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Stimolazione ovarica controllata: come funziona

di Cristina Ferrario - 07.08.2022 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Stimolazione ovarica controllata: quanto dura e come funziona e quali farmaci vengono utilizzati. Rischi e risultati della stimolazione ovarica controllata

In questo articolo

Stimolazione ovarica controllata

Il primo bimbo nato con IVF fu una bambina, Louise Brown, frutto della fecondazione in provetta di un singolo ovocita prelevato durante un ciclo mestruale naturale. Ulteriori ricerche dimostrarono che le possibilità di gravidanza aumentavano notevolmente quando venivano trasferiti nell'utero diversi ovociti fecondati, anziché uno solo. Da allora, la normale pratica dell'IVF consiste nella stimolazione mirata delle ovaie con ormoni, in modo che possa essere raccolto un certo numero di ovociti maturi. Ciò è noto come stimolazione ovarica controllata (COS). A differenza dei cicli semplici non stimolati ("naturali") o di quelli stimolati con clomifene, la COS massimizza il numero di ovociti sani che possono essere raccolti e, quindi, aumenta le possibilità di successo. La COS è, oggi, il primo passo nella maggior parte delle procedure IVF.

Farmaci per la stimolazione ovarica controllata

La stimolazione ovarica controllata avviene con la somministrazione di farmaci ormonali (farmaci per l'ovulazione) che stimolano le ovaie a produrre più ovuli in mod da poter procedere con la svolgimento della fecondazione in vitro.

La stimolazione ovarica avviene mediante delle punture giornaliere di ormoni. Si tratta di ormoni che vengono prodotti regolarmente nel corpo, tuttavia le iniezioni contengono una dose più alta di quella che si ottiene naturalmente. Ciò consente di ottenere un numero maggiore di ovuli maturi nell'ovaio, aumentando le possibilità di gravidanza.

Solitamente alle iniezioni di ormoni si associano anche altri farmaci che servono ad impedire che i follicoli, una volta che sono sviluppati nell'ovaio, vengano rilasciati spontaneamente e possano, invece, essere prelevati durante il prelievo ovocitario ai fini della fecondazione assistita.

Quanto dura la stimolazione ovarica controllata

In genere, nei cicli regolari, il trattamento inizia il secondo o il terzo giorno delle mestruazioni e termina intorno al 14esimo giorno. In questo periodo si procede con un'iniezione giornaliera di gonadotropine (FSH e HMG).

Stimolazione ovarica Clomid

Rivolgersi al ginecologo dopo mesi di tentativi di fecondazione naturale falliti è importante per capire quali possano essere le cause di questa difficoltà a concepire e come muoversi rapidamente nel modo più efficace.

In caso di cicli irregolari o in donne con fun­zione ova­rica com­pro­messa viene spesso prescritto il Clomid, oppure un i­ni­bi­tore del­l'a­ro­ma­tasi le­tro­zolo. Lo scopo di questa terapia è quello di stimolare e innescare l'ovulazione laddove questa sia irregolare.

Il Clomid inibisce i re­cet­tori degli es­t­ro­geni e favorisce il ri­la­scio di go­na­do­tro­pine (come FSH eLH) in modo tale da stimolare l'ovulazione e favorire un concepimento naturale. Una delle condizioni cliniche per le quali il Clomid è particolarmente efficace è la sindrome dell'ovaio policistico.

Stimolazione ovarica rischi

Diversi studi hanno indagato sui rischi della stimolazione ovarica, soprattutto su quelli legati ad un aumento del rischio di tumori. I dati emersi sono generalmente rassicuranti e infatti - come si legge sul sito AIRC - "La Società americana di medicina riproduttiva (ASMR) ha pubblicato nel 2016 le linee guida sui farmaci per la fertilità e tumori in cui si afferma che, sulla base dei dati disponibili, non sembra esserci un aumento del rischio di tumori invasivi e che, per quanto riguarda il tumore dell'ovaio borderline, non ci sono elementi sufficienti per sconsigliare i farmaci per la fertilità al fine di evitare la formazione di queste neoplasie".

Sulla stessa linea si è posta anche l'AIFA che però ha aggiunto una importante raccomandazione: i ginecologi devono informare le donne infertili che sono a rischio aumentato di sviluppare tumori ginecologici indipendentemente dalla scelta di ricorrere o meno a tecniche di fecondazione assistita, e quindi devono sottoporsi con regolarità a visite di controllo.

Tra i più comuni fastidi che possono presentarsi in concomitanza con la stimolazione ovarica ci sono:

  • senso di gonfiore addominale,
  • dolore,
  • difficoltà respiratoria,
  • ritenzione idrica e accumulo di liquidi.

Il congelamento degli ovociti (una pratica utile per non "sprecare" gli ovuli prodotti in ciascun ciclo senza necessariamente fecondarli tutti) ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, ma gli studi continuano a mostrare percentuali di successo inferiori a quelle ottenute con embrioni congelati.

Il congelamento degli ovociti o del tessuto ovarico è però una procedura che viene proposta a scopo preventivo a tutte le donne giovani che devono fare trattamenti potenzialmente dannosi per la fertilità, come le chemioterapie.

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Revisionato da Francesca Capriati

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