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5 consigli per educare i bambini alla rabbia grazie alla mindfulness

di Luisa Perego - 12.04.2019 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Come imparare a gestire la rabbia? Per i bimbi manifestare la rabbia è un importante strumento adattivo. Ma a questa emozione bisogna anche essere educati. I consigli dal libro "Crescere con la mindfulness" della psicologa e psicoterapeuta Maria Beatrice Toro. 

In questo articolo

Un litigio tra bambini e una tirata finale di capelli. Un capriccio come risposta a un "no" appena detto da un genitore. Ma anche la perdita di una persona cara.

Sono tanti gli episodi a cui i bimbi vanno incontro e che hanno come conseguenza un momento di rabbia. Che può sfociare in urla e aggressività.

Spesso i bambini vengono diseducati alla rabbia, perché ritenuta socialmente poco accettabile. Ma, come spiega la psicologa Maria Beatrice Toro nel libro "Crescere con la mindfulness (guida per bambini e adulti sotto pressione)" alla rabbia bisogna essere educati.

Manifestare la rabbia e saper dire agli altri che cosa li ha portati alla rabbia è un importante strumento adattivo.

E' un modo per imparare a integrarsi nei piccoli gruppi in cui si vive (scuola, sport, gruppo di amichetti) e a farsi rispettare nel modo giusto. Un bimbo che esprime rabbia non è arrogante o maleducato, me è un bambino che si apre al mondo che lo circonda. E che va accompagnato nella corretta espressione di questa emozione.

Cosa possono fare gli adulti per gestire la corretta espressione della rabbia? Vediamo come con cinque esempi pratici.

1 - Che cosa fare quando fa i capricci per un no ricevuto?

Si arrabbia e fa i capricci perché ha appena ricevuto un no. La soluzione è non cedere al ricatto emotivo e dare al bimbo la spiegazione sulla posizione che avete preso. Le informazioni devono essere minime e chiare: quando i bimbi sono piccoli non servono tante parole.

Invitiamo il piccolo a prendere il suo spazio, a stare un po' da solo per ritrovare la calma. Solo quando sarà più tranquillo ci si può avvicinare e chiedergli se ha capito perché ha sbagliato. Non ha senso fare queste domanda "a caldo" perché se il bambino è arrabbiato non riesce a prestare attenzione alla comunicazione.

E' importante l'ultimo passaggio perché aiuta il bambino a comprendere che tutto ha un inizio e una fine. E anche un'emozione come la rabbia non dura in eterno.

2 - Mette il broncio mentre sta giocando. Che fare?

Sta giocando al parco con un altro bimbo. All'improvviso mette il muso e si isola.

Potete avvicinarvi e chiedergli se si è arrabbiato perché l'altro bimbo non vuole più giocare con lui, o se perché l'amichetto lo ha superato mentre erano in fila.

Questa interazione comunicativa serve al bimbo per fargli capire il suo stato emotivo e come condividerlo con gli altri.

3 - Che cosa fare se è violento?

Bisogna spiegare in questo caso al bambino che la violenza non è una modalità accettabile per esprimere la rabbia. Se un altro bambino ha preso un gioco a vostro figlio mentre ci stava giocando e lui come riposta ha tirato i capelli all'amichetto, occorre riportare l'attenzione sugli effetti negativi di quella specifica azione. Bisogna per esempio spiegare che non si tirano i capelli e, se possibile, dare al bimbo un'alternativa al comportamento violento che ha avuto.

Leggi anche: litigi tra bambini, che cosa fare

4 - Che cosa fare quando il bambino perde il controllo?

Se, quando preso da un'ondata di rabbia, il bambino perde il controllo sul proprio agire, l'adulto può intervenire con fermezza, bloccandolo fisicamente e offrendogli dei confini all'interno dei quali può sentirsi ascoltato, protetto e ascoltato.

La fermezza assoluta e poi necessaria nelle situazioni in cui il bambino ha oltrepassato ogni limite, portandolo a perdere il controllo e a diventare pericoloso anche per se stesso. In questo caso meglio intervenire in modo deciso, spiegandogli che se lui non è in grado di contenute alcune espressioni della sua rabbia, possiamo farlo noi.

5 - E se è arrabbiato per qualcosa che non si può riparare o per la perdita di qualcuno?

Un bimbo si può arrabbiare per una gita negata, un gioco che non viene comprato. A tutte queste situazioni si può però trovare una negoziazione.

Ma se è triste o arrabbiato per la perdita di qualcosa che non si può riparare o, ancora peggio, di una persona cara? In questo caso sia la situazione che l'emozione vanno ascoltate e accettate così come sono.

L'angolo della riflessione (della mindfulness)



Come aiutare un bambino a ritrovare la calma causata dalla rabbia? Per recuperare il controllo si possono usare degli esercizi di respirazione.
Nel momento in cui ci si arrabbia non si ragiona lucidamente e si fanno azioni che non si vorrebbero fare. Poi ci si pente. Quindi, quando la rabbia prende il sopravvento, meglio andare nell'angolo della riflessione per cinque minuti e pensare almeno a tre modi per uscire da quella situazione.
Allenate voi stessi e i vostri figli a premere il pulsante "pausa". E' importante fermarsi un attimo e concedersi il tempo per osservare quello che sta accadendo, per osservare il proprio respiro e ascoltare. Per accettare le emozioni così come sono.
Potete chiedere a vostro figlio qual è la parte del copro in cui sente l'emozione che sta provando, sia quando è bella che quando è brutta. Allenate i vostri bimbi ad ascoltare queste "voci emotive" e a non ignorarle. Ma neppure a farsi sopraffare dalla loro prepotenza.
Individuata e riconosciuta l'emozione, chiedete loro come fare a pilotarla e gestirla.
Per finire, la scelta che dovrete porre al vostro bimbo è: continuare nell'attività interrotta dall'onda delle emozioni o fare una pausa provando qualcos'altro?

Da evitare: gare o punizioni eccessive

  1. Evitiamo la gara a chi si arrabbia di più o a chi cede prima. Non facciamone una insana competizione che ci priverebbe di autorevolezza.
  2. Non diamo punizioni eccessive (per esempio, "non potrai giocare con il cellulare per un mese") e che sarebbero impossibili da realizzare. Rischiano di rinforzare i comportamenti indesiderati.

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