo circa il 9% della popolazione generale. Nella fascia d'età tra 0 e 14 anni, la cui incidenza è particolarmente alta, si attesta mediamente intorno al 26%.

Il sistema di sorveglianza epidemiologica e virologica per le infezioni respiratorie ha emesso il primo report il 16 ottobre 2023.

I dati nazionali e regionali inclusi nel rapporto diffuso il 17 novembre 2023 indicano un aumento dei casi di sindromi simili all'influenza (ILI) in Italia, con un'incidenza di 6,4 casi su mille assistiti, in linea con la stagione precedente.

Questo incremento non è solo attribuibile ai virus influenzali, ma coinvolge anche altri agenti virali respiratori, come il SARS-CoV-2 e il Rhinovirus. I bambini sotto i cinque anni sembrano essere più colpiti, registrando un'incidenza di 12,3 casi su mille assistiti.

Quando arriverà l'influenza stagionale?

Il picco come al solito è previsto dopo Natale, anche se già circolano virus 'cugini' simil-influenzali, che si avvantaggiano degli sbalzi di temperature di questi giorni. L'abbassamento delle temperature di circa 10 gradi di questi giorni ha fatto riscontrare nell'ultima settimana un aumento dei casi di influenzati. Complice anche il fatto che il cambiamento climatico è stato repentino.

Vedremo quale sarà l'andamento climatico, perché l'influenza per 'partire' ha bisogno di basse temperature costanti, anche se già di per sé i contatti ravvicinati delle festività natalizie costituiscono un ottimo veicolo di trasmissione dei virus.

Quali sono i sintomi per riconoscerla?

I sintomi dell'influenza stagionale sono: 

Come si cura l'influenza stagionale?

Anche quest'anno le raccomandazioni sono le stesse sempre: paracetamolo solo se la febbre supera i 38-38,5 o ci si sente particolarmente abbattuti, e soprattutto riposo a casa.

Niente antibiotici - che contro l'influenza, che è causata da virus, non sono efficaci - a meno che non sopraggiunga un'infezione batterica identificata dal medico.

Per alleviare i sintomi respiratori si può ricorrere a fumenti con acqua e sale grosso o bicarbonato o aerosol con soluzione fisiologica, che aiutano a sciogliere il muco.

Un aiuto può venirci incontro dall'alimentazione. Secondo la Coldiretti, un'alimentazione bilanciata ricca di vitamine, antiossidanti, alimenti energetici e nutrienti essenziali come fibre, ferro e sali minerali può potenziare le difese immunitarie, riducendo il rischio di contrarre influenza e raffreddori durante questo periodo.

Le vitamine cruciali in questa dieta sono diverse:

  • Vitamina C: Con proprietà antiossidanti, è fondamentale per il sistema immunitario ed è abbondante nella frutta fresca di stagione, come arance, clementine, kiwi, e altri agrumi.
  • Vitamina A: Si trova in molte verdure di stagione, è ricca anche di vitamina C e sali minerali. Spinaci, cicoria, zucca, ravanelli, zucchine, carote e broccoletti sono ottime fonti di questa vitamina.
  • Vitamina B: Aiuta il corpo a trasformare il cibo in energia ed è presente soprattutto in cereali integrali, avena, carne rossa, verdure a foglia verde come cavolfiori, broccoli, spinaci, tuorlo d'uovo e ceci.
  • Vitamina D: Importante per il sistema immunitario e l'umore, specialmente durante l'inverno quando c'è meno luce solare. È consigliabile assumerla tramite alimenti come pesce, fegato, latte e uova.
  • Vitamina E: Si trova nella frutta secca e nell'olio extra vergine di oliva, offrendo ulteriori benefici per la salute.

Queste vitamine sono fondamentali per rafforzare le difese immunitarie e mantenere un equilibrio nutrizionale durante i periodi di sbalzi termici e influenza.

Quando è raccomandabile la vaccinazione?

In Italia, e consigliato somministrare il vaccino antinfluenzale a tutti i bambini da 6 mesi a 6 anni e ai pazienti di qualsiasi età con malattie croniche a rischio di complicazioni.

Ma perché è così importante vaccinare i bambini così giovani? Secondo l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, uno studio sulle stagioni influenzali tra il 2010 e il 2012 ha mostrato che il vaccino antinfluenzale ha tagliato del 74% il rischio di ricovero in terapia intensiva pediatrica correlato all'influenza.

Un altro studio recente del 2022 ha dimostrato che il vaccino riduce del 75% il rischio di influenza grave e potenzialmente letale per i bambini.

Fonte:

https://www.adnkronos.com

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Revisionato da Nicoletta Vuodi

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