Home Bambino Salute

I dolori della crescita

di Simona Regina - 29.02.2012 - Scrivici

Corbis-42-22193434.180x120
Il bambino si lamenta perché ha dolori alle gambe e dietro alle ginocchia. Tipicamente sono irregolari e intermittenti, causano risvegli notturni, e al mattino non lasciano traccia. Per alleviarli è utile massaggiare lievemente la zona interessata ed effettuare alcuni semplici esercizi di stretching. Ai genitori si raccomanda di mantenere la calma evitando di trasmettere ansia al bambino. Anzi: è importante rassicurarlo. È un malessere transitorio che passerà.

In questo articolo

Sarebbe più opportuno definirli 'dolori benigni notturni dell'infanzia', ma è d'uso comune etichettarli come 'dolori di crescita'. Anche se, a quanto pare, la crescita (delle ossa) del bambino non sembra averci niente a che fare.

Stiamo parlando di quei dolori intermittenti, tipicamente alle gambe (fra ginocchia e piedi) che, prevalentemente, sopraggiungono di notte disturbando inevitabilmente il sonno del bambino, per lo più in età scolare e prescolare.

Facciamo il punto con Manuele Lampasi, responsabile del Centro specialistico di Neuro-ortopedia dell'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

Perché si chiamano ‘dolori di crescita’?

“I dolori di crescita sono chiamati così perché nel 19° secolo, quando è stata descritta per la prima volta questa problematica, si credeva che i dolori derivassero da o fossero correlati a un periodo di crescita rapida del bambino. Gli studi successivi non hanno confermato queste teorie, ma questo termine è rimasto nell'uso comune”.

Che cosa sono i dolori della crescita?

“Tipicamente, si tratta di dolori intermittenti, che compaiono per lo più di notte o alla sera, e vengono riferiti in entrambi gli arti inferiori in modo scarsamente localizzato: di solito nella parte anteriore delle gambe e delle cosce, ma più raramente anche nella parte posteriore delle ginocchia e dei polpacci. Non vengono riferiti invece a livello delle articolazioni. E non lasciano strascichi al mattino. Una delle caratteristiche infatti è che il bambino al mattino e di giorno (e comunque tra un episodio e l'altro) sta completamente bene, nonostante episodi di dolore anche molto intenso nel corso della notte”.

Che frequenza hanno?

“Si tratta di una condizione piuttosto frequente. I dolori di crescita sono infatti tra le più comuni cause di dolore muscolo-scheletrico ricorrente nei bambini”.

Lampasi riferisce una frequenza che va dal 3 al 30% dei bambini, anche se puntualizza che “tale dato è piuttosto variabile perché cambia a seconda dei criteri utilizzati, dei campioni di popolazione studiata, delle età prese in considerazione, ecc.

”. In ogni caso, precisa che viene descritto più frequentemente nei bambini tra i 4 e i 6 anni.

Qual è la causa?

“Il meccanismo esatto per cui si verificano questi dolori non è stato ancora identificato e sono state proposte diverse teorie” spiega l’ortopedico del Meyer.

Un’ipotesi mette in correlazione i dolori con un'alterazione anatomica o meccanica: per esempio con la presenza di difetti ortopedici o di postura (piede piatto, ginocchio valgo, scoliosi) o con quadri di iper-mobilità articolare (la cosiddetta lassità legamentosa). Un'altra ipotesi invece chiama in causa una sorta di "affaticamento" dell'osso, che nei bambini colpiti avrebbe caratteristiche diverse da quello degli altri bambini, così da essere più "sensibile" all'incremento di attività fisica. Spesso infatti le famiglie descrivono un incremento dei dolori alla fine di giornate particolarmente intense, caratterizzate da maggiore attività fisica. Altri hanno poi ipotizzato nei bambini che soffrono di dolori di crescita una soglia del dolore più bassa rispetto ai coetanei. Ed esiste infine una teoria psicologica.

Tra le possibili cause, quindi, vi sono anche fattori psicologici?

“Sì, qualcuno ha chiamato in causa disturbi emotivi o stress familiari, analogamente a quanto viene descritto per dolori in altre sedi (dolori addominali, cefalee). C'è da dire però che per ogni teoria ci sono studi che supportano l'ipotesi e numerosi altri studi che dimostrano il contrario. È verosimile che diversi fattori agiscano congiuntamente e contribuiscano alla genesi del problema” spiega Lampasi.

Occasionalmente, comunque, gli episodi di dolore possono essere più frequenti in periodi di stress nei bambini più emotivi.

Quando parlarne col pediatra?

Seppure la frequenza degli episodi sia solitamente irregolare, il dolore è piuttosto ricorrente e talmente intenso da creare preoccupazione nelle famiglie. Parlarne con il pediatra può servire allora a tranquillizzare tutti.

“Credo sia opportuno rivolgersi al proprio pediatra per una prima valutazione, senza cercare di fare diagnosi da soli. Sarà compito del pediatra ricostruire infatti la storia e le caratteristiche del dolore e visitare il bambino per escludere tutta una serie di problematiche che possono richiamare i dolori di crescita (come le patologie reumatiche o altre patologie della crescita) ma che hanno caratteristiche diverse.

Per esempio - spiega - un dolore che aumenta sempre di più, o un dolore localizzato alle articolazioni, o che si verifica solo in una gamba e non nell'altra, o un dolore associato a segni di infiammazione, rossore, gonfiore, febbre, zoppìa, tendenzialmente possono fare escludere l'ipotesi dei dolori di crescita".

Il medico per la diagnosi si basa dunque sulla anamnesi, sulla storia raccontata dai genitori (vedi le 6 domande dei dolori di crescita) e su una semplice visita del bambino che risulta praticamente sano. Eventuali esami del sangue o radiologici in caso di dolori di crescita sono infatti normali.

Non tutti i tipi di dolore alle gambe nei bambini sono dolori della crescita. Per esempio non vanno confusi con i dolori articolari, che possono essere dovuti ad altre patologie, come per esempio l'artrite.

Come alleviare il fastidio?

“Il ruolo fondamentale del pediatra sta nel rincuorare le famiglie spiegando loro che si tratta di una problematica ‘benigna’ che si autorisolverà in un tempo più o meno lungo” rassicura Lampasi, ricordando che i dolori di crescita non causano altri problemi e non influenzano la crescita.

La frequenza dei dolori può essere molto variabile: da episodi che si verificano tutti i giorni (evenienza piuttosto rara) a episodi più rari, una volta o due al mese. “Gli episodi di dolore - puntualizza Lampasi - possono durare dai 10 minuti alle due ore circa. Di solito si risolvono con un massaggio locale effettuato dai genitori. In qualche caso è necessario arrivare a somministrare un antidolorifico”. Ovviamente tra quelli che usualmente si impiegano a questa età, come l’ibuprofene o il paracetamolo, e dopo aver consultato il pediatra, per avere indicazioni sul dosaggio e la durata della terapia. Al di sotto dei 16 anni non deve essere somministrato l’acido acetilsalicilico o altri farmaci senza aver avuto la prescrizione del pediatra.

I farmaci vanno utilizzati per brevi periodi.

“Non è consigliabile infatti l'utilizzo di farmaci in maniera continuativa, trattandosi comunque di episodi che si autorisolvono” aggiunge l’ortopedico. "Può essere invece utile consigliare alle famiglie degli esercizi di stretching dei muscoli degli arti inferiori da eseguire a casa.

In qualche caso di alterazione dell'asse (piede piatto per esempio), può essere valutato l'utilizzo di plantari. Non è stata invece dimostrata la reale efficacia di altri trattamenti (per esempio l'utilizzo di integratori di vitamina C, calcio o magnesio)”.

Esercizi di stretching possono aiutare a prevenire il dolore durante la notte. Chiedere al medico quali esercizi potrebbero aiutare.

Se il dolore sopraggiunge durante il sonno del bambino, secondo gli esperti del Bambino Gesù di Roma può essere utile svegliarlo completamente, facendogli fare due passi, portandolo al bagno, offrendogli un bicchiere di acqua.

Tra i rimedi casalinghi si annovera anche l'uso di una borsa con acqua calda (o fare un bagno caldo): perché il calore può aiutare a lenire i dolori muscolari.

Ai genitori si raccomanda di mantenere la calma evitando di trasmettere ansia al bambino. Anzi: è importante rassicurarlo. È un malessere transitorio che passerà.

Le 6 domande per individuare i dolori di crescita:

  1. Quando vengono i dolori? Alla sera o di notte
  2. Quanto sono frequenti? Non tutti i giorni; 1-2 volte a settimana; va a periodi
  3. Quanto durano? Tipicamente qualche decina di minuti
  4. Come farli passare? Un massaggio; ogni tanto basta il paracetamolo
  5. Ci sono dolori/gonfiori articolari? No
  6. Al mattino quando si sveglia come sta? > Bene, sembra normale, non ha dolore

Entra anche nella nostra sezione "Salute: bambino 3-6 anni"

Crea la tua lista nascita

lasciandoti ispirare dalle nostre proposte o compila la tua lista fai da te

crea adesso

Aggiornato il 11.07.2017

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli