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Acetone nei bimbi: che cos'è e come comportarsi

di Valentina Murelli - 24.06.2020 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
L' acetone  o chetosi è un disturbo del metabolismo che si verifica quando l'organismo non ha più zuccheri da bruciare per produrre energia e inizia a bruciare grassi. Si creano così particolari sostanze (i corpi chetonici) che conferiscono all'alito un odore caratteristico di frutta matura. Spesso questo è l'unico sintomo, ma può esserci anche vomito, talvolta molto intenso, fino a provocare disidratazione e malessere generale, con mal di testa, spossatezza, dolori addominali.

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Non sempre il vomito è sintomo di gastroenterite. A volte, a provocarlo è l'acetone o chetosi, un disturbo del metabolismo che si verifica quando l'organismo non ha più zuccheri da bruciare per produrre energia e inizia a bruciare grassi. (Leggi anche: la gastroenterite nei bambini)

Si creano così particolari sostanze (i corpi chetonici) che conferiscono all'alito un odore caratteristico di frutta matura. Spesso questo è l'unico sintomo, ma può esserci anche vomito, talvolta molto intenso, fino a provocare disidratazione e malessere generale, con mal di testa, spossatezza, dolori addominali. In alcuni, rari, casi si può verificare perdita di coscienza.

Perché si verifica e la diagnosi

L'acetone si sviluppa a seguito di situazioni che comportano grande dispendio di energia:

  • per esempio in caso di febbre (che dunque è causa e non conseguenza),
  • di sforzi intensi e prolungati,
  • di una dieta troppo ricca di grassi.
  • Inoltre può essere manifestazione di diabete o malattie del metabolismo.
La diagnosi è semplice: se già l'odore dell'alito offre un indizio, per la conferma basta un esame delle urine da eseguire a casa, con strisce reattive che si trovano in farmacia.

La terapia per l'acetone?

Come terapia basta somministrare soluzioni reidratanti orali o succhi di frutta (in piccole dosi e meglio se freddi in caso di vomito) per contrastare la disidratazione e ripristinare gli zuccheri.

Attenzione alla dieta:

no agli alimenti ricchi di grassi

  • latte,
  • formaggi,
  • burro,
  • carni grasse,
  • fritti,
  • cioccolato,
  • insaccati

e sì ai carboidrati complessi, come pane e pasta.

Se la perdita di liquidi è molto intensa occorre recarsi al pronto soccorso.

Fonti: Pagina informativa dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù e consulenza di Alfredo Guarino.

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