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​Come aiutare i bambini a superare la morte di un animale domestico

di Zelia Pastore - 18.10.2016 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Dire subito la verità e non posticipare il momento del dolore, cercare una collocazione nell’aldilà e non trovare subito un sostituto, per dare il tempo di elaborare il lutto: i consigli della dottoressa Gloria Borromeo , psicologa e psicoterapeuta che opera a Pavia e Ardenno per vivere in maniera consapevole la perdita di un animale domestico.

In questo articolo

La perdita dell’animale che si è sempre visto scorrazzare per casa o nella gabbietta per i piccini può essere un evento decisamente traumatico: ci sono però delle strategie per rendere più sopportabile la situazione.

1. Non mentire

non celare per nessun motivo l’evidenza dei fatti:

Gloria Borromeo

cane

animale

preparare lentamente il bambino al distacco

2. Lasciare spazio ai sentimenti

3. Ideare un rito di commiato

Non serve celare i propri sentimenti e comportarsi freddamente: «Quando diamo ai bimbi la notizia della morte, non minimizziamola e non comportiamoci da supereroi a tutti i costi: mostriamo senza paura i nostri sentimenti e lasciamogli lo spazio di piangere e di arrabbiarsi. Facciamogli capire che anche noi siamo tristi».

3. Ideare un rito di commiato
Altro aspetto da non sottovalutare è il rito di commiato: «Sotterrate l’uccellino o il cane, abbandonate il pesciolino alla corrente del fiume: scegliete voi il gesto che preferite, da compiere assieme ai piccoli. L’importante è chiudere simbolicamente il cerchio a livello di contatto diretto e aprire quello del ricordo. D’ora in poi infatti si potranno ripercorrere insieme i bei momenti».

4. Collocare in un aldilà l’animale

Nello spiegare ai piccoli il concetto della perdita del cucciolo di casa, bisogna tenere a mente le differenze di percezione della morte nelle varie età: «A due anni di vita l’unica cosa che il bambino percepisce che in casa c’è un po’ di stress - spiega la dottoressa Borromeo - fino ai 5 anni poi i bimbi non hanno l’idea della morte come di qualcosa di permanente, ma in reazione al dolore hanno comportamenti di regressione (ad esempio si fanno la pipì a letto, anche se da tempo avevano superato questa difficoltà)».

Il difficile viene dopo, ma ci sono dei modi in cui mamma e papà possono essere d’aiuto ai bambini: «Dopo i sette-otto anni i vostri figli cominceranno a chiedere dov’è l’animale: per loro è importante dare una collocazione fisica al luogo in cui si trova. Qui le spiegazioni possono essere date a seconda dei valori di ogni famiglia, ma l’indicazione valida per tutti è che debbano essere posti fantastici: per chi non ha tanta fantasia, ci sono delle fiabe che possono venire in aiuto. Bello è anche provare a immaginare le attività che i cuccioli stanno facendo nel posto incantato: si può chiedere ai bambini secondo loro se il cane sta giocando con la sua palla preferita, o se sta scavando una buca come faceva sempre in giardino».

5. No al sostituto subito

Il compagno di giochi peloso non va rimpiazzato immediatamente: «Non deve valere la regola “rotto un giocattolo se ne prende un altro”.

Aspettiamo che sia il bimbo o il ragazzo a chiedere di avere un altro animale: se hanno avuto un buon contatto a livello emotivo, non lo chiederanno subito».

6. Con gli adolescenti

Per chi ha figli adolescenti, la questione del decesso dell’amico peloso va affrontata con più cautele: «Con gli adolescenti dobbiamo stare attenti perché la scomparsa dell’animale potrebbe attivare in loro tutti i pensieri di morte, che possono riguardare i genitori o gli amici. Per questo motivo non bisogna aver timore nell’affrontare questo argomento con loro, va trattato a viso aperto stando attenti a non farsi frenare dai propri fantasmi (una delle più grandi paure di un genitore è morire e lasciare il figlio solo)». I bei momenti passati con il cucciolo con gli adolescenti sono più facili da condividere: «I ragazzi riescono a creare in autonomia lo spazio del ricordo: si aiutano anche con mezzi molto moderni come mettere sullo sfondo del cellulare la foto dell’animale scomparso».

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