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Sos: capricci a cinque anni

di Nostrofiglio Redazione - 26.10.2011 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
"Veronica, che è sempre stata abbastanza capricciosa, nonostante né, io né mio marito assecondiamo i suoi capricci, ora è insopportabile: ad ogno mio no segue una sua scenata capricciosa-isterica!" Una mamma di una bambina di 5 anni chiede consiglio a Adriana.

Sono mamma di Veronica 5 anni e Lorenzo 3 e mezzo che frequentano l'asilo tranquillamente. Io lavoro solamente quando loro sono a scuola al mattino e anche il padre dopo le 17 è a casa con no. Veronica, che è sempre stata abbastanza capricciosa, nonostante né, io né mio marito assecondiamo i suoi capricci, ora è insopportabile: ad ogno mio no segue una sua scenata capricciosa-isterica. Ti prego rispondimi le ho provate tutte. Ho urlato, sono rimasta calma, ho pianto....

Cara Mamma,

lo so che non è facile e che è una cosa che si fa senza pensare, ma è molto importante non dare etichette ai propri figli, specie se con fratelli: evitare quindi di parlare del “vivace”, del “calmo” o dell’”insopportabile”. La bambina potrebbe capire cosa ci si aspetta da lei, fino ad adeguarsi a quel ruolo e a quella etichetta…anche crescendo!

E’ fondamentale quindi partire con un atteggiamento positivo e propositivo, in modo da potersi mettere in discussione, tenendosi bene a mente l’obiettivo da raggiungere.

Per prima cosa, siamo sicuri che siano solo capricci? O potrebbero essere anche manifestazioni di disappunto o di rabbia?

Come capire la differenza? Il capriccio è un comportamento che noi adulti abbiamo etichettato come tale. Io adulto ti chiedo di fare A e tu bimbo ti impunti di fare B: non sappiamo spiegarci il perché e neanche lo sa il bambino e questo atteggiamento senza senso ci da fastidio. Il fatto di piangere perché dici “NO” non è sempre o solo un capriccio: è qualcosa che vuole comunicare che non le va giù. Non va ignorato.

Ricorda che dietro ad ogni manifestazione emotiva, che possa finire con quello che ci può sembrare un capriccio o con il pianto o con il buttarsi per terra, c’è comunque una emozione di base che la bambina sta provando: rabbia, paura, dolore o anche un misto di questi. Forse non lo capisce neanche lei! Sono richieste di aiuto (“come faccio a gestire questa emozione che non conosco!”) che vanno in qualche modo ascoltate.

Il fatto di essere a casa con loro il pomeriggio, non sempre significa che sia possibile dare attenzione e soprattutto un po’ di tempo esclusivo a ciascuno dei figli. E’ importante riuscire a ritagliarsi un po’ di tempo da passare con loro, anche se poco, ma dando la completa attenzione.

E’ del tutto normale che la bambina stia anche vivendo la gelosia per il fratello: è normale che ci sia e guai se non ci fosse. Si tratta anche qui di un sentimento che va elaborato e che deve venire fuori, o rischia di rimanere sotto forma di rancore anche da adulto.

Prova ad ascoltare: lo so, ci vuole tanta calma e pazienza! Forse dietro, oltre a qualche capriccio, scoprirai anche qualcos’altro di cui ti potresti stupire.

Un abbraccio,

adri

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