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Una condivisione dei ruoli è possibile: ecco come

di Jessica Bordoni - 15.12.2016 - Scrivici

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Per i genitori è importante spartirsi i compiti in modo equo e condiviso, evitando litigi davanti ai figli. La psicologa Anna Oliverio Ferraris ci offre molti preziosi consigli per risolvere le incomprensioni e rendere più efficiente la gestione familiare

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Si sente spesso parlare di condivisione dei ruoli, ossia di un’equa suddivisione dei compiti da parte dei due genitori all’interno del ménage familiare. Renderla effettiva però non è facile, anche perché il modello di famiglia è molto diverso da quello del passato, così come gli impegni e il tempo a disposizione.

In passato i ruoli erano distinti e antitetici

«I fattori in campo sono numerosi e ogni nucleo familiare costituisce un mondo a sé», premette la psicologa Anna Oliverio Ferraris, che ha all’attivo moltissimi libri e articoli scientifici sull’infanzia e sull’età dello sviluppo. «Un tempo vigeva una divisione netta delle mansioni a carico del padre e della madre, senza nessuna possibilità d’interferenza o sovrapposizione. Alla figura materna era richiesto di badare agli aspetti domestici, come preparare i pasti, portare i figli a scuola e seguirli nei compiti; mentre la figura maschile era correlata all’autorità e alla disciplina». In un certo senso possiamo parlare di due posizioni antitetiche e complementari: la madre era intesa come colei che accudiva e coccolava, mentre il padre colui che puniva e faceva rispettare le regole.

La comunicazione tra i genitori fa la differenza

Oggi, anche grazie al progressivo raggiungimento delle pari opportunità e all’aumento del lavoro femminile, la divisione uomo-donna appare decisamente più sfumata e c’è una maggiore intercambiabilità nello svolgimento delle faccende di casa e famiglia. «Perché la condivisione dei ruoli sia efficace, però», spiega la psicologa, «è fondamentale che i coniugi comunichino costantemente fra loro. Il confronto permette di evitare che uno dei due sia oberato di cose da fare rispetto all’altro».

Le proprie attitudini sono il punto di partenza

A volte la spartizione avviene spontaneamente, ma più spesso è necessario trovare dei compromessi. «Nella distribuzione dei compiti si può partire dalle proprie inclinazioni e attitudini personali. Se uno dei due genitori è particolarmente bravo ai fornelli, potrà occuparsi della cucina; se è abile con i numeri potrà seguire gli aspetti amministrativi, come le bollette e le spese».



Venirsi incontro e non litigare in presenza dei bambini

In caso di screzi, vale la regola che non bisogna mai litigare davanti ai figli. «Può capitare che ci siano delle posizioni discordanti, ma è bene non alzare la voce alla presenza dei più piccoli, risolvendo a tu per tu le incomprensioni del caso. Bisogna evitare di prevaricare sull’altro e, al contrario, dimostrare una certa elasticità, sapendo anche rinunciare a qualcosa per andare incontro al proprio partner».

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