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Bambini, il meglio del sole

di Laura Fezzi - 30.07.2009 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Giocare sulla spiaggia o comunque all’aperto è un toccasana, ma bisogna evitare le ore centrali della giornata. Non dimenticate di mettere la crema solare, con fattore protettito da 25 a 50, ogni due ore e dopo i bagni. I bebè sempre sotto l'ombrellone.

Le attenzioni in più per i neonati

La pelle dei bebè è più sottile di quella degli adulti, ha poche difese e produce meno melanina. Per questo i bebè vanno sempre tenuti sotto l'ombrellone e bisogna proteggerli con una crema solare perché sono comunque esposti al riflesso del sole. I pediatri in genere consigliano prodotti a base di filtri fisici, come l'ossido di zinco perché bloccano quasi del tutto i raggi Uv e riducono il rischio di allergie.

Dall'anno di vita in poi, le creme solari dovrebbero avere un fattore di protezione mai inferiore a 30, anche per i bambini con la pelle scura. Inoltre la crema deve contenere dei filtri sia contro i raggi UvB che causano scottature e eritemi, sia contro gli UVA, che sono meno violenti ma penetranti.

E' bene proteggere la zona intorno agli occhi, palpebre, orecchie, naso e labbra, meglio se con uno stick a schermo molto alto.

Alzi la mano chi davvero si allontana dalla spiaggia nelle ore più calde, fra le 11 del mattino e le 3 del pomeriggio. Sono in molti ad arrivare al mare proprio a quell’ora …

 

“Eppure mettersi al riparo è essenziale, perché la pelle fragile dei bambini richiede attenzioni specifiche riguardo al sole. E in questa fascia viene trasmesso il 50% dei raggi ultravioletti dell’intera giornata – dice Umberto Giaroli, dermatologo -. Noi medici da questo punto di vista siamo particolarmente severi: i bambini fino a cinque, anche sei anni, al sole non dovrebbero starci. Evitare che si scottino è essenziale”.

 

E’ ormai accertato infatti che le ustioni solari sofferte durante l’infanzia aumentano notevolmente il rischio di sviluppare un tumore della pelle decenni dopo, in età adulta. “Lo ha dimostrato anche una recente ricerca dell’American Academy of Pediatrics: circa l’80% dei danni solari sono concentrati entro i primi 18 anni di età. Bisogna stare quindi molto attenti, soprattutto nei primi anni di vita, quando il rischio è maggiore”.

 

Gli studi scientifici degli ultimi decenni hanno dimostrato infatti un rapido incremento dei tumori della pelle, e in particolare, del melanoma, che è il più grave, nelle popolazioni di carnagione bianca, non solo negli Stati Uniti e in Australia, dove si registra la più alta incidenza al mondo, ma anche in Europa. E non consola più di tanto il fatto che l’aumento della malattia possa in parte essere messo in relazione con l’affinamento delle tecniche diagnostiche (in pratica prima c’erano meno tumori anche perché non venivano scoperti).

 

Ma il sole non apporta anche tanti benefici? “Sì, ma per ottenerli basta un’esposizione minima. D’estate si sta all’aria aperta, anche all’ombra, è inevitabile assorbire radiazioni”.

 

Soprattutto all’inizio della vacanza è bene coprire i bambini con una maglietta di cotone e cappellino, dotato di ampia visiera perché possa riparare bene il viso del piccolo, dato che occhi, naso e labbra sono parti molto delicate.

“Considerate però che la maglietta, specie se acrilica, a trama grossa e di colore chiaro non blocca del tutto i raggi solari.

 

Secondo alcuni ricercatori inglesi, può possedere lo stesso potere protettivo di una crema solare con fattore basso, tra cinque e dieci”. Meglio scegliere quindi magliette di cotone a trama fitta, possibilmente di colori scuri e applicare comunque, sotto gli indumenti, una crema protettiva.

 

Un ruolo fondamentale per proteggere la pelle dei bambini è svolto infatti dalle creme solari.“In Australia oggi sono considerate dispositivi medici. Con i bambini conviene scegliere una protezione medio-alta, con fattore protettivo tra 25 e 50, ma bisogna anche usare questi prodotti in modo corretto. Quasi nessuno infatti si ricorda di mettere la crema protettiva dopo i bagni e comunque ogni due ore. In questo lasso di tempo anche nei migliori prodotti i filtri chimici, che agiscono assorbendo le radiazioni perdono efficacia”.

 

Non dimenticate che:

 

  • Nell’acqua: penetra dal 40 al 90% dei raggi ultravioletti. Se il piccolo è un pesciolino usare le creme resistenti all’acqua.

  • All’ombra: sotto l’ombrellone penetra circa il 50% dei raggi UV. Nelle giornate nuvolose fino all’80%.

  • Gli occhi vanno protetti: i raggi del sole penetrano fino alla retina e possono provocare danni in futuro. Occorre abituare i bambini a portare gli occhiali da sole. In alta montagna: la rarefazione dell’aria rende i raggi del sole ancora più pericolosi.

  • Alcuni farmaci: associati al sole possono avere effetti collaterali.

 

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