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Nido, nonni o baby sitter: a chi lasciare il neonato?

di Valentina Murelli - 18.08.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Per le mamme che lavorano fuori casa diventa prioritario decidere a chi affidare il bambino durante le ore in cui sarà necessario allontanarsi da lui. Considerazioni e suggerimenti sulle varie soluzioni possibili

In questo articolo

Nido, nonni o baby sitter: ecco le tre possibilità che si presentano alla famiglia quando la mamma torna al lavoro (onestamente dispiace in queste occasioni parlare sempre e solo di mamme, ma la realtà italiana è questa. Il congedo parentale prolungato per i papà è un'utopia).

Ogni soluzione può presentare vantaggi e svantaggi. Vediamo i principali anche con l'aiuto della pedagogista milanese Monica Castagnetti, formatrice del Centro per la salute del bambino di Trieste. Che precisa subito il suo pensiero: "Nel migliore dei mondi possibili bisognerebbe mettere al centro della scelta il bambino e le sue esigenze, che comprendono il fatto di stare in un ambiente ricco di relazioni, anche con altri bambini".

Lasciare il bambino all'asilo nido

Vantaggi

Per Castagnetti il beneficio principale della scelta del nido sta nel fatto di entrare a far parte di una comunità di relazione che comprende non solo adulti e bambini di varie età, ma anche suoi pari del bambino, cioè bambini piccoli come lui. "E attenzione che contrariamente a quanto si pensa questo è importante anche per i piccolissimi, non solo per i bimbi che cominciano ad avere due o tre anni".

"C'è l'idea - continua la pedagogista - che il bambino piccolo viva solo nella relazione con l'adulto (quindi i genitori, i nonni, le educatrici...) ma non è così: vive anche nella relazione con i pari e proprio da questa relazione impara tantissimo, anche quando sembra che non ci siano interazioni. In presenza di un altro bimbo della stessa età, un bimbo di pochi mesi è portato a entrare in relazione, in un certo senso a 'uscire da sé' - con un verso, uno sguardo, un tentativo di muoversi nello spazio - perché l'altro è qualcuno di davvero interessante e curioso. E' un altro uguale, a cui piacciono gli stessi giochi (anche se si tratta di succhiare un sonaglio per tutto il giorno), che ovviamente agli adulti non interessano".

Secondo Castagnetti, insomma, avere intorno bambini piccoli permette a un lattante di acquisire un ventaglio di esperienze più ampio di quelle che avrebbe stando solo con adulti, di costruirsi un piccolo pezzo di socialità che altrimenti sarebbe impossibile.

Altri vantaggi stanno nel fatto che i genitori si trovano loro stessi all'interno di una comunità, alla quale possono rivolgersi per esempio in momenti di difficoltà. "E' molto utile potersi confrontare con genitori che stanno vivendo le stesse esperienze e spesso fin dal nido si costruiscono amizie solide non solo tra bimbi ma anche tra famiglie". E se c'è qualche dubbio da chiarire, si può chiedere all'educatrice. A volte sono i nidi stessi a organizzare momenti di incontro con i genitori per affrontare temi particolari della crescita di un bambino. Certo, presupposto di tutto questo è che si parli di nidi di qualità e in particolare di educatrici di qualità, con una solida formazione, attenti e capaci di entrare nella relazione madre-bambino con una certa cura. 

Svantaggi

Il primo svantaggio è di natura logistica: i nidi esistenti in Italia non bastano a coprire il fabbisogno della popolazione (nonostante l'imponente calo delle nascite degli ultimi anni). Soprattutto al Sud, la possibilità di accedere un nido è quasi nulla.

Anche dove sono presenti, inoltre, spesso i nidi sono molto costosi e questo limita la possibilità di accesso per molte famiglie. E' vero che in molti casi sono previsti bonus per la frequenza dei servizi educativi, anche a livello regionale, ma spesso questi bonus sono riservate a genitori con lavoro "tradizionale", dipendente, mentre sono esclusi i genitori con contratti atipici o partita Iva, che pure ne avrebbero altrettanto bisogno.

Un altro limite riguarda il fatto che l'ingresso in una comunità da parte di un bambino ancora piccolo, con un sistema immunitario non ancora completamente maturo, apre la strada al rischio, per così dire "fisiologico", che il bambino si ammali spesso.

Quando succede può allora diventare necessario trovare una persona che si occupi di lui nei giorni in cui rimane a casa.

I nonni

Vantaggi

Sono sostanzialmente due: il notevole risparmio economico e il fatto che, a livello emotivo, la mamma del bambino può sentirli - e questo vale in particolare per i suoi stessi genitori - più affini e di fiducia rispetto a una persona estranea come potrebbe essere una tata. 

Svantaggi

Manca quell'aspetto di comunità del quale abbiamo parlato a proposito dell'asilo nido. "Difficilmente i nonni si occupano di più di uno/due nipoti per volta. Anche se ci sono più cugini, le famiglie tendono a non affidarli tutti insieme ai nonni per non gravare troppo su di loro" commenta Castagnetti. Certo, è un limite che potrebbe essere superato se i nonni portassero comunque i loro nipotini in contatto con altri bimbi della stessa età, in ludoteche, piccoli laboratori o altri centri per l'infanzia. Ma anche questi non sono molto diffusi, specialmente al di fuori delle grandi città e al Sud.

Da mettere in conto anche vecchi malumori legati al rapporto tra i genitori del bambino e i loro stessi genitori (che possono innescare reazioni emotive anche dolorose) o nuovi malumori legati alla diversità dello stile educativo. "Si può anche provare a mettere in chiaro alcune cose che i genitori del bambino ritengono fondamentali, ma è impossibile che i nonni riescano a cambiare il loro stile educativo" afferma Castagnetti. Che fare, allora, in questi casi? "Avere fiducia nel bambino" risponde senza incertezze la pedagogista. "Il bambino si accorge delle differenze e se lo stile educativo dei suoi genitori funziona, è efficace, sarà lui stesso a chiedere ai nonni qualche cambiamento: per esempio, alla nonna di essere meno apprensiva mentre sono al parco".

La tata

Vantaggi della baby sitter

Può essere una valida alternativa ai nonni o al nido se questi per vari motivi non sono disponibili o accessibili. 

Svantaggi

Ovviamente il costo, ma anche - come nel caso dei nonni - il fatto che viene a mancare la relazione del bambino con un gruppo di pari. A meno che non si tratti di una tagesmutter. Inoltre, poiché il rapporto con i genitori è un rapporto di lavoro, spesso è condizionato dal fatto che mamma e papà pensano di doversi aspettare esattamente quello che chiedono (o immaginano). Anche la tata però avrà un suo stile educativo e un minimo di diversità va messo in conto comunque. 

"Il discorso cambia se non si pensa alla tata per un servizio di otto ore al giorno ma magari di un paio d'ore, in attesa che tornino la mamma o il papà dopo che il bimbo è stato in un servizio educativo. In questo caso i limiti si sfumano" sostiene Castagnetti.

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