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Bambino di 1 anno: lo sviluppo nel secondo anno di vita (dai 13 ai 24 mesi)

di Simona Regina - 20.07.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Il primo sorriso, il primo dentino, il primo “ciao ciao” con la manina, i primi vocalizzi e i primi “mamma” e “papà”: questi sono alcune delle pietre miliari dello sviluppo nel primo anno di vita. Quali le tappe più significative del secondo?

In questo articolo

Il primo sorriso, il primo dentino, il primo "ciao ciao" con la manina, i primi vocalizzi fino ai primi "mamma" e "papà" pronunciati con quella vocina che rimarrà un ricordo indelebile. Queste sono alcune delle pietre miliari dello sviluppo nel primo anno di vita. Un anno intenso, costellato di innumerevoli conquiste. Quali i milestones del secondo?

Dando per assodato che ogni bambino è unico e cresce al proprio ritmo, mediamente però dopo la prima candelina (c'è chi lo fa anche prima) muove i primi passi e nel corso del secondo anno diventa sempre più sicuro e agile. Via via smette di barcollare, inizia anche a salire e scendere le scale e a tirare calci alla palla e a sgambettare nel tentativo di correrle dietro velocemente.

Anche le abilità linguistiche crescono, anche se ancora comprende più di quanto sia in grado di esprimere con le parole. Intorno ai 18 mesi mediamente pronuncia almeno 6 paroline e verso i due anni unisce 2-4 parole per formulare le prime frasi. Parlargli e farlo usando un linguaggio corretto è fondamentale per lo sviluppo della sua loquacità.

Tipicamente in questo periodo comincia a identificare forme e colori, a costruire torri con le costruzioni, e si diverte riempiendo e svuotando contenitori.

È plausibile che manifesti il desiderio di voler fare tutto da solo. E che imiti quello che fanno gli adulti: parlare al telefono, imboccare una bambola, fingere di cucinare o di guidare una macchina.

"Nei primi due anni di vita - spiega Anna Oliverio Ferraris, psicologa, psicoterapeuta e professoressa di Psicologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma - i bambini passano da una fase di totale dipendenza dal corpo della madre e dalle sue cure fisiche e psicologiche a una progressiva autonomia, sia pure molto iniziale e graduale. Incominciano a camminare e quindi possono allontanarsi dalle loro figure di attaccamento, per poi tornarci quando vogliono.

Aumentano i punti di riferimento e le relazioni: padri, fratelli, nonni, puericultrici del nido, coetanei con cui hanno scambi e legami significativi. Il "no", pronunciato spesso, non ha soltanto valore di autoaffermazione ma è anche indicativo del bisogno di verificare se, per una serie di attività, il bimbo può avere un suo spazio di autonomia o se, invece, deve continuare a seguire le indicazioni degli adulti".

Come supportare la crescita

  • Leggete un libricino, una storia, una filastrocca ad alta voce ogni giorno.
  • Chiedete di nominare oggetti e parti del corpo.
  • Giocate insieme coinvolgendolo nell'impresa di fare semplici puzzle o incastri di forme.
  • Incoraggiatelo a esplorare ciò che ha intorno e a sperimentare.
  • Per favorire lo sviluppo delle sue capacità verbali parlate con lui/lei, completate le frasi che inizia. Per esempio, se dice "baba", per indicare la bottiglia, proseguite dicendo: "Sì, hai ragione, è una bottiglia". Attenzione a non rimproverarlo e a non enfatizzare il fatto che abbia usato le parole in modo non corretto, piuttosto appunto riformulate correttamente quello che intendeva dire. E quando indica qualcosa che vuole, ripetete il nome dell'oggetto dei suoi desideri.
  • Incoraggiate lo sviluppo della sua indipendenza, lasciando per esempio che si vesta e mangi da solo.
  • Coinvolgetelo nel mettere a posto i giocattoli, suddividendoli in categorie simili: i giocattoli rossi, quelli morbidi, i peluche, gli animali di gomma, e così via, di volta in volta.
  • Cercate di trascorrere molto tempo all'aperto: dove possa camminare, correre ed esplorare liberamente.
  • Incoraggiate la collettività precoce (l'asilo nido), perché arricchisce l'esperienza e aiuta a espandere la complessità degli stimoli (e sicuramente anche a pareggiare qualche carenza che potrebbe esserci nelle famiglie più sfortunate).
  • Rafforzate con adeguate lodi il suo buon comportamento. Ponete limiti semplici e chiari e siate coerenti nel mantenerli.

La sicurezza nel secondo anno di vita

Nel corso del secondo anno di vita, la maggior parte dei bambini e delle bambine inizia a camminare, col tempo acquisiscono sempre più dimestichezza e spigliatezza nella deambulazione, fino a non stare praticamente mai fermi.

Inevitabilmente non bisogna mai perderli di vista per evitare che si caccino in situazioni potenzialmente pericolose.

In particolare:

  • Non lasciate mai solo il vostro bambino nella vasca da bagno, in piscina, ammollo nell'acqua del mare, in un laghetto o al fiume. Anche se l'acqua è bassa, deve esserci sempre un adulto a vigilare. L'annegamento è la causa principale di incidenti e morte in questa fascia di età. Se avete una piscina in giardino, usate le opportune recinzioni.
  • Bloccate l'accesso alle scale con un piccolo cancello o una recinzione. Bloccate le porte in luoghi pericolosi come il garage o la cantina.
  • Assicuratevi che la vostra casa sia a prova di bambino posizionando apposite coperture su tutte le prese elettriche.
  • Tenete gli elettrodomestici da cucina, ferro da stiro ecc. al di fuori della sua portata. E quando cucinate posizionate le pentole sul fuoco in modo che i manici non siano facilmente alla portata della sua manina.
  • Tenete gli oggetti affilati (forbici, coltelli..) in un luogo sicuro.
  • Conservate in posti a lui/lei non accessibili i medicinali e i detersivi.
  • Quando acquisisce nuove abilità, guardatevi intorno per fare in modo che possa muoversi liberamente e in sicurezza in casa e prevenire incidenti domestici.
  • Non lasciate mai solo il bambino in auto (in camper, roulotte) neppure per qualche istante.
  • Per gli spostamenti in macchina usate gli appositi seggiolini.

Cose da fare, cose da non fare

Cose da non fare

  • No alle bevande zuccherate. Sì all'acqua, a spremute e centrifughe e al latte. Dopo il primo anno, il bambino mangia alimenti diversi, ma il latte materno può ancora essere un elemento importante della sua dieta.
  • No alla TV. Secondo l'American Academy of Pediatrics è meglio se i bambini al di sotto dei 2 anni non guardino la televisione (neppure tablet ecc).

Cose da fare

  • Sì alla pazienza a tavola. Se non è un mangione, non trasformate i pasti in un continuo braccio di ferro. Offrite cibi sani e vari e in caso di rifiuto continuate a proporre di nuovo, in altre occasioni, quegli alimenti. Potrebbe volerci un po' di tempo affinché li apprezzi.
  • Si all'attività fisica. Corre, salta, si muove in continuazione? In questo periodo sta sviluppando coordinazione motoria, manipolazione fine…

Quando rivolgersi al pediatra

Al di là delle consuete visite per i bilanci di salute, pur nella consapevolezza che ogni bambino è a sé e cresce seguendo il proprio ritmo, rivolgetevi al pediatra se a 18 mesi:

  • Non cammina
  • Non comprende l'uso degli oggetti quotidiani
  •  Non pronuncia ancora le prime paroline (o le prime frasi a 2 anni)
  • Non imita parole e azioni
  • Non segue semplici istruzioni
  • Regredisce, perdendo abilità acquisite

Alessandro Ventura, direttore del dipartimento di pediatria dell'Ospedale Burlo Garofolo - Università di Trieste, invita i genitori a non lasciarsi prendere dall'insicurezza e dalla paura di sbagliare, di non far bene, di non accorgersi che qualcosa non vada.

"Saranno soprattutto gli occhi dell'amore ad aiutarci a fare 'tutto giusto', senza bisogno di molte lezioni, e a garantire al bambino il meglio possibile anche e soprattutto sul piano dello sviluppo cognitivo, sociale e psicologico".

"Non c'è dubbio - aggiunge - che la cosa più importante per la migliore maturazione di un bambino e di una bambina, la migliore garanzia del loro benessere e del loro equilibrio in mezzo agli altri, nel mondo, è proprio il sentirsi la cosa più importante per i propri genitori ed essere sicuri che sia così". E allora è "in un rapporto che vive in questa dimensione (e solo in questa) che potrà certamente essere utile alle mamme e ai papà sapere qualcosa di più sulle tappe fisiologiche, sui segnali di allarme o sulle cose che conviene o non conviene fare".

Fonti

Domande e risposte

Come supportare la crescita di un bambino di due anni? 

Leggete un libricino, una storia, una filastrocca ad alta voce ogni giorno. Chiedete di nominare oggetti e parti del corpo. Giocate insieme coinvolgendolo nell'impresa di fare semplici puzzle o incastri di forme. Incoraggiatelo a esplorare ciò che ha intorno e a sperimentare. Incoraggiate lo sviluppo della sua indipendenza, lasciando per esempio che si vesta e mangi da solo. Coinvolgetelo nel mettere a posto i giocattoli, suddividendoli in categorie simili: i giocattoli rossi, quelli morbidi, i peluche, gli animali di gomma, e così via, di volta in volta. Cercate di trascorrere molto tempo all'aperto: dove possa camminare, correre ed esplorare liberamente.

Il bambino ha due anni. Cosa non deve fare? 

No alle bevande zuccherate. Sì all'acqua, a spremute e centrifughe e al latte. Dopo il primo anno, il bambino mangia alimenti diversi, ma il latte materno può ancora essere un elemento importante della sua dieta. No alla TV. Secondo l'American Academy of Pediatrics è meglio se i bambini al di sotto dei 2 anni non guardino la televisione (neppure tablet ecc).

Il bambino ha due anni. Cosa è consigliabile che faccia?

Sì alla pazienza a tavola. Se non è un mangione, non trasformate i pasti in un continuo braccio di ferro. Offrite cibi sani e vari e in caso di rifiuto continuate a proporre di nuovo, in altre occasioni, quegli alimenti. Potrebbe volerci un po' di tempo affinché li apprezzi. Sì all'attività fisica. Corre, salta, si muove in continuazione? In questo periodo sta sviluppando coordinazione motoria, manipolazione fine…

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