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Nausea in gravidanza, meno rischi di aborto

di Valentina Murelli - 27.09.2016 - Scrivici

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Fonte: Science Photo Library
Una buona notizia per le tante donne che soffrono di nausea e vomito nelle prime settimane di gravidanza. Un accurato studio americano conferma che corrono meno rischi di perdere il loro bambino.

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Circa tre donne in gravidanza su quattro soffrono di nausea, a volte associata anche a vomito.

Un fastidio più o meno intenso che in genere riguarda solo le prime settimane o i primi mesi e che, a differenza di quanto si crede di solito, può manifestarsi in qualunque momento della giornata. Per molte è un vero tormento, ma c'è un risvolto positivo della faccenda, perché nausea e vomito sono associati a un minor rischio di aborto nelle prime settimane di gravidanza.

Già in passato alcuni studi avevano evidenziato una relazione tra malessere della mamma e benessere dell'embrione e del feto, ma ora una nuova e solida conferma viene da un'accurata indagine condotta da ricercatori dei National Institutes of Health americani, appena pubblicata sulla rivista Jama Internal Medicine.

Gli studiosi hanno lavorato sui dati relativi a un campione di donne coinvolte in uno studio per valutare l'efficacia dell'aspirinetta nel ridurre il rischio di aborto in chi ne ha già sofferti altri. Allo studio dunque partecipavano donne con una o due perdite alle spalle, che stavano cercando una nuova gravidanza e alle quali era stato chiesto di tenere un diario quotidiano per tutto il periodo della ricerca e per le prime otto settimane di gravidanza. Nel diario dovevano essere annotate una serie di abitudini e condizioni, tra le quali gli episodi di nausea o vomito.

Alla fine, circa 800 tra le partecipanti sono rimaste incinte nel periodo preso in considerazione e circa un quarto di loro ha avuto un aborto (nella maggior parte dei casi intorno alle 7 settimane di gravidanza). Ebbene, analizzando i dati i ricercatori si sono accorti che l'aborto è stato più frequente per le donne che non avevano sofferto di nausea o vomito. In particolare, per chi aveva avuto nausea c'è stato un 50% in meno di rischio di aborto e per chi ha avuto anche vomito il rischio si è abbassato addirittura del 75%.

Ovviamente, questo non significa che chi sta male nelle prime settimane di gravidanza non avrà mai una perdita fetale.

Nè significa che chi sta bene deve preoccuparsi, pensando che per forza perderà il bambino: si tratta di correlazioni statistiche, che semplicemente illustrano una tendenza generale. Detto questo, ogni gravidanza è storia a sé e può andare bene o male indipendentemente dal fatto che si sia avuto malessere di stomaco nei primi tempi.

Rimane da chiarire il perché di questa associazione positiva tra malessere di stomaco e protezione fetale. Le ipotesi in campo sono diverse, ancora tutte da dimostrare: potrebbe c'entrare un aumento dei livelli di beta-Hcg, l'ormone della gravidanza, oppure potrebbe trattarsi di una strategia evolutiva per tenere la donna e il suo bambino lontani da cibi potenzialmente pericolosi, che potrebbero interferire con lo sviluppo del bambino. In effetti, non a caso alcuni studi suggeriscono che, nei primi mesi di attesa, molte donne provano una forte avversione per cibi e sostanze poco sicuri, come alcol, caffè, nicotina, ma anche pesce, uova e carne che, se consumati crudi o poco cotti, potrebbero veicolare infezioni alimentari. Infine, nausea e vomito potrebbero essere dei segnali indiretti del fatto che la placenta sta funzionando bene.

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