Gli studiosi, in una delle più ampie indagini svolte sul tema del sonno e dell'obesità infantile, hanno infatti verificato che i piccoli che sin dalla prima infanzia dormono poco già in età scolare iniziano ad avere problemi di peso che possono poi protrarsi nell'adolescenza e nell'età adulta.
Per arrivare a questa conclusione sono stati analizzati i dati di Project Viva, una ricerca a lungo termine sulla salute in gravidanza e dopo la nascita dedicata alle mamme e ai bambini. Il progetto prevedeva delle interviste faccia a faccia con le mamme a sei mesi, tre anni e sette anni di vita del bambino e questionari da compilare a un anno, due, quattro, cinque e sei anni.
Tra le domande rivolte anche alcune su quanto dormissero i bambini, considerato un range prefissato che prevedeva: poco meno di 12 ore di sonno dai sei mesi e i due anni di vita; poco meno di 10 dai tre ai cinque anni e circa nove tra i cinque e i sette anni.
Ai bimbi in base a quanto riferito dalle madri e' stato assegnato un "punteggio del sonno", che e' stato messo in relazione con i risultati di alcuni test, tesi a misurare l'indice di massa corporea (bmi) e la salute cardio- metabolica. Dai risultati e' emerso che i piccoli con obesità e adiposità localizzata soprattutto a livello dell'addome, la più pericolosa per la salute, erano quelli che dormivano meno e questa correlazione non risultava più forte in alcune particolari fasi della crescita, ma era costante, a significare che non c'è un'età più critica di altre ma la privazione di sonno mette i piccoli sempre e comunque a rischio.
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