Reggio Emilia Approach
"Si chiama così un progetto educativo sviluppato nella città emiliana che si basa su un approccio diverso alla crescita e all'educazione dei bambini. È un sistema composto da tre soggetti: l'Istituzione scuole e nidi d'infanzia del Comune di Reggio, che elabora i programmi; la Srl Reggio Children, che sostiene attività di divulgazione, formazione, oltre a mostre e seminari; e la Fondazione Reggio Children centro Loris Malaguzzi, dedicata alla raccolta fondi e alla solidarietà".
Una città a misura di bambino
"Il Reggio Emilia Approach è nato in questa città per vari motivi: un'amministrazione comunale stabile e molto sensibile nell'investimento sull'infanzia, una società civile molto attiva e un gruppo di pedagogisti interessati ai diritti dei bambini".
Chi riguarda
"Il Reggio Emilia Approach è un progetto che riguarda i bambini da 0 a 6 anni, divisi in due fasce: 0-3 e 3-6. Non è una scuola sperimentale, ma una rete complessa di servizi educativi".
Asili nido
"Più del 40% dei bambini residenti a Reggio Emilia vanno al nido (in Italia la media è al 16%). La rete comunale prevede 33 strutture gestite direttamente dal comune, più altre a gestione statale o della Fism. Nelle scuole materne comunali si applica il Reggio Emilia Approach, ma anche le altre sono influenzate dall'atmosfera culturale cittadina".
La storia
"Nel1963 è stata fondata la scuola Robinson, chiamata così dal celebre personaggio letterario Robinson Crusoe, che sbarca su un'isola deserta ed è costretto a reinventarsi per sopravvivere. Con lui c'era in comune lo spirito di avventura della prima scuola che ha adottato questo metodo. Poi con il passare del tempo se ne sono aggiunte altre".
Il fondatore
"Il pedagogista che ha dato vita questa genesi è Loris Malaguzzi, che all'interno di questo movimento sociale e culturale ha portato un'idea dell'educazione del bambino della relazione fra scuola e società".
La filosofia
"La filosofia di questo approccio si basa sulle potenzialità del bambino. Ognuno deve costruire la propria conoscenza e non assorbire una conoscenza preformata. Il bambino ha il diritto di esprimersi come preferisce".
Evidenze scientifiche
"Quella che era un'idea più politica è stata confermata dalle neuroscienze: i bambini hanno potenzialità che grazie alla compenetrazione con l'ambiente diventano capacità".
Cooperazione
"È molto importante che i bambini possano cooperare insieme, intrecciare gesti, parole e attività, sia fra di loro che con gli adulti".
Reggio Emilia Approach nel mondo
"Sono 120 i Paesi nel mondo che hanno una relazione con il progetto. Ci chiamano nei loro Paesi per fare formazione oppure vengono a Reggio per imparare. Tecnicamente non ci sono scuole di Reggio Emilia Approach nel mondo, ma molte si sono ispirate a noi".
Creatività
"Ai bambini viene garantita la possibilità di provare, di divertirsi, di esprimere la loro creatività e la loro originalità. Noi apprezziamo sempre i risultati più originali. Non c'è un modello preciso a cui tendere, non c'è risultato giusto, né sbagliato in quello che i bambini fanno. Solo occasioni per esprimere una potenzialità".
Progettazione
"La nostra progettazione non è semplice programmazione da parte degli adulti, ma costruzione con i bambini. I bambini fanno e gli adulti documentano con scritti, registrazioni audio e video. In questo modo si costruiscono insieme i progetti".
Il gruppo
"Un punto importante è la propensione all'attività collettiva. Chi costruisce qualcosa non lo fa mai individualmente ma sempre con il gruppo".
Insegnati e genitori
"Gli insegnanti nelle nostre scuole costruiscono più che insegnare, devono plasmare dei percorsi. Allo stesso modo i genitori sono molto coinvolti nel progetto, sul quale esercitano anche una funzione di controllo".
I 100 linguaggi
"Secondo noi le persone hanno tantissimi linguaggi nei quali si possono esprimere. Non solo quello verbale, ma anche il linguaggio del corpo, la musica, la creta la grafica, la pittura..."
Ricerca continua
"Il Reggio Emilia Approach non è fissato una volta per tutte, ma vive di continua ricerca e aggiornamento: si elaborano soluzioni in base a ciò che i bambini fanno e a come si comportano".
Democrazia
"Si tratta di un approccio educativo molto democratico: prevede che ogni essere umano abbia i suoi linguaggi e debba esprimerli senza che ci sia un giudizio di valore a condizionarli. Le differenze sono una ricchezza, non un ostacolo".
Libertà
"C'è un margine di libertà molto più ampio rispetto altre scuole, i bambini possono sviluppare la loro ricerca. Questo non vuol dire anarchia: è anzi importantissimo costruire una logica di gruppo nel rapporto con gli altri bambini".
Differenze con educazione tradizionale
"La differenza principale con l'educazione tradizionale è questa: prima si consegnavano ai bambini piccoli compiti che li intrattenevano. Loris Malaguzzi ha invece introdotto l'idea di contesti di apprendimento e situazioni costruite insieme a loro, senza che ci sia un obiettivo stretto a cui arrivare".
Problemi del sistema educativo
"Nel sistema educativo italiano noto diversi problemi. Soprattutto la poca importanza data alle figure pedagogiche e la mancanza di collegialità fra gli insegnanti".