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Il decalogo per genitori per proteggere la pelle dal sole

di Lorenza Laudi - 27.03.2017 - Scrivici

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Fonte: pixabay
Prestare attenzione al proprio fototipo, all'orario di esposizione al sole, alla creme protettive che si comprano. Ma anche a lampade e lettini solari e agli indumenti per proteggersi. Dal progetto "Il sole per amico", un decalogo per genitori per proteggere la pelle dal sole in vista della stagione estiva.

In questo articolo

Stare all'aria aperta fa benissimo, a grandi e piccini. Bisogna però stare attenti a non esagerare con il sole. E prenderlo con le dovute precauzioni. Per sensibilizzare bambini e adulti sull'importanza della protezione nell'esposizione solare è stata realizzata in Italia la più grande campagna di prevenzione sul melanoma mai fatta nel nostro Paese, promossa dall'Intergruppo Melanoma Italiano (Imi) e rivolta ai giovanissimi. Si chiama "Il sole per amico", una campagna educativa per 50mila alunni e oltre 4mila docenti coinvolti, appartenenti a 300 scuole di 11 regioni italiane.

"Nei primi 20 anni di vita si concentra infatti, l'80% dell'esposizione solare", sottolinea all'Ansa Ignazio Stanganelli responsabile Centro di Oncologia Dermatologica IRST Romagna. Ma proprio le scottature prese nell'infanzia sono il principale fattore di rischio per il melanoma, perché la pelle memorizza il danno e può innescare il tumore anche a diversi anni di distanza. Ecco perché iniziare a pensarci in vista della stagione calda. Per insegnare ai bambini, ma anche ai genitori, le regole fondamentali per l'esposizione al sole.

Ecco 10 consigli per imparare a proteggere la pelle.

1. Evitare l’esposizione eccessiva (e le scottature) se si ha un fototipo I o II (capelli chiari o rossi e occhi chiari, pelle chiara, magari con lentiggini e che si scotta con facilità).

PERCHÉ

Chi si scotta frequentemente al sole ha maggiori possibilità di sviluppare il melanoma

2. Esporsi gradualmente al sole

PERCHÉ

L’abbronzatura graduale riduce il rischio di scottature solari. Per esempio, si dovrebbe cominciare da un’esposizione di 45/60 minuti il primo giorno aumentando ogni giorno il tempo di esposizione fino a ottenere in 15-20 giorni di esposizione solare un’abbronzatura uniforme e duratura. L’utilizzo di creme solari facilita questo obiettivo.

E ricordati: ci si abbronza anche con fattori di protezione elevati. Bisogna continuare a usare creme solari anche quando si è già abbronzati perché la cute abbronzata non è protetta completamente dall’azione degli UV che creano danni al DNA e alle fibre elastiche della pelle (fotoinvecchiamento). [Leggi anche: sole e bambini, rischi e prevenzione]

3. Evitare di esporsi durante le ore centrali della giornata (in Italia tra le 11.00 e le 15.00 ora legale)

PERCHÉ

In queste ore vi è un maggiore irraggiamento del sole e il grado di intensità delle radiazioni ultraviolette è massimo.

La quantità di radiazioni UV infatti è collegata all’angolo di elevazione del sole, ossia a quanto il sole è alto sull’orizzonte. Per questo motivo ai Tropici e in alta montagna, dove il sole ha un maggior angolo di elevazione, è necessaria una protezione maggiore. Leggi anche Scottature e bambini

PERCHÉ

Le scottature solari in età pediatrica aumentano il rischio di sviluppare melanoma in età adulta. I neonati inoltre hanno la pelle molto più sottile di quella di un adulto e più sensibile al danno da UV. La pelle dei neonati inoltre è soggetta a disidratazione e i sistemi di protezione del corpo, come la termoregolazione, non sono ancora completamente sviluppati. Per questi motivi i neonati fino a un anno di età non andrebbero mai esposti direttamente ai raggi solari. Ai bambini inoltre andrebbe applicata una crema solare con una protezione molto alta (50+) e a base di filtri fisici. [Leggi anche: il decalogo dei bambini al sole]

5. Proteggere in modo particolare alcune parti del corpo. Per esempio naso, labbra, orecchie, collo, scollato, spalle, cuoio capelluto

PERCHÉ

Queste aree per la loro posizione sono fotoesposte per maggior tempo e sono più frequentemente interessate da scottature solari. Lo spessore della cute inoltre varia in base alla localizzazione. Le pelli più sottili, come quella del viso e del collo, hanno una difesa inferiore dai raggi UV, mentre quelle più spesse sono più difese, ma solo dai raggi UVB.

Bisogna anche stare attenti alle cicatrici recenti, molto sensibili agli UV, per evitare che diventino indelebili.

6 - Utilizzare indumenti e accessori per proteggersi dai danni del sole come cappello con visiera, camicia e occhiali da sole con filtro UV 100%

PERCHÉ

La barriera fisica creata dagli indumenti è efficace nel bloccare gli UV e la loro capacità non varia nel tempo anche se non bisogna dimenticare che essa dipende da diversi fattori (umidità, colore e fibre). Un tessuto bagnato, chiaro e di cotone è meno efficace nel proteggere dagli ultravioletti rispetto ad un tessuto asciutto, scuro in fibre “fitte”.

7. Approfittare dell’ombra

PERCHÉ

L’esposizione al sole è il risultato della congiunzione dell’irradiazione diretta, dell’irradiazione solare diffusa nell’atmosfera e dell’irradiazione riflessa dal suolo: la neve riflette i raggi UV all’80%, la sabbia al 20%, l’acqua al 30%.

L’ombra impedisce l’incidenza diretta dei raggi UV sulla nostra pelle anche se non può impedire l’incidenza riflessa dell’UV, che comunque è meno intensa e quindi meno dannosa.

8. Usare creme solari adeguate al proprio fototipo con filtri per i raggi UVA e UVB

PERCHÉ

Le creme solari riducono il danno perché hanno dei filtri antisolari, che sono sia fisici, cioè sostanze in grado di riflettere i raggi solari come uno specchio, sia chimici cioè capaci di assorbire e bloccare l’energia solare.

La protezione UVB serve fondamentalmente a evitare scottature, ma le creme solari devono proteggere anche contro gli UVA, responsabili dei danni più profondi per la pelle. Nota bene: tanto più il nostro fototipo è chiaro tanto più il fattore di protezione dovrà essere alto.

9. Applicare le creme solari in dosi adeguate e spesso

PERCHÉ

L’efficacia delle creme solari contro i danni dei raggi dipende dalla quantità di crema che si applica e dal numero di applicazioni. La quantità raccomandata a livello europeo è di 36 g/applicazione per un intero corpo adulto (circa a 6 cucchiai colmi), in pochi ne usano così tanta. Il numero di applicazioni è influenzato da diversi fattori tra cui il fattore di protezione solare, il numero di bagni al mare e l’attività fisica. Non bisogna dimenticare che ogni crema, a causa del sudore o dell’acqua, si diluisce fino a scomparire. Per questo motivo è importante riapplicarla ogni 2-3 ore.

Attenzione anche alla data di scadenza. Generalmente le creme durano 12 mesi dall’apertura se conservate in modo ottimale. Però potrebbero durare anche meno, dato che spesso vengono lasciate sotto al sole.

10. Evitare l’utilizzo delle lampade artificiali per abbronzarsi

PERCHÉ

Dal 2009 l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera anche le radiazioni ultraviolette artificiali come carcinogeni completi. L’uso di lettini solari aumenta in maniera significativa il rischio di melanoma e dei carcinomi. Dal 2011 in Italia l’uso delle lampade abbronzanti è vietato alle persone più vulnerabili come i ragazzi sotto i 18 anni, le donne in stato di gravidanza, i soggetti che in precedenza hanno sviluppato un tumore maligno della pelle e le persone con pelle chiara che non si abbronzano o che si scottano facilmente con l’esposizione al sole.

Per saperne di più: ilsoleperamico.it

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Aggiornato il 15.06.2018

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