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Estate con il pancione: 20 risposte ai dubbi più comuni

di Concetta Desando - 03.05.2021 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Quali sono le cose da evitare in estate con il pancione? Che cosa bisogna fare per evitare caviglie gonfie? Al sole va bene una normale crema solare?

In questo articolo

Estate con il pancione: al mare in gravidanza

Anche se quest'anno il tempo, finora, ha fatto un po' i capricci, da sempre la parola "estate" è sinonimo di vacanza, piscina, mare, spiaggia, ombrelloni, sdraio, abbronzatura. E per chi ha il pancione? Come fare a godersi lo stesso il caldo e il sole senza mettere a rischio la salute del bambino? La rivista "Embarazo y Parto" ha stilato un elenco di 20 domande e risposte per consentire alle future mamme di vivere appieno la propria estate. Come comportarsi in estate con il pancione.

1. Le piscine sono un pericolo?

No, l'unico rischio (ma per tutti, non solo per le donne incinte) riguarda il pericolo di un'infezione da funghi e l'infezione da Covid dovuta alla vicinanza con le altre persone.

2. Si può andare in sauna o nell’idromassaggio?

Sì, a condizione che lo si faccia per breve tempo, per evitare sbalzi di pressione arteriosa.

3. Le piscine pubbliche rappresentano un rischio?

No, a condizione che il cloro con il quale viene disinfettata l'acqua non sia utilizzato in modo eccessivo.

4. Meglio evitare i bagni caldi?

In generale, se non è troppo caldo da far star male la mamma, difficilmente farà male al piccolo. Un'attenzione particolare al rischio di disidratazione e alla pressione bassa in gravidanza.

5. È necessario bere molto?

Sì, bisogna evitare assolutamente la disidratazione, pericolosa durante la gravidanza. Ma quale acqua bere nei nove mesi? Le donne in dolce attesa possono bere l'acqua del rubinetto non filtrata. Se si sceglie l'acqua in bottiglia, meglio dare la preferenza a acque a media mineralizzazione.

6. Come fare per evitare che piedi e caviglie si gonfino?

Soprattutto nei giorni molto caldi, evitare di stare in piedi a lungo. Meglio ancora, state sdraiate: la posizione orizzontale evita gli edemi.

7. Bisogna evitare di fare sport?

No, a patto di evitare quelli durante i quali si rischiano cadute, come andare il bicicletta o praticare sci d’acqua. Ovviamente sono vietati i tuffi.

8. Al sole va bene una normale crema solare?

Sì, ma tenete conto che durante la gravidanza la pelle è più sensibile, e quindi è necessario utilizzare un fattore di protezione più elevato.

Non occorre acquistare prodotti particolari, a meno che si soffra di allergia a qualche ingrediente (in questo caso sarà il medico a suggerire la crema più adatta). Quello che importa è che si tratti di una crema con un fattore di protezione elevato: meglio partire con Spf50+, ed eventualmente scendere a una protezione un po' più bassa (ma comunque media, con Spf30) dopo qualche giorno di esposizione. Ma attenzione: sul viso è meglio continuare a utilizzare la protezione alta, perché è proprio lì che tengono a comparire le macchie della pelle.

9. Come funziona il fattore di protezione?

È sostanzialmente un indice relativo al tempo necessario per la comparsa di un eritema. Con una crema protezione SPF (Solar protection factor) 30, ad esempio, perché l’eritema solare si manifesti è necessario un tempo 30 volte maggiore rispetto all’assenza di protezione, e quindi se senza crema vi scottate in un minuto la lozione va riapplicata ogni 30 minuti.

10. Quando va applicata la crema?

Bisogna utilizzarla 30 minuti prima di esporsi al sole. Ricordatevi che, se volete fare il bagno, una volta uscite dall’acqua la crema solare va riapplicata (a meno che non sia resistente all’acqua).

11. Meglio il bikini o il costume intero?

Durante la gravidanza è meglio il costume intero, che riducendo la superficie esposta protegge maggiormente dalle radiazioni ultraviolette.

12. Nelle creme solari ci sono ingredienti pericolosi per il feto?

Dagli studi attuali non risultano ingredienti che presentino tossicità fetale.

13. Si possono usare repellenti per gli insetti?

Il repellente più studiato è il Deet, per il quale esistono dati consistenti riferiti sia ad animali sia a esseri umani. Dati che, dichiara l'articolo, suggeriscono che non ci sia un significativo aumento del rischio di problemi fetali in caso di utilizzo in gravidanza, sia nel primo trimestre sia nelle epoche successive. Anche per l'icaridina e il PMD il profilo di rischio sembra analogo, per quanto in questo caso i risultati vengano esclusivamente da studi su animali.

Insomma, per icaridina, PMD e soprattutto Deet – consigliato anche dai Centri il controllo delle malattie (CDC) di Atlanta e dall'associazione dei ginecologi ostetrici americani – è semaforo verde all'utilizzo in gravidanza.

E per quanto riguarda invece i prodotti naturali (compreso l'olio essenziale di eucalipto, che è cosa diversa dal PMD o Citrodiol)? .Qui paradossalmente la situazione è più critica, perché di studi non ce ne sono, né su animali né tantomeno sull'uomo.  E' difficile che possano esserci rischi clinici significativi, i quali però allo stato attuale delle conoscenze non possono essere definitivamente esclusi.

14. Bisogna assolutamente evitare il sole senza protezione?

No, si può considerare una breve esposizione nelle ore più fresche per favorire la sintesi di vitamina D.

15. Come comportarsi con frutta e verdura?

Vanno sempre accuratamente lavate, regola valida soprattutto per quei vegetali che crescono a terra.

16. E per il pesce crudo?

Ne va evitato il consumo, perché si corre il rischio di contrarre infezioni che durante la gravidanza possono avere effetti anche molto gravi. Lo stesso discorso vale per i frutti di mare e i crostacei.

17. Bisogna fare attenzione anche ad altri alimenti in estate?

Con il caldo, è bene stare attenti a conservare la catena del freddo dei surgelati: se si scongelano nel tragitto dal negozio a casa e vengono poi ricongelati, al momento del consumo possono dare problemi.

18. Bevendo tanto, come si evita la ritenzione di liquidi?

Bisogna ridurre l'apporto di sodio, utilizzando poco sale (e, quando si può, evitandolo) quando si cucina e scegliendo alimenti con un basso apporto di sodio.

Attenzione però all'importanza dello iodio in gravidanza. La Società Italiana di Nutrizione Umana, così come l'EFSA, raccomanda l'introduzione di 200 μg/die di iodio per tutte le donne in dolce attesa. L'Organizzazione Mondiale della Sanità e l'UNICEF, invece, consigliano l'introduzione di 250 microgrammi al giorno di iodio per evitare una carenza.

19. Cosa fare per il reflusso gastroesofageo?

Reflusso in gravidanza? Bisogna cercare di evitare cioccolato, caffè, condimenti irritanti e bevande gassate (soprattutto la cola), in particolare nelle tre ore prima di andare a dormire.

20. A cena fuori e in spiaggia, cosa bisogna evitare?

Bisogna fare attenzione alle bevande alcoliche: l'alcol attraversa la barriera placentaria arrivando al feto.

E, poiché non c'è una quantità "sicura" di alcol da bere, per quanto possibile è meglio evitare.

I rischi per il feto sono:

  • danni a livello cerebrale;
  • danni ai tessuti in via di sviluppo;
  • malformazioni o ritardo mentale.

La sindrome alcolico-fetale

La sindrome feto-alcolica (FASD) è una malattia del feto-neonato,  che comprende un insieme di problemi fisici, comportamentali e neurologici che possono verificarsi in un feto esposto all'alcol e che possono avere implicazioni per tutta la vita, con costi personali, familiari e sociali.

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