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Vaticano: troppi prematuri lasciati morire

di Nostrofiglio Redazione - 29.10.2008 - Scrivici

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In un articolo di ieri, l'Osservatore romano è tornato all'attacco sull'assistenza ai prematuri nati tra le 22 e le 25 settimane. Nel frattempo è scoppiata la polemica a Firenze per un convegno organizzato dall'ospedale Meyer sulla rianimazione dei prematuri.

Troppi neonati prematuri non vengono rianimati e quindi muoiono negli ospedali italiani. E’ quanto sostiene in un articolo pubblicato ieri l’Osservatore Romano in cui torna all’attacco sull’assistenza a chi nasce molto prima del termine, tra le 22 e le 25 settimane. La rianimazione dei neonati viene definita “un fenomeno tipicamente postmoderno in cui il diritto alla vita cede il passo alla sua qualità: a un aumento delle nascite di bambini prematuri corrisponde una costante spinta a non rianimare i più gravi tra di loro, nonostante abbiamo delle possibilità di sopravvivere”.

In Italia negli ultimi dieci anni i parti prematuri sarebbero aumentati di circa il 20%

Secondo l’Osservatore, in molti Paesi Occidentali “la nascita sotto le 25 settimane di gestazione è considerata una zona grigia in cui le cure dovrebbero avvenire eccezionalmente, secondo alcuni, solo con l’accordo dei genitori, nonostante che fin dalla ventiduesima settimana sia possibile in misura sempre maggiore la sopravvivenza”.

Nel frattempo a Firenze sono esplose le polemiche per un convegno organizzato dall’ospedale pediatrico Meyer, domani e venerdì, in cui si discute la Carta di Firenze, che tratta proprio di rianimazione di prematuri. Il motivo? Il previsto intervento di Eduard Verhagen, il medico olandese che ha scritto la carta di Groningen, in cui si parla di cure a fine vita per neonati e anche di eutanasia. Gli organizzatori del convegno oggi ridiscuteranno l’opportunità di farlo intervenire. "Al convegno non si parlerà di eutanasia ma di assistenza di fine vita," ha precisato il Meyer.

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