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Dermatite atopica nei bambini: sintomi, cause, rimedi e trattamenti

di Valentina Murelli - 14.08.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
È una malattia infiammatoria cronica della pelle, dovuta a fattori genetici eambientali. Non è contagiosa e tende a risolversi con l'età, ma può essere molto fastidiosa: ci sono comunque valide strategie per tenerla sotto controllo

In questo articolo

Che cos'è la dermatite atopica

La dermatite atopica - ma si chiama anche eczema atopico - è una malattia infiammatoria cronica della pelle piuttosto frequente, che colpisce soprattutto in età pediatrica e si manifesta con la comparsa di eritema, squame e prurito. Non è assolutamente contagiosa.

"Compare in genere nei primi due anni di vita, a partire dai 5/6 mesi d'età, ed è tipica dei primi 6/7 anni" spiega la pediatra Elena Galli, responsabile della commissione dermatite della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica. Colpisce circa 2-3 bambini su dieci.

In molti dei bambini colpiti la malattia scompare con la pubertà o l'età adulta, anche se spesso la pelle tende a rimanere secca e sensibile.

Come si manifesta la dermatite atopica

La dermatite atopica è caratterizzata da lesioni cutanee ad andamento cronico-recidivante. Significa che si possono alternare periodi in cui i sintomi sono particolarmente esacerbati (i cosiddetti flares, fasi acute) a periodi in cui la pelle torna normale (remissioni).

Le caratteristiche e le sedi delle lesioni sono abbastanza variabili, anche in base all'età:

  • nel bambino piccolo spesso si manifestano come chiazze rotondeggianti rosse e umide (essudanti) localizzate in particolare al volto (fa eccezione la zona intorno alla bocca, che tende a rimanere libera) e sugli arti. Su cuoio capelluto e fronte si può anche avere una desquamazione giallo-brunastra;
  • nel bambino più grande la dermatite si localizza spesso a livello delle pieghe di gomiti e ginocchia;
  • negli adolescenti e nei giovani adulti spesso sono interessati mani e piedi.

La gravità è molto variabile da persona a persona: a volte si tratta di forme lievi, magari poco estese e caratterizzate soprattutto da pelle secca. Altre volte la gravità è maggiore: possono essere colpite aree molto estese e alle lesioni può associarsi un prurito anche molto intenso, in grado di interferire con la qualità della vita del bambino e con il suo riposo notturno.

In alcuni casi le aree colpite possono andare incontro a infezione batterica o virale: l'eczema tende a peggiorare, la pelle si gonfia e dalle lesioni può uscire del pus.

Nei casi in cui la dermatite provoca insonnia, questa a sua volta può causare irrequietezza durante il giorno, con difficoltà scolastiche per il bambino e lavorative per i genitori. Inoltre, il prurito e il disagio estetico possono avere ripercussioni sullo sviluppo psicologico del bambino.

Qual è la causa della dermatite atopica?

In realtà le cause precise non sono ancora del tutto chiare: alla base c'è probabilmente una predisposizione costituzionale (genetica), tanto che i figli di genitori con dermatite atopica presentano un aumento del rischio di sviluppare a loro volta questa condizione. Tra i fattori genetici coinvolti nella predisposizione alla dermatite atopica alcuni riguardano probabilmente il funzionamento del sistema immunitario, altri l'attività di proteine come la filaggrina che aiuta a tenere insieme alcune componenti strutturali fondamentali dell'epidermide.

Ai fattori genetici si sommano però anche fattori scatenanti di tipo ambientale. Tra questi, per esempio:

  • esposizione ad agenti irritanti (come indumenti sintetici o lana) o a inquinanti ambientali,
  • clima freddo e secco,
  • stress,
  • disagi emotivi.

Dermatite atopica: allergie e alimentazione

Se è vero che possono esserci nel bambino stesso con dermatite atopica (o nei suoi familiari) manifestazioni reattive/allergiche quali asma, rinite e congiuntivite allergica, è importante sottolineare che la dermatite atopica non è una forma di allergia. "Il bambino con eczema atopico non va automaticamente considerato allergico" precisa con enfasi Cesare Filippeschi, specialista dermatologo presso l'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

"Certo - prosegue lo specialista - può esserci un collegamento con le allergie, perché può esserci una base biologica comune e perché le lesioni della pelle, specialmente nelle forme più gravi e persistenti, possono facilitare l'ingresso di antigeni - gli agenti che scatenano le allergie - e questo può facilitare nel tempo l'insorgenza di future allergie respiratorie o alimentari"

Ma lo ripetiamo: il bambino con dermatite atopico non è necessariamente allergico e non occorre fargli subito dei test allergici. Vale la pena indagare se siano presenti delle allergie solo se la dermatite non accenna ad attenuarsi nonostante tutte le terapie del caso. In alcuni casi, i medici potrebbero anche consigliare di provare a eliminare temporaneamente alcuni alimenti dalla dieta, ma non dovrebbe trattarsi di una routine per tutti i bambini con eczema atopico.

Il bagnetto e l'igiene nei bambini con dermatite atopica

Una corretta igiene è fondamentale per i bambini con dermatite atopica: da una parte, infatti, i lavaggi aiutano ad allontanare croste, eventuali agenti irritanti e microbi. Dall'altra, però, bisogna stare attenti a non essere troppo aggressivi, per non danneggiare la pelle.

Ecco allora i consigli contenuti in un documento ufficiale pubblicato nel 2015 dagli esperti della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica e della Società italiana di dermatologia pediatrica:

  1.  Non stare troppo a contatto con l'acqua: i lavaggi dovrebbero essere quotidiani ma di breve durata, circa cinque minuti;
  2. Per lavare, acqua tiepida e detergenti delicati, il più possibile poveri o privi di conservanti e/o profumi. Se c'è una sovrainfezione batterica possono essere utili bagni con ipoclorito di sodio diluito;
  3. Per asciugare niente sfregamenti: sì invece a una tamponatura delicata con asciugamani morbidi, non ruvidi.
  4. Dopo il lavaggio, ricordare di stendere un sottile velo di prodotto emolliente.

Come si cura la dermatite atopica: rimedi naturali e trattamenti

Non esiste una terapia specifica e risolutiva ed è più corretto parlare di gestione terapeutica da parte del medico (dermatologo o pediatra curante), che varia a seconda della manifestazione clinica della dermatite stessa (chiazze rosse o del colore della pelle, umide oppure secche, spesse oppure sottili) e della sua gravità.

Nelle forme più lievi può bastare la semplice applicazione di creme idratanti ed emollienti, che aiutano a ripristinare la normale barriera protettiva della pelle. Secondo il Consensus italiano sulla gestione della dermatite atopica nei bambini questi prodotti vanno applicati sull'intera superficie cutanea una o più volte al giorno, in quantità sufficiente in funzione di differenti variabili, come l'entità della secchezza, le condizioni climatiche, l'eventuale pratica di attività sportive. E' molto importante applicarli anche in fase di remissione della malattia, perché è dimostrato che questa applicazione previene le ricadute e la necessità di ricorrere ai cortisonici.

Tra le creme emollienti, sono particolarmente indicate quelle di ultima generazione, contenenti ceramidi e lipidi lamellari, che aiutano a ricostituire la barriera cutanea danneggiata. Secondo il documento citato, i prodotti con un più elevato contenuto lipidico sono indicati soprattutto nella stagione invernale.

Nelle forme più gravi ai prodotti emollienti vanno aggiunti prodotti antinfammatori più specifici. La prima linea di trattamento è rappresentata da creme o unguenti con cortisone, da applicare in genere una volta al giorno, la sera, fino a completa remissione della lesione trattata. "Molti genitori hanno un po' paura a usare questi farmaci: si parla addirittura di corticofobia" afferma Filippeschi. Secondo gli esperti, però, non c'è nulla da temere: se applicati secondo le indicazioni del medico sono fondamentali per ridurre le abrasioni della pelle e migliorare la qualità di vita del bambino, senza effetti collaterali importanti.

In casi specifici, gli specialisti che hanno in cura il bambino potranno valutare anche altre terapie, per esempio con antibiotici contro eventuali infezioni batteriche, farmaci immunosoppressori, cortisonici per via orale o antistaminici. In particolare, questi ultimi possono essere utilizzati, sempre per via orale, per brevi periodi di trattamento nel caso in cui il prurito disturbi il sonno.

Inoltre, per bambini in età scolare con dermatite atopica che non reagisce ad altre terapie, potrà essere valutata l'opportunità della fototerapia.

Consigli pratici per gestire la dermatite atopica nel bambino

Alcuni consigli pratici aiutano la gestione quotidiana del bambino che soffre di eczema atopico. Per esempio:

  • Evitare il contatto della pelle con indumenti sintetici o con lana cruda, che causano irritazione e prurito;
  • Gli indumenti possono essere lavati con detersivi normali, ma vanno accuratamente sciacquati;
  • Evitare il contatto con detergenti "forti" e con prodotti per l'igiene o la cosmesi contenenti alcol e profumi;
  • Tenere le unghie ben corte per ridurre il rischio di lesioni da grattamento;
  • Se si fa sport, lavarsi bene dopo l'attività, per evitare che il sudore rimanga a contatto con la pelle;
  • Adattare l'utilizzo della terapia emolliente alle condizioni ambientali (se per esempio il clima è molto freddo e secco vale la pena insistere un po' di più).
  • Sì al sole (con prudenza): spesso la dermatite si attenua durante l'estate, in particolare al mare. In effetti, l'esposizione al sole può avere un effetto positivo. Naturalmente, con tutte le precauzioni del caso, cioè evitando le ore più calde e con una protezione adeguata.

Anche le terme possono essere una strategia utile: in realtà non ci sono studi conclusivi sull'argomento, ma secondo il Consensus italiano, "la terapia termale può essere una terapia adiuvante nella gestione a lungo termine della dermatite atopica". Come a dire: da sola difficilmente risolve, ma abbinata alle strategie terapeutiche descritte può dare una mano in più.

L'importanza dell'educazione terapeutica

Poiché la dermatite atopica è sì una malattia della pelle, ma può anche avere ricadute sul piano psicologico e sociale, è importante che l'approccio clinico sia a 360°, cioè tenga conto di questi vari aspetti.

Alcuni centri propongono una vera e propria educazione terapeutica, una strategia che permette di insegnare al bambino e alla sua famiglia non solo la corretta applicazione della terapia, ma anche le modalità migliori per convivere con il disturbo, che è sicuramente fastidioso, ma non è grave né contagioso e può risolversi spontaneamente senza esiti.

I centri che offrono un approccio di questo tipo organizzano incontri con genitori e bambini per aiutare a comprendere bene la natura della malattia e la sua evoluzione, magari sdrammatizzandola un po'; il tipo di trattamento prescritto (e come seguirlo al meglio); l'importanza dei consigli forniti.

Tra gli ospedali in cui è attiva l'educazione terapeutica troviamo:

  • Policlinico Regina Elena e Mangiagalli di Milano (Prof. Carlo Gelmetti);
  • Ospedale universitario di Padova (dott.ssa Anna Belloni Fortina);
  • Ospedale San Martino di Genova (dot.ssa Anna Graziella Burroni);
  • Policlinico Sant'Orsola Malpighi di Bologna (Prof.ssa Annalisa Patrizi);
  • Azienda sanitaria universitaria di Firenze (Prof. Massimo Gola);
  • Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma (dott.ssa Maya El Hachem);
  • Ospedale Penfratelli di Palermo (prof. Salvatore Amato)

Altre fonti per questo articolo 

Domande e risposte

Cosa può causare la dermatite atopica?

Secondo le conoscenze attuali, la dermatite atopica dipende da una combinazione di fattori genetici (predisposizione individuale) e fattori ambientali scatenanti.

Quanto ci mette a passare la dermatite atopica?

Spesso la malattia scompare con la pubertà o l'età adulta, ma la pelle può rimanere secca e sensibile. 

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