La diagnosi di un disturbo dello spettro autistico per le bambine avviene più in ritardo rispetto ai loro coetanei di sesso maschile e ciò è in buona parte dovuto al fatto che i sintomi sono diversi e meno evidenti.
E' quanto emerge da uno studio Usa, del Kennedy Krieger Institute di Baltimora, presentato al "Pediatric Academic Societies (PAS) annual meeting" di San Diego.
I ricercatori hanno analizzato i dati dell' Institute's Interactive Autism Network, in cui sono raccolti i riferimenti di 50mila persone affette da questo tipo di patologie e dei loro
familiari.
Nei dati vi erano indicate l'età di diagnosi per 5103 bambini e ragazzi. In generale dall'analisi è emerso che per la diagnosi di un disturbo dello sviluppo, in cui rientrano i disturbi dello spettro autistico che non si possono classificare come sindrome di Asperger o autismo vero e proprio, l'età media era per i maschi di 3 anni e otto mesi e per le femmine di 4.
Più marcata la differenza di eta' per la sindrome di Asperger, in media 7 anni e un mese per i ragazzi e 7 anni e sei mesi per le ragazze.
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Inoltre, dalla ricerca e' emerso che le bambine hanno maggiori difficoltà con l'interpretazione delle regole sociali, mentre i loro coetanei hanno comportamenti più stereotipati e ripetitivi come ad esempio battere le mani, oltre che interessi molto ristretti. "Dobbiamo stabilire se i sintomi meno riconoscibili nelle ragazze stanno portando non solo alla diagnosi in ritardo , ma anche a una sotto-identificazione della condizione" dice l'autore dello studio Paul Lipkin.
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