Essere empatici, gentili e altruisti? E' qualcosa che si può imparare e allenare da piccolissimi. Già quando si hanno dai due ai tre anni. Basta insegnare ai bambini a comprendere le emozioni, a esprimerle, a conoscerne le cause e imparare a regolarle. Il tutto come se fosse un gioco.
Sarebbero questi i risultati di una ricerca italiana condotta dall'Università Bicocca di Milano su un campioni di bambini tra i due e i tre anni. Lo studio, 'How to foster toddlers’ mental-state talk, emotion understanding and prosocial behavior: A conversation-based intervention at nursery school', è stato pubblicato sulla rivista Infancy nel mese di settembre.
Il trucco? Imparare da piccoli a conoscere e riconoscere le emozioni
La ricerca è stata condotta su un campione di centocinque bambini, di età compresa tra i due e i tre anni. I piccoli, iscritti a sette asili nido dell'hinterland milanese, sono stati divisi in due gruppi: uno sperimentale e uno di controllo.
I bambini del primo gruppo hanno partecipato a un intervento intensivo di due mesi, durante il quale hanno ascoltato, a rotazione, otto brevi storie a contenuto emotivo. Nei racconti si parlava di paura, tristezza, rabbia e felicità. Dopo l'ascolto i piccoli hanno partecipato a una conversazione guidata su aspetti legati all'esperienza emotiva dei protagonisti: esprimere emozioni, conoscerne le cause, imparare a regolarle. (Leggi anche: educare i bimbi alle emozioni negative con Inside out)
Il secondo gruppo di bambini ha ascoltato le stesse storie, ma non ha partecipato agli incontri con le discussioni guidate.
Sia prima che dopo l'intervento, i bimbi hanno svolto dei semplici compiti per valutare il loro grado di empatia, la loro capacità di riconoscere le emozioni.
Ne è emerso che l'altruismo e il grado di riconoscere le emozioni dei bimbi del gruppo sperimentale (quelli che hanno seguito le storie e le conversazioni guidate) migliorano sensibilmente, rispetto ai risultati dell'altro gruppo.
In generale, i bimbi del gruppo sperimentale hanno aumentato molto il numero dei comportamenti altruisti e prosociali durante i momenti di gioco libero al nido, passando da un totale di 14 azioni prosociali a un totale di 28 azioni.
Un modo per proteggere da condotte negative come aggressività e bullismo
«L’aumento di questi comportamenti – spiegano Ilaria Grazzani, coordinatrice dello studio e docente di psicologia dello sviluppo e Veronica Ornaghi, assegnista di ricerca dell’Università di Milano-Bicocca - rappresenta un precoce fattore di protezione da condotte negative verso l’altro, come aggressività, bullismo e azioni antisociali. I risultati di questa ricerca, la prima a essere stata condotta al nido con bambini di due anni allo scopo di incrementare abilità socio-emotive e prosociali, hanno importanti ricadute applicative. Abbiamo infatti validato una nuova proposta di attività, che può essere inserita nei percorsi educativi dei bambini frequentanti i contesti educativi per l’infanzia». (Leggi anche: aggressività nei bambini)
Fonte: Infancy, Università Bicocca
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