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Dove partorire: a casa

di Angela Bisceglia - 14.05.2013 - Scrivici

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E' il modo di partorire della tradizione ma per farlo, si deve trattare di una donna in buone condizioni di salute e con una gravidanza che ha avuto un decorso fisiologico, senza complicanze o fattori di rischio di alcun tipo. Inoltre il travaglio deve iniziare spontaneamente.

PARTORIRE A CASA, TORNA IN AUGE MA SOLO PER GRAVIDANZE NON A RISCHIO

Vantaggi: è il modo di partorire della tradizione, quello che per le nostre nonne era l’unico modo di partorire e che sempre più donne vorrebbero riscoprire. Dà la possibilità di avere accanto per tutta la durata del travaglio e del parto le persone più care che si desiderano (senza doversi limitare a una sola), più due ostetriche di fiducia. Il parto in casa avviene nel modo più naturale possibile: l’ostetrica rispetta i tempi del travaglio, la mamma ha la possibilità di assumere le posizioni che vuole, senza fretta e senza troppe ‘interferenze’ esterne. Riduce interventi medici inutili, come il ricorso all’episiotomia, all’ossitocina, al parto operativo se non strettamente necessari. Se la mamma lo desidera, può condurre il travaglio in casa e poi recarsi in ospedale solo per partorire. Parto in casa, più richieste

Svantaggi: non tutte le aspiranti possono partorire in casa: per farlo, si deve trattare di una donna in buone condizioni di salute e di una gravidanza che ha avuto un decorso fisiologico, senza complicanze o fattori di rischio di alcun tipo, inoltre il travaglio deve iniziare spontaneamente. Sarà l’ostetrica a valutare, nel corso dei mesi, se ci sono i presupposti per fare questa scelta. La propria abitazione deve essere abbastanza vicina a un ospedale, che deve essere raggiungibile in poco tempo in caso di imprevisti o nei tempi del travaglio diventano troppo lunghi. Nella maggior parte dei casi, comunque, il trasferimento avviene in tutta tranquillità con la propria auto. Il costo per farsi assitere è piuttosto elevato (circa 2mila euro) ma in alcune regioni è prevista la possibilità di chiedere un rimborso all’asl (che dopotutto risparmia i soldi del parto in ospedale!).

Lettura utile: Il parto in casa - Istruzioni per l'uso di Elisabetta Malvagna (Edizioni Red!)

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