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Famiglie inesistenti e niente regole Ecco come si diventa bulli

di Nostrofiglio Redazione - 20.01.2009 - Scrivici

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Lo sostiene Paola Vinciguerra, psicologa, presidente dell'Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap), sulla base di un'indagine eseguita su un gruppo di 600 persone intervistate via internet sul fenomeno del bullismo.

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Poco tempo con i figli, niente regole e molti videogiochi violenti. Ecco come si rischia di crescere un bullo. Questo è quanto sostiene Paola Vinciguerra, psicologa, presidente dell'Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap), sulla base di un'indagine eseguita su un gruppo di 600 persone intervistate via internet sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo.

Bullismo, consigli ai genitori

"Il dato più interessante e allo stesso tempo preoccupante – spiega la Vinciguerra – è che il 70% delle persone di età compresa tra 18 e 45 anni considerano il bullismo unicamente come un comportamento di trasgressione sociale, quale quello di vestirsi in modo appariscente o riempirsi di piercing".

Questo significa che i giovani e i genitori non considerano il bullismo come un problema sul quale porre particolare attenzione.

Il bullismo si combatte con l'autostima e il fare squadra

Il 50% delle persone tra i 45 e i 55 anni, invece, pur riconoscendo il fenomeno come allarmante, ne riconducono la responsabilità alle istituzioni, in particolare alla scuola. Mentre solo gli ultracinquantenni addebitano le responsabilità principali del bullismo alla famiglia.

"Le cause degli atteggiamenti aggressivi tipici del bullismo - spiega la Vinciguerra - sono da ricercare nella sfera familiare innanzitutto, poi in quella scolastica e istituzionale".

Secondo la psicologa, "si passa troppo poco tempo con i figli per trasmettere codici morali di stile di vita e per capire i loro disagi cercando di rassicurarli".

"Le istituzioni - continua Vinciguerra - dovrebbero vigilare su tutto ciò che gira in rete senza controllo e sulla commercializzazione di videogiochi dai contenuti aggressivi. Inoltre dovrebbero affiancare i genitori con corsi di supporto e intervenire consultandosi con professionisti del settore".

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Aggiornato il 20.04.2015

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