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Il tocco di chi ci ama aumenta l'empatia e allevia il dolore fisico

di Niccolò De Rosa - 27.06.2017 - Scrivici

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Il contatto tra due partner sincronizza le reazioni fisiologiche e aiuta a lenire la sofferenza. A dirlo è uno studio israeliano che ha riprodotto una situazione riconducibile alle condizioni della sala parto

La potenza del tocco dell'amato è stata al centro di poesie, film, riflessioni filosofiche e fantasticherie romantiche, ma ora anche la scienza si unisce al coro.

Uno studio israeliano ha infatti colto delle interessanti implicazioni del contatto fisico all'interno della regolazione dei rapporti tra partner.

Osservando 22 coppie eterosessuali di età compresa tra i 22 e i 40 anni e coinvolte in una relazione stabile, i ricercatori si sono accorti che il semplice tocco con la propria dolce metà innescava forti processi fisiologici, capaci addirittura di alleviare la sofferenza fisica.

L'esperimento

L'esperimento

Per ottenere dati tangibili (in tutti i sensi), il team di studio ha simulato condizioni paragonabili alla sala parto in cui la partner femminile veniva sottoposta a stress e lieve sofferenza fisica, mentre il maschio doveva mantenersi come osservatore.

Questa situazione è stata declinata in tre varianti: nella prima l'uomo era seduto in una stanza adiacente, nella seconda veniva doveva rimanere vicino al letto della partner dolorante, senza però toccarla e nella terza poteva stringerle la mano.

In tutte e tre le simulazioni, le reazioni delle parti coinvolte sono state monitorate con l'osservazione di elettrocardiogrammi e delle variazioni di frequenza respiratoria.

Si è così notato che, semplicemente stando vicini, i due partner riuscivano a creare una connessione che sincronizzava i loro ritmi fisiologici, connessione che però veniva meno quando alla donna veniva inflitto un lieve dolore.

Nel terzo caso invece, la presenza di un contatto fisico non solo armonizzava i respiri e i palpiti delle due parti in gioco, ma fungeva addirittura da analgesico alla sofferenza fisica.

«Il tocco potrebbe essere un metodo per comunicare empatia e fungere da antidolorifico - ha affermato il Dott. Pavel Goldstein, firma principale dello studio che iniziò le sue ricerche proprio in seguito ad un dolore condiviso con la propria moglie -. Più empatico è il partner, maggiore sarà l'effetto analgesico e la sincronizzazione dei due soggetti»

Questa ricerca arricchisce ulteriormente il filone di studi inaugurato alla fine del secolo scorso con la scoperta dei neuroni specchio, rimarcando una volta di più il ruolo giocato dall'empatia all'interno dei processi fisiologici, oltre che sociali.

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