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Acido folico in gravidanza: nuovi studi sui pro e i contro

di Concetta Desando - 28.11.2014 - Scrivici

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Fonte: contrasto
Se secondo uno studio inglese assumere acido folico in gravidanza riduce la probabilità di partorire bebè sottopeso, da una ricerca spagnola emerge che dosaggi troppo alti di acido folico incidono negativamente sullo sviluppo delle capacità psicomotorie del bambino nel primo anno di età  

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L’acido folico, da tempo ormai consigliato in gravidanza per ridurre il rischio che nel feto si sviluppino malformazioni congenite, ha anche un altro effetto non meno importante: fa infatti calare la probabilità di partorire bebè sottopeso, condizione associata a un aumento della mortalità neonatale e di malattie croniche in età avanzata, come l’obesità, l’ipertensione, il diabete e problemi di salute mentale. (Leggi anche La dieta della gravidanza)

La novità relativa all’acido folico emerge da uno studio condotto al Sandwell and West Birmingham Hospitals e pubblicato sulla rivista “An International Journal of Obstetrics and Gynaecology”. La ricerca, coordinata da Victoria Hodgetts, ha preso in esame 108mila donne inglesi con una età media di 28,7 anni, corporatura normale, primipare nel 42% dei casi e non fumatrici per l’82%. Secondo i risultati, la proporzione di neonati che alla nascita avevano un peso sotto il decimo percentile (cioè quello registrato nel 10% dei neonati) era del 13,8% tra le donne che avevano assunto acido folico durante la gravidanza, mentre saliva al 16,3% tra chi non ne aveva fatto uso. Se il folato era stato assunto già prima del concepimento, poi, la percentuale di neonati con peso inferiore al decimo percentile scendeva al 9,9%. (Guarda anche la Guida alla gravidanza)

Per contro, però, se durante la gestazione l’acido folico viene assunto a dosaggi troppo alti (oltre gli 0,5 mg, contro gli 0,4 raccomandati normalmente), secondo uno studio spagnolo pubblicato sulla rivista Jama Pediatrics e segnalato anche sul sito dell'Agenzia italiana del farmaco, c’è il rischio di conseguenze negative sullo sviluppo delle capacità psicomotorie del bambino nel primo anno di età.

La ricerca ha verificato che i bambini di un anno nati da madri che in gravidanza avevano assunto acido folico in dosaggi maggiori di quelli raccomandati presentavano punteggi inferiori sulla scala psicomotoria. “È la prima volta – commentano i ricercatori – che emergono effetti dannosi derivanti dall'assunzione di acido folico in gravidanza in dosaggi troppo elevati. Saranno effettuati ulteriori studi per confermare tali risultati”.

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