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Sette consigli per i genitori single

di Concetta Desando - 07.01.2014 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Secondo i dati Istat, in Italia è single il 13% dei genitori, la cui età media è di 35 anni. Per facilitare il compito di crescere un figlio senza l’aiuto dell’altro genitore, ecco i 7 consigli di sopravvivenza per le famiglie monogenitoriali elaborati dal sito Usa BabyCenter.com

Essere mamma (o papà) single non è mai facile: il mestiere di genitore è già difficile in due, figuriamoci da soli. Ma in tutto il mondo uomini e donne, vip e persone normali, fanno di necessità virtù e riescono a crescere i propri figli anche senza la presenza di un compagno o di una compagna.

E l’Italia non fa differenza: nel nostro Paese, secondo i dati Istat (fermi allo studio del 2010), è single il 13% dei genitori (con punte nel Lazio, con il 16%, e minimi in Puglia, con l’11,1%), la cui età media è di 35 anni. Tra le famiglie monogenitoriali (2 milioni e 214mila in tutto), in poco più della metà dei casi il papà o la mamma sono vedovi, mentre tra i restanti 1 milione e 175mila single l’80% è separato o divorziato e gli altri non sono sposati. E nell’86,1% dei casi il genitore single è una donna.

Per facilitare loro il compito di crescere un figlio senza l’aiuto dell’altro genitore, ecco i 7 consigli di sopravvivenza per genitori single elaborati dal sito Usa BabyCenter.com.

1 - Prenditi cura di te.

Non bisogna mai dimenticarsi di pensare anche alle proprie necessità. Perfino, spiega Rachel Sarah, autrice del libro Single mom seeking (Mamma single in caccia), “di mangiare abbastanza, di dormire bene e di fare un po’ di movimento, ad esempio andando al negozio all’angolo a piedi con il passeggino invece che in auto”.

2 - Unisci le forze con altri genitori single.

Trovare altri papà e mamme single può essere, in alcune circostanze, un’ancora di salvezza perché si possono unire le forze, organizzandosi meglio anche nelle piccole incombenze quotidiane, o per andare a prendere i figli a scuola o all’asilo, o per le piccole spese… E se non conoscete nessuno, ci sono gruppi di single anche sui social network.

3 - Crea una comunità.

Far parte di un gruppo consente di avere un supporto non solo materiale ma anche emotivo e di sentirsi più forti grazie al senso di appartenenza.

Senza focalizzarsi solo su altri single: “Avere un cerchio di conoscenze varie è molto importante – spiega Alexandra Soiseth, autrice di Choosing You: Deciding to Have a Baby On My Own (Scegliendo te: la decisione di avere un figlio da sola) – per avere l’opportunità di fare vita sociale senza rischiare di rinchiudersi nel proprio guscio”.

4 - Accetta aiuto da altri

Spesso i genitori single rifiutano qualsiasi aiuto esterno perché l’abitudine di cavarsela da soli si radica nello stile di vita. E quindi l’imperativo diventa “Devo farcela da me”. Ma i bambini hanno il potere magico di avvicinare altre persone, ed è importante non allontanarle, perché un papà o una mamma soli hanno più bisogno di aiuto delle coppie.

5 - No all’invidia delle coppie.

Per un genitore single a volte può essere normale provare almeno un pizzico d’invidia per le coppie, dove ognuno dei genitori ha, almeno in teoria, l’appoggio dell’altro. Ma si tratta, per l’appunto, di teoria: il fatto di essere in due non sempre rende le cose più semplici, perché ognuno può avere i propri problemi. E l’invidia porta spesso al risentimento: meglio evitarla pensando che a volte le coppie hanno difficoltà anche maggiori.

6 - Pianificare.

Non avendo accanto nessuno che possa dare un aiuto immediato in caso di necessità, bisogna sempre essere preparati per le emergenze. Ad esempio, non bisogna mai rimanere sprovvisti di medicinali essenziali e avere sempre a portata di mano i numeri di telefono indispensabili.

7 - Gestione creativa.

Il fatto di essere soli porta inevitabilmente a problemi nella gestione del bambino: per vivere bisogna comunque lavorare, e il piccolo va lasciato a qualcuno. E a volte bisogna adattarsi anche a scelte non convenzionali, come ad esempio accogliere a casa una ragazza alla pari che possa badare al bambino in cambio di vitto e alloggio, oppure coinvolgere amici e parenti, o ancora creare “turni di servizio” con altri genitori single… Insomma, l’arte di arrangiarsi è utilissima soprattutto in questo contesto.

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