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Assegno di mantenimento: come sono cambiati i parametri nel divorzio

di Alice Dutto - 24.05.2017 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Dal criterio del tenore di vita a quello dell'autosufficienza economica. I parametri per valutare l'entità dell'assegno di divorzio sono cambiati. E potrebbe non essere un male

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Essendo «uno degli uomini più ricchi del mondo», come hanno sostenuto pochi giorni fa i giudici della Cassazione, Silvio Berlusconi dovrà continuare a corrispondere alla sua ex moglie il maxi-assegno da due milioni di euro al mese per garantire lo stesso tenore di vita che avevano da sposati.

Con il suo ricorso, l'ex premier avrebbe voluto beneficiare del nuovo parametro introdotto dalla Corte di Cassazione in base a cui per l'assegno di mantenimento in caso di divorzio non conta più il parametro del tenore di vita, ma l'indipendenza o autosufficienza economica del coniuge che richiede l'assegno, compresa la liquidità sul conto, il patrimonio personale, ecc.
Essendo però Silvio Berlusconi e Veronica Lario solo separati, i giudici hanno respinto la sua istanza.

L'OBIETTIVO DELLA SENTENZA

Secondo gli avvocati divorzisti italiani, Berlusconi non sarebbe il solo a tentare di rivedere gli accordi. Tante sono state le richieste per rivedere le condizioni economiche decretate durante il divorzio, che potrebbero sfociare in un boom di ricorsi.

«È una sentenza storica che ha dei pregi e dei difetti, ma il cui tentativo è stato quello di portare a un'eguaglianza e parificazione dei coniugi, spingendoli ad avere entrambi un'indipendenza economica – spiega Silvia Colombo, avvocato matrimonialista del foro di Milano –. Ovviamente, ogni caso è a sé, ma per esperienza posso dire che non era infrequente incontrare ex partner che concepivano il matrimonio come una sorta di polizza sulla vita o di pensione integrativa».

Certo, ci sono anche dei limiti: «Ad esempio, nel caso di una casalinga che decida di separarsi, magari a 40 anni. Secondo i nuovi criteri, lei potrebbe essere in grado di lavorare, quindi dovrà dimostrare di fare di tutto per inserirsi nel mondo del lavoro: solo se non ci riuscirà avrà diritto all'assegno dall'ex coniuge, ma produrre prove in tal senso non sarà per nulla facile».

COME FUNZIONA


In tutto questo, bisogna ricordarsi che l'iter per rivedere le condizioni del divorzio non è né semplice, né veloce. «La prima cosa da fare è rivolgersi a un avvocato: da lì si parte con la richiesta di una modifica degli accordi e si va davanti al Giudice (a Milano potrebbe esserci un primo passaggio innanzi al GOT – Giudice Onorario Togato, che tenta la composizione bonaria della lite). Se non si riesce a trovare un accordo, si apre una causa vera e propria, che prevede la produzione di documenti e l'intervento di testimoni».

Un percorso che può durare mesi, o anche anni, a seconda di quanto è oberato il tribunale.

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