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Le prime ore di vita del bambino

di Angela Bisceglia - 10.10.2016 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Appena il bimbo nasce, viene subito messo pelle a pelle a contatto con la mamma, mentre il cordone ombelicale viene reciso. Poi il piccolo viene affidato alle puericultrici per il bagnetto e la prima visita del neonatologo … Scopri tutto quello che succede nelle prime ore dopo il parto

Ti sei informata per bene sui segnali del travaglio e tutte le fasi del parto, sei pronta ad affrontare il momento clou della nascita del bebè. Ma subito dopo il parto che si fa? C’è una prassi seguita dagli ospedali?

“Ogni ospedale è organizzato in modo proprio, a seconda dell'ampiezza dei locali, della disponibilità delle ostetriche e a seconda dei protocolli stabiliti dal primario che gestisce il reparto” evidenzia la ginecologa Rossana Sarli. In linea di massima però in qualunque struttura le regole sono molto simili e prevedono alcuni step.

Benvenuto piccolino! Benvenuta principessa!

Appena il bambino nasce, viene subito messo pelle a pelle a contatto con la mamma, che può tenerlo sul suo grembo per un po’, mentre il cordone ombelicale viene reciso (in termini tecnici si dice clampaggio del cordone ombelicale) .

 

Bagnetto e test di Apgar. Il papà assiste

Dopo un po’ di coccole, il neonato viene affidato alle puericultrici, che gli faranno il bagnetto e lo peseranno, ed al neonatologo, che effettuerà la prima visita per stabilire l’indice di Apgar (un test che prende in considerazione alcuni parametri per valutare la vitalità ed il benessere del bambino).

I primi vestiti e il braccialetto di riconoscimento

Infine, il piccolo viene vestito con gli indumenti che il neopapà ha precedentemente consegnato alle puericultrici e gli viene applicato uno speciale braccialetto, con un codice numerico identico a quello applicato alla mamma, così da evitare confusioni. In genere a tutte queste operazioni assiste attentamente anche il papà (preoccupato che gli sostituiscano il bambino!!!).

Intanto la mamma espelle la placenta …

Nel frattempo, la mamma resta sul lettino della sala parto, dove si attende il secondamento, l’ultima fase del parto nella quale l’utero, grazie ad un’ultima contrazione, espelle la placenta. In genere il secondamento avviene entro un quarto d’ora, favorito se necessario da delicate pressioni addominali effettuate dall’ostetrica.

… e le mettono i punti, se serve

Dopo l’espulsione della placenta, il ginecologo fa la sutura di eventuali lacerazioni spontanee o dell’episiotomia, se necessario con una piccola anestesia locale per alleviare il fastidio.

Per due ore si sta vicino alla sala parto

“Terminate finalmente le procedure post parto, la mamma viene portata in una stanzetta attigua alla sala parto” spiega la ginecologa, “dove dovrà restare per due ore circa, durante le quali le ostetriche controlleranno più volte le perdite uterine per verificare che non ci siano emorragie improvvise. In caso di episiotomia, se si nota una tumefazione della ferita si applica localmente una sacca con del ghiaccio, molto utile anche per alleviare il dolore”.

Parto cesareo, serve qualche controllo in più

La stessa prassi viene seguita anche se si è fatto il parto cesareo, anche se i controlli proseguono anche dopo le due ore. “Il taglio cesareo viene monitorato per tutta la durata della degenza in ospedale, poiché talora si formano raccolte di sangue nei tessuti superficiali e sotto la fascia muscolare, mentre molto più raramente la ferita si infetta” sottolinea Rossana Sarli. “Comunque ogni giorno si cambia il cerotto e si osserva la ferita, fino al giorno delle dimissioni; per la rimozione dei punti invece occorrerà tornare in ospedale due giorni dopo)”.

Il bebè viene attaccato al seno

Terminati i controlli e la toeletta, il bebè viene riportato alla mamma, che può subito attaccarlo al seno: un momento molto emozionante, in cui finalmente la mamma può riabbracciare il ‘frutto delle sue fatiche’, ma anche un momento importante, perché l’attaccamento precoce consente un avvio ottimale dell’allattamento, in più la suzione stimola le contrazioni uterine che favoriscono il ridimensionamento dell’utero e scongiurano il rischio di emorragie. In queste due ore anche il neopapà resta nella saletta, mentre amici e parenti devono rassegnarsi ad aspettare fuori (e meno male, perché è un momento molto intimo in cui la nuova famiglia non deve avere intromissioni esterne!).

Mamma e bimbo tornano in reparto

Trascorse le due ore, mamma e bimbo (e papà) tornano in reparto: se è previsto il rooming in, il bimbo viene da subito messo nella culletta accanto alla mamma, altrimenti viene portato al nido.

Parenti e amici salutano il piccolo

Per le visite come funziona? Ancora una volta dipende dall’organizzazione dell’ospedale: se in alcune strutture i parenti possono entrare in orari stabiliti e conoscere il piccolo da vicino nella stanza della mamma, in altre il bambino durante gli orari di visite viene portato al nido e qui è possibile vederlo attraverso una vetrata. In ogni caso conviene già prima del parto chiedere ad ostetriche e puericultrici come funziona e far presente già da prima se si preferisce evitare contatti ‘ravvicinati’ del bimbo con visitatori un po’ troppo invadenti!

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Aggiornato il 23.05.2018

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