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Posizioni del parto per sentire meno dolore

di Alice Dutto - 27.04.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Busto inclinato in avanti, libertà di movimento, dondolamenti, contro-resistenze e punti d'appoggio. Le posizioni del parto per ridurre il dolore

In questo articolo

Posizioni per partorire

«Dentro di noi, all'interno del nostro DNA, noi donne abbiamo un insieme di capacità che ci permettono di far uscire dalla nostra pancia (normalmente senza nessun tipo di trauma) un bambino che abbiamo concepito e cresciuto per nove mesi: è un processo naturale e positivo, con un esito meraviglioso, quello di vedere il nostro bimbo». Questo si legge nel libro Mamme prêt-à-porter, scritto da Giulia Mandrino, autrice dell'omonimo blog.

«Il parto è un'esperienza molto potente – aggiunge l'ostetrica Paola Scavello del Centro Medico Santagostino di Milano – e il modo migliore per affrontarlo è quello di essere preparate e di essere in un ambiente propizio, intimo e rispettoso in questo momento così unico e delicato».

Come sentire meno dolore però durante travaglio e parto? Ci sono delle posizioni "migliori" per partorire?

Luci soffuse e silenzio, ma soprattutto la possibilità di avere libertà di movimento. «Sono tutti elementi utili a sentire meno dolore. Sebbene non esistano posizioni antalgiche al 100%, le donne sanno naturalmente posizionarsi in modo da ridurre le forti sensazioni che sentono».

Le posizioni da evitare

Partiamo da ciò che sarebbe meglio evitare: «La posizione supina, stese sul letto a pancia in su è quella meno indicata perché aumenta il dolore». Ma se la donna è lasciata libera di muoversi, «eseguirà autonomamente degli accorgimenti posturali che le consentiranno di affrontare con più tranquillità questo momento. Un po' come succede quando si hanno forti dolori da ciclo: ci si raccoglie naturalmente in posizione fetale per attenuare la sensazione di disagio».

L'importante è creare l'ambiente giusto per evitare costrizioni e dove magari siano presenti un tappetino a terra, una poltrona reclinabile, una palla e, soprattutto, dei punti di appoggio, come ad esempio una sedia.

Le posizioni antalgiche

La cosa che aiuta di più le donne a sentire meno dolore è quella di camminare lentamente e di muovere il bacino: «Proprio come se stessero danzando. Nella contrazione, però, hanno bisogno di un appoggio: il muro, le spalle del compagno, una poltrona».

La flessione in avanti del busto aiuta moltissimo ad alleviare la sofferenza: «La posizione in piedi e inclinata un po' in avanti è quella che facilita maggiormente il lavoro dell'utero. In generale la posizione che vi dà maggiormente sollievo è quella più adatta voi in quel momento. Potete e dovete cambiare posizione e muovervi durante il travaglio: faciliterà il lavoro dell'utero» prosegue Giulia Mandrino nel suo libro. Questo anche perché il dolore si sposta e cambia: ecco perché è importante potersi muovere per assecondarlo e rispondere alle sue trasformazioni.

Quando le gambe sono stanche

Man mano che il tempo passa, però, le gambe si stancano. Ecco perché, a un certo punto, le donne hanno bisogno di continuare il travaglio da sedute o sul letto. «Una buona posizione può essere quella di mettersi a cavalcioni della sedia, appoggiate con il busto allo schienale, in modo da avere le gambe sostenute; spesso poi le future mamme si mettono sdraiate su un fianco, alzando una gamba; oppure semi-carponi appoggiate alla sponda di un letto o al divano, inclinate in avanti» riprende l'ostetrica Paola Scavello.

In ospedale è difficile che siano a disposizione, ma in realtà sono molto utili degli "appendimenti": «Soprattutto verso la fine del parto, la donna sarà facilitata nelle spinte se può attaccarsi a una corda o a un telo robusto con le braccia, sia da sedute sia in piedi. In quest'ultimo caso, il bacino sarà completamente libero, adattandosi alla pressione del bambino che dovrà attraversarlo, e anche le gambe potranno cedere un po'.

Le braccia appese, infine, favoriscono la respirazione più adatta alla fase finale: facendo sollevare il diaframma respiratorio, lasciano risalire di riflesso anche il pavimento pelvico e questo dà più spazio al passaggio del bambino».

Le situazioni particolari

Detto questo, è bene ricordare che «ci possono essere situazioni particolari, come ad esempio difficoltà nella discesa della testa del bimbo o episodi di "sofferenza fetale" che spesso possono essere risolti assumendo determinate posizioni suggerite dall'ostetrica. In tal caso, anche se risulteranno poco comode, o se ci daranno meno sollievo durante le contrazioni, noi le assumeremo, tenendo presente che sarà utile al nostro bimbo e ad assicurarci un travaglio senza rischi per nessuno» si legge su Mamme prêt-à-porter.

Posizione supina

E' quella 'preferita' da ostetriche e ginecologi, poiché permette di monitorare costantemente la situazione ed intervenire in caso di necessità. Come svantaggio è una posizione che potrebbe mettere a disagio la mamma, che non si sente 'protetta'. Ed essere più dolorosa. Il bacino è immobilizzato.

Posizione accovacciata

Questa posizione favorisce il rilassamento della muscolatura pelvica, l'apertura del canale vaginale e la discesa del piccolo, sfruttando la forza di gravità. Può essere usata sia durante il travaglio per per la fase espulsiva. Dopo un po', se non si è allenate, la posizione può essere stancante.

Posizione a carponi

La posizione carponi può essere utilizzata per ridurre il dolore delle contrazioni. Inoltre rilassa la schiena e le gambe non si affaticano.

Altra variante della posizione a carponi. Ci si può appoggiare sul letto, su una sedia, sulla palla o su dei cuscini. Vanno ad appoggiarsi le braccia ed anche con la testa, girata su un fianco. Aiuta a riposarsi e rilassarsi.

Posizione sui gomiti

Variante della posizione a carponi, aiuta a rilassarsi e a mantenere la calma.

Posizione in piedi

Durante il travaglio, camminare aiuta a sentire meno il dolore delle contrazioni. In piedi, con le braccia al collo del partner, oppure sorretta per le ascelle dal compagno, la donna piega le ginocchia e asseconda i premiti del bebè (in alcuni ospedali è presente anche una corda, alla quale la partoriente può aggrapparsi): è sicuramente una delle posizioni che sfrutta maggiormente la forza di gravità e favorisce la discesa del feto.

Inclinarsi in avanti durante ogni contrazione può aiutare a sentire meno il dolore.

Posizione laterale

Può aiutare a riposarsi durante un lungo travaglio. Tieni sollevate con un cuscino la testa e la gamba superiore. Può essere usata per il travaglio e per dare maggiore forza alle spinte, con la gamba esterna piegata verso il petto e le braccia aggrappate alla testiera del letto.

Posizione seduta

Una variazione per risposarsi dalla posizione in piedi. Se ci si siete abbracciando lo schienale della sedia è possibile anche ricevere un comodo massaggio alla schiena.

Posizione sulla palla

La donna si siede a cavalcioni della palla e fa oscillare il bacino da un lato all'altro o avanti e indietro; si appoggia alla birthing ball (o palla per la gravidanza) con le braccia mentre è in ginocchio sul pavimento; sempre in ginocchio sul pavimento, abbraccia la birthing ball e solleva un po' il sedere.

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