Home Feste Festa mamma

Filastrocche e poesie d'autore per la festa della mamma

di Nostrofiglio Redazione - 05.05.2023 - Scrivici

festa-della-mamma
Fonte: Shutterstock
Ecco alcune filastrocche e poesie d'autore per la festa della mamma da scrivere su un bigliettino colorato o da recitare e da dedicare alla mamma nel giorno della sua festa. Saranno un magnifico e gradito regalo. Buona lettura e buona festa della mamma!

In questo articolo

Filastrocche e poesie d'autore per la festa della mamma

Volete festeggiare al meglio il giorno della festa della mamma? Ecco le poesie d'autore e le filastrocche più belle da dedicare alla mamma.

E non ti lasciare sfuggire anche gli aforismi per la mamma!

Poesie dedicate alla mamma

Ecco le più belle poesie d'autore per la festa della mamma. Scegli quella che più ti emoziona e dedicala alla tua mamma!

"La mamma", di Roberto Piumini

Due braccia che m'abbracciano,

due labbra che mi baciano,

due occhi che mi guardano,

e mani che accarezzano

e sento un buon odore

e sento un bel sapore:

la mamma è questo per me

e molto altro ancora:

la mamma è una dolcissima signora.

"Mamma, mammina", di A. Staltari

Filastrocca della mamma

nel tuo cuor brilla una fiamma

grande come il sole in cielo

e l'amor di un bimbo sincero.

Mamma mammina

sei dolce

sei carina

quando abbracci il tuo piccino

e lo culli pian pianino

quando ascolti con pazienza

e di sorrisi non resti mai senza.

Mamma mammina con la pace e l'allegria sei la gioia più grande che ci sia!

Giro, giro tondo, auguri a tutte le mamme del mondo.

"W la mamma", da "Le Stagioni", ed. Leonardo

Viva la mamma quando al mattino

mi sveglia sempre con un bacino

viva la mamma quando la sera

rende chiara la notte nera.

I brutti sogni sono scacciati

dai suoi abbracci tanto amati.

Viva la mia cara dolce mammina

e per la festa che s'avvicina

il mio regalo è il ritornello

'Viva la mamma che fa il mondo bello'.

"Auguri mamma", di E. Ottaviani

Se io fossi, mamma, un uccellino

Che vola nel cielo profondo

Vorrei offrirti il mio canto

più dolce, soave, giocondo.

Se io fossi, mamma, una stella

Che brilla nel bruno firmamento

Con more e baci a cento a cento.

Ma essendo solo un bambino

E non avendo che il cuore,

ti voglio stare vicino

per dirti tutto il mio amore.

"L'isola sicura", da "Raccogli idee", ed.Tresei scuola

Se di notte hai un po' di paura

c'è sempre un'isola che è sicura.

Se il male ti tiene sveglio

vai nell'isola e stai già meglio.

e al mattino presto ti desti

a ruzzolar nell'isola resti.

Se nel cielo balena un lampo,

vai nell'isola e trovi scampo.

Per tutti i bimbi alti una spanna

isola grande è il lettone della mamma.

"Alla mamma", di Roberto Fontana

Con due sillabe soltanto

posso avere il mondo in mano

quando è sera e mi racconti

una fiaba sul divano.

E se il mattino con un bacio

mi risvegli dalla nanna, tutto è più dolce

con te, mamma.

"Alla mamma", da "Raccogli idee", ed. Tresei scuola

Oh, mamma scusami

se mi confondo perché è da poco che sono al mondo!

Accetta questi fiori che oggi ti dono

con la promessa di essere buono.

"La mamma", di Rosa Agazzi

Quando mi sveglio

ogni mattina sai tu chi vedo?

La mia mammina.

China, ridente sopra il lettino dice:

'C'è ancora il mio bambino?

Non t'han rapito i sogni d'oro?

Resta alla mamma il suo tesoro?

Rido, io allora dico:

'Sì, sì sempre con mamma io resto qui!'

Poesie per la festa della mamma

"Mamma", di Renzo Pezzani

La casa senza mamma

è un fuoco senza fiamma,

un prato senza viole,

un cielo senza sole.

Dove la mamma c'è

il bimbo è un piccol re,

la bimba reginella,

la casa è tanto bella.

"La parola più bella", di Marino Moretti

Mamma. Nessuna parola è più bella.

La prima che si impara,

la prima che si capisce e che s'ama.

La prima di una lunga serie di parole

con cui s'è risposto alle infinite,

alle amorose, timorose domande

della maternità.

E anche se diventassimo vecchi,

come chiameremmo la mamma

più vecchia di noi?

Mamma.

Non c'è un altro nome.

"Festa della Mamma", di Stephen Littleword

Per la tua festa dolce mamma

ho raccolto i fiori più belli del nostro giardino

ho colorato il disegno più speciale

ho cercato tra i ricordi la storia più bella.

Tutto questo per fartene dono,

anche se, il fiore più bello, i colori più accesi,

e la storia più speciale nella mia vita,

sei tu, mamma!

Auguri, è la tua festa!

"Ti voglio bene", di Luigi Santucci

Ti voglio bene, mamma… come il mare!

Non basta: come il cielo!

No, più ancora.

Mamma, ci penso già quasi da un'ora,

eppure quel nome non lo so trovare.

So che quando torno dalla scuola

i gradini li faccio a rompicollo,

per l'impazienza di saltarti al collo

e il cuoricino, puf, mi balza in gola.

Ti voglio bene quando sei vicina

e quando non ci sei: quando mi abbracci.

Ti voglio bene anche se mi fai gli occhiacci.

Ti voglio bene sempre, sai, mammina?

"Ti voglio tanto bene", di Laurent Schwarz

Ho pregato un poeta

di farmi una poesia

con molti auguri per te,

mammina mia;

ma il poeta ha risposto

che il verso non gli viene;

così ti dico solo:

ti voglio bene!

"La tua mamma", di Angiolo Silvio Novaro

La tua mamma vien ridendo,

vien ridendo alla tua porta.

Sai tu dirmi che ti porta?

Il suo vivo e rosso cuore,

e lo colloca ai tuoi piedi

con in mezzo, ritto, un fiore:

ma tu dormi e non lo vedi.

"Alla mamma", di Luisa Nason

Mamma, per la tua festa

io ti offro una cesta

di baci

e un cestino di stelle.

Ti offro un cuscino di fiori,

su cui posare la testa

quando sei stanca,

un cuore tanto piccino

e un amore grande così,

mamma, per questo dì.

Festa per la mamma, da 'Giocare per crescere', CETEM

Mamma, per la tua festa

avevo preparato un fiore di cartapesta:

gambo verde, petali rosa

vedessi mamma che bella rosa!

Ma per la strada il fiore è caduto,

o forse sull'autobus l'ho perduto.

Che pasticcio, mammina mia,

avevo imparato la poesia:

la poesia non la so più,

ora che faccio, dimmelo tu.

Posso offrirti un altro fiore

quello che nasce nel mio cuore.

Posso dirti un'altra poesia:

Ti voglio bene, mammina mia.

"Che cos'è una mamma", di Francesco Pastonchi

Una mamma è come un albero

grande

che tutti i suoi frutti ti dà;

per quanti gliene domandi

sempre uno ne troverà.

Ti dà il frutto, il fiore, la foglia;

per te tutto si spoglia;

anche i rami si taglierà.

Una mamma è come un albero

grande.

Una mamma è come il mare,

non c'è tesoro che non nasconda

continuamente l'onda

ti culla

e ti viene a baciare.

Una mamma è come il mare.

"Fiori per la mamma", di Dina Rebucci

Io raccolgo roselline,

tu ranuncoli dorati

tu narcisi e pratoline

sulle rive e in mezzo ai prati.

Oh mammina, tanti fiori

Raccogliamo, sai perché?

Per l'aroma, pei colori?

Per donarli tutti a te.

Poesie d'autore per la festa della mamma

"La mamma", di Ada Negri

La mamma non è più giovane

e ha già molti capelli

grigi: ma la sua voce è squillante

di ragazzetta e tutto in lei è chiaro

ed energico: il passo, il movimento,

lo sguardo, la parola.

"Le Mani della Madre", di Rainer Maria Rilke

Tu non sei più vicina a Dio

di noi; siamo lontani tutti. Ma tu hai stupende

benedette le mani.

Nascono chiare in te dal manto,

luminoso contorno:

io sono la rugiada, il giorno,

ma tu, tu sei la pianta.

"La madre", di Victor Hugo

La madre è un angelo che ci guarda

che ci insegna ad amare!

Ella riscalda le nostre dita, il nostro capo

fra le sue ginocchia, la nostra anima

nel suo cuore: ci dà il suo latte quando

siamo piccini, il suo pane quando

siamo grandi e la sua vita sempre.

 "A mia madre", di Edmondo De Amicis

Non sempre il tempo la beltà cancella

o la sfioran le lacrime e gli affanni

mia madre ha sessant'anni e più la guardo

e più mi sembra bella.

Non ha un accento, un guardo, un riso

che non mi tocchi dolcemente il cuore.

Ah se fossi pittore, farei tutta la vita

il suo ritratto.

Vorrei ritrarla quando inchina il viso

perch'io le baci la sua treccia bianca

e quando inferma e stanca,

nasconde il suo dolor sotto un sorriso.

Ah se fosse un mio prego in cielo accolto

non chiederei al gran pittore d'Urbino

il pennello divino per coronar di gloria

il suo bel volto.

Vorrei poter cangiar vita con vita,

darle tutto il vigor degli anni miei

Vorrei veder me vecchio e lei…

dal sacrificio mio ringiovanita!

"La madre", di Giuseppe Ungaretti

E il cuore quando d'un ultimo battito

avrà fatto cadere il muro d'ombra

per condurmi, Madre, sino al Signore,

come una volta mi darai la mano.

In ginocchio, decisa,

Sarai una statua davanti all'eterno,

come già ti vedeva

quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia,

come quando spirasti

dicendo: Mio Dio, eccomi.

E solo quando m'avrà perdonato,

ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d'avermi atteso tanto,

e avrai negli occhi un rapido sospiro.

"Supplica a mia Madre", di Pierpaolo Pasolini

È difficile dire con parole di figlio

ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,

ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:

è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata

alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un'infinita fame

d'amore, dell'amore di corpi senza anima.

Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu

sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l'infanzia schiavo di questo senso

alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l'unico modo per sentire la vita,

l'unica tinta, l'unica forma: ora è finita.

Sopravviviamo: ed è la confusione

di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.

Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

Dal 'Paradiso' de "La divina Commedia", di Dante Alighieri

Vergine madre, figlia del tuo figlio,

umile e alta più che creatura,

termine fisso d'eterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura

nobilitasti si', che 'l suo fattore

non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si riaccese l'amore,

per lo cui caldo ne l'eterna pace

così è germinato questo fiore.

Qui se' a noi meridiana face

di caritate, e giuso, intra mortali,

se' di speranza fontana vivace.

Donna, se' tanto grande e tanto vali,

che qual vuol grazia e a te non ricorre

sua disianza vuol volar senz'ali.

"A mia madre", di Eugenio Montale

Ora che il coro delle coturnici

ti blandisce nel sonno eterno, rotta

felice schiera in fuga verso i clivi

vendemmiati del Mesco, or che la lotta

dei viventi più infuria, se tu cedi

come un'ombra la spoglia

(e non è un'ombra,

o gentile, non è ciò che tu credi)

chi ti proteggerà? La strada sgombra

non è una via, solo due mani, un volto,

quelle mani, quel volto, il gesto d'una

vita che non è un'altra ma se stessa,

solo questo ti pone nell'eliso

folto d'anime e voci in cui tu vivi;

e la domanda che tu lasci è anch'essa

un gesto tuo, all'ombra delle croci.

"Lettera alla Madre", di Salvatore Quasimodo

Mater dolcissima, ora scendono le nebbie, il Naviglio urta confusamente sulle dighe,

gli alberi si gonfiano d'acqua, bruciano di neve; non sono triste nel Nord:

non sono in pace con me, ma non aspetto perdono da nessuno,

molti mi devono lacrime da uomo a uomo.

So che non stai bene, che vivi come tutte le madri dei poeti,

povera e giusta nella misura d'amore per i figli lontani.

Oggi sono io che ti scrivo:

Finalmente, dirai, due parole di quel ragazzo che fuggì di notte

con un mantello corto e alcuni versi in tasca.

Povero, così pronto di cuore lo uccideranno un giorno in qualche luogo.

Certo, ricordo, fu da quel grigio scalo di treni lenti che

portavano mandorle

e arance, alla foce dell'Imera, il fiume pieno di gazze, di sale,

d'eucalyptus.

Ma ora ti ringrazio, questo voglio, ell'ironia che hai messo sul mio labbro,

mite come la tua. Quel sorriso m'ha salvato da pianti e da dolori.

E non importa se ora ho qualche lacrima per te, per tutti quelli che come te

aspettano, e non sanno che cosa.

Ah, gentile morte, non toccare l'orologio in cucina che batte

sopra il muro

tutta la mia infanzia è passata sullo smalto del suo quadrante,

su quei fiori dipinti: non toccare le mani, il cuore dei vecchi.

Ma forse qualcuno risponde?

O morte di pietà, morte di pudore.

Addio, cara, addio, mia dolcissima Mater.

"Preghiera alla madre", di Umberto Saba

Madre che ho fatto

soffrire

(cantava un merlo alla finestra, il giorno

abbassava, sì acuta era la pena

che morte a entrambi io mi invocavo)

madre

ieri in tomba obliata, oggi rinata

presenza,

che dal fondo dilaga quasi vena

d' acqua, cui dura forza reprimeva,

e una mano le toglie abile o incauta

l'impedimento;

presaga gioia io sento

il tuo ritorno, madre mia che ho fatto,

come un buon figlio amoroso, soffrire.

Pacificata in me ripeti antichi

moniti vani. E il tuo soggiorno un verde

giardino io penso, ove con te riprendere

può a conversare l' anima fanciulla,

inebriatasi del tuo mesto viso,

sì che l' ali vi perda come al lume

una farfalla. È un sogno

un mesto sogno; ed io lo so. Ma giungere

vorrei dove sei giunta, entrare dove

tu sei entrata

— ho tanta

gioia e tanta stanchezza! —

farmi, o madre,

come una macchia della terra nata,

che in sé la terra riassorbe ed annulla.

Filastrocche per la mamma corte

 "Fiori per la mamma" di D. A. Rebucci

Io raccolgo roselline,

tu ranuncoli dorati

tu narcisi e pratoline

sulle rive e in mezzo ai prati.

Oh mammina, tanti fiori

raccogliamo, sai perché?

Per l'aroma? Pei colori?

Per donarli tutti a te.

"Per la festa della mamma" di L. Schwarz

Ho pregato un poeta

di farmi una poesia

con tanti auguri per te,

mammina mia;

ma il poeta ha risposto

che il verso non gli viene;

così ti dico solo:

Ti voglio tanto bene!

"La mamma" di A. Negri

La mamma non è più giovane

e ha già molti capelli

grigi: ma la sua voce è squillante

di ragazzetta e tutto in lei è chiaro

ed energico: il passo, il movimento,

lo sguardo, la parola.

"A mia madre" di E. De Amicis

Io sento dal profondo

Un'esile voce chiamarmi

Le viscere mie palpitanti

Trasalgono in sussulti

Che sono i tuoi baci i tuoi pianti

Tu sei l'ignoto

E formo il tuo cor col mio cuore.

Filastrocche per la mamma in rima

 "Per la mamma"

Quando mangio una caramella

mi viene in mente che sei bella.

Quando la campanella suona

mi ricordo che sei buona.

Quando annuso una rosa

penso a te che sei generosa.

Quando gioco in cortile

penso a quanto sei gentile.

Quando vedo una talpa che scava

mi ricordo che sei brava.

Quando non faccio niente

immagino te che sei sorridente.

Oggi mamma è la tua festa

e da dirti cosa mi resta?

Di bene te ne voglio un mare

senza te non posso stare!

"Filastrocca per la mamma" di G. Bordi 

Filastrocca della mamma

che cancella ogni mio dramma,

ha per me il consiglio giusto,

mi fa ridere di gusto.

Lei soddisfa i miei bisogni,

nutre me con i miei sogni;

lascia indietro la carriera

per dar luce alla mia sera.

Poi mi cura ogni ferita,

rende lieve ogni salita;

mi fa crescere più forte

tiene aperte le sue porte.

Se la vita si fa dura,

se la notte si fa scura,

lei andrà fino al paradiso

e mi accenderà un sorriso.

 "Mamma che Mamma" di J. Restano

Mamma che cuore,

Mamma che amore!

Mamma che bella:

sei la mia stella!

Mamma che amica,

Mamma: stordita?

Mamma che gioca,

Mamma che cuoca!

Mamma che sgomma,

Mamma che dramma!

Mamma che sonno,

Mamma che affanno!

È chiaro, insomma:

Mamma che… Mamma!

"Alla mamma mia", di L. Nason 

Mamma, per la tua festa

io ti offro

una cesta di baci

e un cestino di stelle.

Ti offro un cestino di fiori

su cui posare la testa

quando sei stanca;

una fontana di perle lucenti

olor della luna,

una ghirlanda di rose

e una montagna

di cose gentili

un cuore tanto piccino

e un amore grande così:

mamma per questo dì.

Filastrocca e podcast per la festa della mamma di Mimmo Mòllica

Mia cara mamma,

oggi un dolce pensiero si ridesta, 

è dieci maggio, oggi è la tua festa 

e voglio dirti un grazie sconfinato 

per tutto ciò che hai fatto e che m'hai dato.

Tu m'hai insegnato a tenerci per mano,

a fare i primi passi, piano piano,

il primo bacio vero e il vero amore,

mi hai consegnato le chiavi del cuore.

Tu mi hai insegnato la via del coraggio, 

con te ho imparato il senso del mio viaggio, 

tu sei poesia e racconto, mio paesaggio, 

tu sei la mia capanna e il mio villaggio.

Mi hai regalato i miei giorni felici,

m'hai fatto il dono delle mie radici,

tu m'hai insegnato le prime vocali

e per volare, poi, mi hai fatto le ali;

hai dato le risposte ai miei bisogni

e per sognare, poi, mi hai fatto i sogni.

Tu che mi hai fatto diventare grande,

mille risposte alle mille domande:

io ti chiedevo "mammina, perché?"

e tu paziente sempre lì con me.

Tu panacea di tutte le ferite,

con un bacetto erano già guarite,

tu la mia sveglia, tu la mia infermiera, 

tu la mia amica, la mia consigliera, 

tu la mia fata,  mia guardarobiera, 

tu la mia estate, la mia primavera.

Ora son grande, ma tu dimmi perché

io sento sempre il bisogno di te?

Del mio camino acceso sei la fiamma,

sai far di tutto, tu sei la mia mamma.

Per me sei tutto, tu sei la mia mamma. 

Mimmo Mòllica ©

Filastrocche per la mamma di Gianni Rodari

"Mi ha fatto la mia mamma", di Gianni Rodari

Persone male informate

O più bugiarde del diavolo

Dicono che tu sei nato

Sotto a una foglia di cavolo!

Persone male informate

O più bugiarde del diavolo

Dicono che sono nato

Sotto a una foglia di cavolo!

Altri maligni invece

Sostengono senza vergogna

Che sei venuto al mondo

A bordo di una cicogna!

Altri maligni invece

Sostengono senza vergogna

Che sono venuto al mondo

A bordo di una cicogna!

Se mamma ti ha comperato

Come taluni pretendono

Dimmi: dov'è il negozio

Dove i bambini si vendono?

Se mamma mi ha comperato

Come taluni pretendono

Diteci: dov'è il negozio

Dove i bambini si vendono?

Tali notizie sono

Prive di fondamento:

Ti ha fatto la tua mamma

E devi essere contento!

Tali notizie sono

Prive di fondamento:

Mi ha fatto la mia mamma

E sono molto contento!

Tali notizie sono

Prive di fondamento:

Mi ha fatto la mia mamma

E sono molto contento!

E sono molto contento!

"Per la mamma", di Gianni Rodari

Filastrocca delle parole
si faccia avanti chi ne vuole.


Di parole ho la testa piena
con dentro "la luna" e "la balena".
Ma le più belle che ho nel cuore
le sento battere: "mamma", "amore".

«Telegramma per la Festa della Mamma» di Mimmo Mòllica ricorda il mezzo di comunicazione un tempo molto usato ed oggi insidiato dalle nuove tecnologie: il telegramma!

Per la Festa della Mamma

leggi questo telegramma

scritto con sincerità

dai noi figli e da papà.

«Tua festa odierna prego gradire

auguri et baci a non finire.

A signoria vostra

da parte nostra

rallegramenti

et sentimenti

di amore vero,

grande e sincero».

Stop

Anzi rileggo

e mi correggo:

«Illimitata affettuosità

da figli, nonni e da papà,

nonché gattino et canarino,

che dalla gabbia si è liberato

ed est volato,

ma per tua festa è ritornato.

Destinataria, cioè ricevente,

pregasi leggere urgentemente».

Stop

«Seguono baci su guancia destra

dalla maestra,

sulla sinistra

poi si registra

un bacio immenso,

profondo e intenso,

davvero grosso

dal pesce rosso,

che appena alzato

oggi ha parlato.

Ha fatto un salto come i canguri

e ha detto "auguri

per vostra mamma",

via telegramma».

«Ma innanzitutto,

cara mammina,

grazie di tutto,

per tutto quello

che tu ci hai dato,

che ci hai insegnato

per diventare delle persone

gentili e buone.

Grazie davvero.

Auguri mamma,

un grazie sincero».

Mimmo Mòllica

Crea la tua lista nascita

lasciandoti ispirare dalle nostre proposte o compila la tua lista fai da te

crea adesso

Revisionato da Nicoletta Vuodi

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli