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Il quarto mese del neonato

di Valentina D'Andrea - 13.08.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
I consigli ai genitori sulle visite di controllo (i bilanci di salute), i massaggi, il ritorno al lavoro e su disturbi come mughetto o ernia ombelicale. Infine, i nuovi traguardi del bebè

In questo articolo

Nel quarto mese di vita il bambino è sempre più attento, vigile e in grado di interagire con l'ambiente. Riconosce immediatamente non solo la mamma e il papà e le loro voci, ma anche altre persone che frequentino con una certa assiduità la famiglia. Gorgoglia divertito quando vede un oggetto in movimento o quando gli si sorride.

Per la mamma le cose cominciano a diventare più semplici: eventuali inconvenienti legati ai primi tempi dell'allattamento (per esempio, le fastidiose ragadi) in genere sono stati risolti, ha imparato a conoscere temperamento ed esigenze del bambino e l'esperienza acquisita nella sua gestione le regala la sensazione di poter far fronte a qualunque evenienza. Per alcune donne, tuttavia, è il momento di cercare nuovi equilibri perché si torna al lavoro

Recuperare la forma

A questo punto l'obiettivo di recuperare peso e forma pre-parto non appare più così lontano, se non si è esagerato a tavola e si è fatto un po' di movimento, soprattutto se la mamma sta allattando al seno. In ogni caso, se si desidera cominciare a occuparsi anche di questo aspetto non occorre prendere decisioni drastiche: per iniziare, basta ridurre il consumo di dolci, pane e pasta, tamponando eventuali crisi di fame con verdure crude. Importante anche il movimento: le passeggiate con il bimbo in passeggino o in fascia sono di grande aiuto in questo senso!

Controllare salute e benessere del bambino: i bilanci di salute

Le visite di controllo dal pediatra, oggi chiamate bilanci di salute, consistono in una serie di valutazioni che il pediatra effettua per verificare che lo sviluppo-psicofisico e sensoriale del bambino, di cui fanno parte anche la capacità visiva e uditiva, avvenga in modo regolare.

Nel corso di questi controlli il pediatra prende in esame la crescita del piccolo, attraverso la misurazione di peso, statura e circonferenza cranica; osserva poi in che modo il bambino reagisce ai suoni ed effettua piccoli test visivi. Durante i primi controlli può anche eseguire anche la manovra di Ortolani, che serve a controllare che non vi siano anomalie a carico delle anche. E ancora: si parla con i genitori di vaccinazioni, allattamento al seno, svezzamento, prevenzione degli incidenti domestici

Nel primo anno di vita sono previste all'incirca 5 visite di controllo (possono esserci alcune variazioni da regione a regione):

  • 1 mese
  • 2/3 mesi
  • 6 mesi
  • 8/9 mesi
  • 12 mesi

Se il bimbo è più piccolo della media

La crescita di un bambino, soprattutto per quanto riguarda la statura, è fortemente influenzata dalla genetica. Ogni bambino ha cioè un "traguardo" di sviluppo fisico che dipende strettamente da quanto è scritto nei suoi geni e se è vero che uno stile di vita sano (alimentazione corretta, possibilità di muoversi liberamente, atmosfera famigliare serena) gli assicura di raggiungerlo, è altrettanto certo che niente gli permetterà di andare oltre le proprie potenzialità. E' dunque ovvio che il figlio di genitori minuti e di bassa statura, salvo bizzarre combinazioni genetiche dovute a qualche antenato, non potrà avere la stessa altezza e corporatura di un coetaneo che ha madre o padre (o entrambi) molto alti e corpulenti. 

Quello che davvero conta in relazione alla crescita è la regolarità del ritmo: in particolare, nel primo anno di vita non ci dovrebbero essere arresti nell'aumento di peso per un periodo superiore alle due-tre settimane. Se il bambino aumenta costantemente, anche se in misura modesta, difficilmente c'è qualcosa che non va. E' importante anche che l'aumento di peso e l'aumento di statura avvengano in rapporto armonico: un bambino dovrebbe cioè avere costantemente un peso adeguato alla statura.

Da sapere: i percentili

Quando il pediatra effettua i bilanci di salute è solito dire a quale percentile di crescita il bambino corrisponda.

Il percentile o, più di preciso, i diagrammi percentili sono l'unità di misura che si utilizza per stabilire come procede la crescita del bambino in peso e in altezza. Sono realizzati a livello nazionale o internazionale prendendo come termine di paragone gruppi formati da 1000 bambini della stessa età. I bambini vengono suddivisi a seconda del peso e della statura dopodiché vengono inseriti in 100 sottogruppi ciascuno formato da 10 bambini. Ogni gruppetto è un centile e ogni centile è rappresentativo dell'uno per cento della popolazione infantile dell'età anagrafica presa in esame. Nel primo centile si trovano i bambini di dimensioni più piccole, nel centesimo quelli più alti e grossi.

La maggior parte della popolazione infantile è posizionata tra il 25° e il 75° percentile. I bambini al 50mo centile sono i bambini di dimensioni medie. L'impiego dei diagrammi percentili consente di stabilire se il ritmo di crescita è accettabile e quindi di escludere problemi relativi allo sviluppo fisico: se il bambino si trova tra il terzo e il novantasettesimo centile ha comunque una crescita adeguata, anche se tra i due estremi c'è una differenza significativa (che come abbiamo detto è in grande parte influenzata dalla genetica). Se il bambino è stabilmente al di sotto o al di sopra di queste due soglie è opportuno valutare la situazione, per escludere la possibilità di malattie specifiche.

Il massaggio del bambino: una coccola speciale

Massaggiare il bambino è un modo di prendersi cura di lui che gli assicura tutta una serie di benefici psicofisici.

Durante il massaggio il bambino:

  • si sente particolarmente amato in quanto accudito in modo speciale;
  • raggiunge una condizione di rilassamento che può favorire un sonno più sereno;
  • riceve stimoli che si ipotizza si riflettano in modo positivo sullo sviluppo delle capacità cognitive e visive

Il massaggio al bambino può essere effettuato fin dai primissimi giorni di vita e può essere continuato fino ai 12 mesi e anche oltre. Non è comunque mai troppo tardi per iniziare. Durante il massaggio è una buona idea sorridere al bambino e parlargli con un tono dolce e basso. Anzi, l'ideale è proprio chiedere il permesso al bambino prima di cominciare: anche se sono molto piccoli, i bimbi hanno molti modi per comunicare se hanno voglia o meno di essere massaggiati!

Il ritorno al lavoro quando si allatta al seno

Molte mamme tornano al lavoro tra il terzo e il quarto mese di vita del bambino. Qualche difficoltà particolare può presentarsi se in queste circostanze la mamma sta ancora allattando al seno e desidera continuare a farlo. Come ha spiegato a nostrofiglio.it Chiara Losa, infermiera pediatrica e consulente per l'allattamento IBCLC che lavora all'Ambulatorio allattamento dell'Ospedale Buzzi di Milano, "lavorare e continuare ad allattare è certamente possibile, ma non è detto che sia facile".

Ecco i suoi consigli principali per facilitare il momento del ritorno al lavoro:

  • preparare in anticipo il piano di rientro;
  • cominciare per tempo a fare piccole scorte di latte (il tiralatte non è sempre semplice da usare);
  • fare per tempo anche prove di scongelamento, per assicurarsi che il latte scongelato rimanga appetibile per il bambino;
  • confrontarsi in anticipo con datore di lavoro e colleghi;
  • puntare alla serenità: se la conciliazione tra lavoro e allattamento esclusivo è troppo complicata e fonte di stress,non c'è nulla di male nell'accettare l'aiuto di qualche biberon di latte artificiale.

Può accadere

Il mughetto

Se il bebè presenta una patina biancastra sulla lingua, formata da tante piccole vescichette bianche confluenti, potrebbe trattarsi di mughetto o candidosi orale: una comune infezione che interessa tipicamente il cavo orale dei bambini, causata da un fungo chiamato Candida albicans.

Spesso - ma non sempre - questa manifestazione fisica si accompagna a disagio e malumore del bambino, che si rivela più irritato del solito e più incline al pianto, o alla difficoltà a nutrirsi, se le vescichette provocano dolore.

Cosa fare

Nelle forme più lievi il mughetto può scomparire da solo nel giro di pochi giorni oppure si possono utilizzare appositi colluttori o lavaggi con acqua e bicarbonato con garzine sterili. Se non passa, o nel caso di forme più gravi, si possono utilizzare antimicotici per uso topico o farmaci in sciroppo: naturalmente va evitato il fai da te ed è opportuno che sia il pediatra a prescrivere la terapia più appropriata. 

L'ernia ombelicale

Si tratta della fuoriuscita di una piccola porzione di intestino nella parete addominale, accanto o a livello dell'ombelico. Nei neonati (dove è più frequente che negli adulti) è causata dal fatto che non si è ancora chiusa completamente l'apertura per i vasi sanguigni del cordone ombelicale

Si presenta come un piccolo rigonfiamento accanto o a livello dell'ombelico, che in genere scompare in seguito a una leggera pressione. Talvolta l'ernia si manifesta solo quando il bambino esercita uno sforzo addominale (durante l'evacuazione o quando tossisce).  

Cosa fare

Nella grande maggioranza dei casi l'ernia non provoca alcun disagio al bambino. Solo in casi molto rari possono esserci complicazioni pericolose (la strozzatura dell'intestino).

In genere in caso di ernia ombelicale non si fa nulla e si attende che scompaia da sola. Di solito, un'ernia ombelicale si chiude entro i 5 anni di età. Se un'ernia è molto grande, il medico potrebbe tuttavia consigliare il trattamento chirurgico. Va avvisato tempestivamente il medico se l'ernia si gonfia o se provoca dolore (che il bambino manifesterà con un pianto intenso).

Il singhiozzo

ll singhiozzo è un evento molto comune nei neonati (anche prima dei quattri mesi). In generale non c'è nulla di allarmante nel singhiozzo, che nella grande maggioranza dei casi non provoca al bambino il fastidio che possiamo provare noi adulti quando abbiamo il singhiozzo. 

Cosa fare

Il singhiozzo passa da solo. Solo se dopo tre-quattro minuti il piccolo comincia a mostrare disagio o irritazione, per esempio con un forte pianto, si possono provare alcuni rimedi per farlo passare, tutti con l'obiettivo di far deglutire il bambino: 

  • se allattato al seno, provare ad attaccarlo (ma se il bimbo rifiuta non insistere)
  • se è abituato al ciuccio, provare a proporglielo
  • se prende latte artificiale, provare a offrirgliene un cucchiaino (oppure un cucchiaino d'acqua a temperatura ambiente)
  • provare a fargli il solletico sotto al naso

Solo se il singhiozzo si ripete molte volte al giorno o si protrae per uno o due giorni conviene consultare il pediatra, che potrebbe decidere di valutare se possono essere presenti condizioni come reflusso gastroesofageo.

I traguardi del quarto mese

Ogni bambino ha i suoi tempi e conquistare un po' prima o un po' dopo una certa competenza non significa nulla allo rispetto generale. E' vero però che esistono fasi di sviluppo e sapere a grandi linee cosa aspettarsi può essere d'aiuto per capire se c'è qualche problema.

Intorno al quarto mese di vita, la maggior parte dei neonati inizia seriamente a "guardarsi intorno". Come ha spiegato a nostrofiglio.it la pedagogista Giovanna Ambrosone, "Se prima era molto reattivo agli stimoli che riceveva, adesso inizia ad andarseli proprio a cercare: il mondo è tutto da scoprire e tutto lo attira".

Del resto ora riesce sempre meglio ad afferrare e scuotere oggetti, che potrebbe anche riuscire a passare da una mano all'altra ed entro la fine del quarto mese dovrebbe riuscire a girarsi su un fianco quando è sdraiato, o addirittura a rotolare.

Se volete fargli un gran regalo, dategli uno specchio infrangibile: si divertirà molto a osservare sé stesso nello specchio!  

Domande e risposte

Quanto può pesare un bambino di quattro mesi?

Secondo le tabelle di crescita dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, la media è di circa 6,5 kg. Ma attenzione: non significa che bisogna preoccuparsi se il bambino pesa di più o di meno. Il peso e la statura di un bambino sono fortemente condizionati dalla sua genetica (in altre parole, non ci si può aspettare un gigante se i genitori sono molto minuti): quello che è importante è che il bambino cresca in modo armonico e regolare. 

Come affrontare la regressione del quarto mese?

Con questa espressione ci si riferisce al fatto che il piccolo può attraversare un periodo in cui dorme meno del solito, con un sonno più leggero e risvegli notturni più frequenti. Certo è un disagio per i genitori, ma è tutto normale: il bambino è più attivo e curioso e per questo potrebbe chiamare più spesso durante la notte (e lo stesso accadrà qualche mese dopo...)

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Revisionato da Valentina Murelli

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