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Il secondo mese del neonato

di Valentina D'Andrea - 22.07.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Tanti consigli per i genitori sul sonno del piccolo, il cambio del pannolino, il pianto, la crosta lattea... E ancora: quello che può accadere nel secondo mese e i traguardi del bebè

In questo articolo

Genitori più sicuri

In genere nel secondo mese di vita del neonato tutto diventa più semplice per la mamma (e il papà), se non altro perché ha cominciato a conoscere meglio il suo bambino, a interpretare meglio i suoi segnali e a sentirsi più sicura di se stessa in relazione alla cura del piccolo.

Ma attenzione, l'impegno a prendersi cura del bambino non è diminuito poi molto e anche se la mamma può sentirsi via via meno stanca, questo non significa che dovrebbe abusare delle proprie forze, specie se sta ancora allattando. Per il suo benessere, è importante che riesca a:

  • riposare il più possibile;
  • seguire una sana alimentazione;
  • fare un minimo di movimento (vanno benissimo le passeggiate all'aperto con il bimbo in fascia o nella carrozzina)

Il sonno del bebè

Bisogna mettersi il cuore in pace: anche se ci sono alcuni (pochi) genitori super-fortunati, con figli che fin dalle prime settimane di vita dormono ogni notte per cinque, sei o più ore di fila, questa è un'eccezione. La norma è che i bimbi si sveglino più volte per notte perché, come spiega la psicologa perinatale Alessandra Bortolotti nel libro I cuccioli non dormono da soli, nei primi tre-cinque anni i risvegli notturni dei bambini sono fisiologici.

"Colpa" dei processi di maturazione del cervello, che non sono ancora completi e fanno sì che, rispetto a un adulto, un bambino passi più tempo nella fase REM del sonno, quella nella quale si sogna ed è più facile svegliarsi, e passino più spesso da una fase all'altra, il che facilita i risvegli.

Ecco alcuni suggerimenti per gestire al meglio la "questione nanna".

1. Non nutrire aspettative esagerate

Partire convinti che il bambino è "programmato" a dormire a lungo e se non lo fa c'è qualcosa che non va, o fare continui paragoni con i figli di amici e parenti significa partire con il piede sbagliato.

Come abbiamo anticipato, i risvegli dei neonati - e dei bambini - sono fisiologici e per di più il bisogno di sonno è molto variabile da bambino a bambino, anche in funzione del temperamento. Alcuni bambini dormono di più, altri di meno; alcuni tendono ad addormentarsi più tardi, altri prima. 

2. Dorme lui, dormi anche tu!

E' ancora importante, come nelle primissime settimane, che la mamma approfitti del sonno del bimbo per riposare a sua volta, delegando il più possibile le faccende indispensabili.

3. A ciascuno il suo modo

Non ci sono regole o metodi validi per tutti i bambini: ogni famiglia deve trovare il proprio modo per ottimizzare il sonno di tutti i membri. Neonato, ma anche mamma, papà ed eventuali fratellini. Sempre tenendo conto del fatto che un certo numero di risvegli, nei primi anni di vita, va messo in conto. Come sottolineava* Franco Panizon, maestro della pediatria italiana:

"ho sempre detto alle mamme che me lo chiedano che non ci sono prove né a favore né a sfavore di un metodo rispetto a un altro. Ciascuno è quantomeno autorizzato ad andare dove lo porta il cuore: a chiedere a sé stesso (e non a una scienza del comportamento) come comportarsi, senza pentimenti e senza timore di condanne. (* dal Libro della nanna di A. Ferrando, Edizioni LSWR 2019)

4. Meglio in camera con mamma e papà

Per quanto riguarda l'annosa questione di dove farlo dormire, per il primo anno di vita tutti gli specialisti sono concordi nel ritenere che sia meglio accoglierlo nella camera matrimoniale, per esempio ponendo la culla (e poi il lettino) accanto al lettone. In questo modo è più facile controllare il suo sonno e intervenire tempestivamente quando occorre (per esempio, in caso di rigurgito improvviso).

Irrinunciabile coricarlo sempre a pancia in su, perché questa posizione previene il terribile evento noto come SIDS o morte in culla.

Se non vuole stare a pancia in su

Metterlo a dormire sempre a pancia in su è un imperativo categorico, una regola inderogabile per la prevenzione della morte in culla. Può però accadere che proprio a partire dal secondo-terzo mese il bambino tenda a girarsi su un fianco. Per favorire il mantenimento della posizione supina, impedendo al piccolo di spostarsi è opportuno coricarlo con la testina che sfiora la testata della culla (o del lettino) e il braccino appoggiato alla sponda. Dopodiché si devono rincalzare in modo deciso lenzuolino e copertina, in quanto la sensazione di essere avvolto e contenuto può scoraggiarlo dall'intento di girarsi.

 

Controllare che dorma supino è importante almeno fino al sesto mese di vita, passato il quale si può anche abbassare un po' la guardia (pur continuando a coricarlo a pancia in su), visto che il rischio di SIDS diminuisce rispetto ai primi mesi.

L'igiene intima dei bambini e delle bambine

I maschietti non richiedono particolari attenzioni per quanto riguarda l'igiene intima. Il prepuzio, che è la parte superiore del manicotto di pelle mobile che ricopre il glande, nel primo anno di vita è generalmente chiuso (fimosi fisiologica) e non deve essere forzato né a scendere verso il basso né ad aprirsi. Il pene va dunque lavato solo esternamente, senza compiere alcuna particolare manovra.

Anche i genitali delle bambine vanno puliti solo all'esterno, fino all'imbocco della vagina, sempre con movimento da davanti verso dietro, per evitare il passaggio nella zona vaginale di germi provenienti dall'apparato gastrointestinale, che potrebbero alterare la flora batterica vaginale. 

Il cambio del pannolino

Acqua e un detergente liquido oleoso destinato all'igiene dei piccolini sono quello che serve per evitare che il sederino si arrossi e il bambino provi fastidio quando la pelle entra in contatto con la pipì. A ogni cambio di pannolino il sederino va lavato sotto l'acqua corrente riepida (nei primi mesi di vita l'operazione si può eseguire nel lavandino), con una piccola quantità di detergente se si è anche scaricato. Il detergente va sciacquato con cura e la pelle va asciugata con delicatezza, tamponando.

 

L'applicazione di un velo sottile di crema per il cambio (in particolare quelle a base di ossido di zinco, blandamente curative) non dovrebbe essere fatta di routine, ma solo quando il sederino è arrossato.

 

Il cambio del pannolino non dovrebbe essere fatto frettolosamente, giusto per pulire e via, ma vissuto come momento di incontro e di dolcezza. Via libera allora a gesti calmi, non bruschi, accompagnati dal suono della voce che spiega che cosa si sta facendo.

 

Come stimolare il bambino per farlo crescere bene

Non fraintendete: non c'è bisogno di fare chissà che cosa per promuovere il benessere del bambino e stimolare la sua intelligenza. I neonati sono già abbastanza impegnati a scoprire il mondo che li circonda, così diverso da quello al quale erano abituati nella pancia della mamma. Ci sono però tante piccole cose da fare insieme, anche con il papà, per promuovere il legame familiare e dare al bambino gli stimoli giusti per una crescita serena e armonica. Per esempio:

  • parlate tanto con il bebè, per esempio raccontando quello che fate quando siete insieme, che si tratti di cambiargli il pannolino o di preparare la cena, se lui è presente;
  • leggete a voce alta per lui o recitate filastrocche, o cantate;
  • cercare di soddisfare i suoi bisogno di base: se piange, per esempio, non ignoratelo ma prestate attenzione al suo pianto cercando il modo per consolarlo (e no, anche se lo prendete in braccio un milione di volte al giorno non lo state viziano!)
  • se fa piacere a voi e a lui, massaggiatelo. Ci sono tante opportunità per imparare le basi del massaggio infantile.

Cose che possono accadere e come comportarsi

Il pianto inconsolabile

E' tardo pomeriggio o sera: il neonato comincia a piangere in maniera acuta e improvvisa, spesso dopo aver mangiato, diventando paonazzo in volto e ritraendo le ginocchia come raggomitolandosi su se stesso.

Può inoltre inarcare la schiena, stringere i pugni e irrigidirsi. Può esserci inoltre un temporaneo sollievo in seguito all'emissione di feci e gas. Sono le cosiddette crisi di pianto inconsolabile, in pratica le famigerate coliche

Cosa fare

Prima di tutto mantenere la calma, anche se non è semplice. Poi si possono provare alcuni accorgimenti, ma non è detto che funzionino davvero e quello che va bene per un bambino potrebbe non rivelarsi efficace per un altro. Ecco qualche esempio:

  • fargli le coccole, che contengono e distolgono. Si può provare a cullarlo tenendolo in braccio con il pancino all'ingiù, in posizione prona sull'avambraccio;
  • offrirgli il seno (o il ciuccio);
  • immergerlo in un bagnetto caldo;
  • fargli fare un giretto in auto (ovviamente nell'apposito seggiolino);
  • fargli un massaggio al pancino;
  • solo nei casi più "importanti" consultare il pediatra, che potrebbe consigliare la somministrazione di farmaci antispastici o di probiotici. Assolutamente da evitare il fai da te.

Se la gestione del bambino con le coliche diventa pesante, è opportuno chiedere un cambio al partner, per per ricaricarsi di energia e potersene poi prendere cura con maggiore serenità.

La crosta lattea

La crosta lattea è una forma di dermatite seborroica che interessa la pelle del lattante. Si manifesta con piccole croste o squame giallognole e untuose sulla testa del bambino, ma può estendersi anche a fronte, sopracciglia, zona dietro le orecchie, naso. In genere non c'è prurito, che può tuttavia verificarsi nelle forme più gravi. Il nome non deriva da un effetto legato al consumo di latte, ma semplicemente dal fatto che questa condizione interessa appunto bambini che, per età, ancora si nutrono di latte.

Cosa fare

La buona notizia è che il problema tende a risolversi da sé in breve tempo.

Al massimo, per favorire la rimozione delle squame si possono seguire alcuni accorgimenti:

  • Lavare i capelli con un detergente a base oleosa o arricchito da sostanze emollienti;
  • Dopo il lavaggio, passare sulla cute un batuffolo di cotone imbevuto di olio di mandorla, di oliva o di calendula, per sciogliere il sebo e ammorbidire le squame. In alternativa si può utilizzare una crema emolliente apposita;
  • Mai 'grattare' le crosticine con il pettinino o con le dita, perché la cute potrebbe irritarsi. Al massimo, si può facilitare con una spazzola morbida l'allontanamento di squame già distaccate.
  • Nelle forme più gravi conviene consultare il medico specialista, che potrebbe consigliare creme a base di cortisone da utilizzare localmente.

I traguardi del secondo mese

Ogni bambino ha i suoi tempi e conquistare un po' prima o un po' dopo una certa competenza non significa nulla allo rispetto generale. E' vero però che esistono fasi di sviluppo e sapere a grandi linee cosa aspettarsi può essere d'aiuto per capire se c'è qualche problema. 

Entro il secondo mese di vita, la maggior parte dei neonati probabilmente è in grado di:

  • sorridere in risposta al sorriso di un adulto (sorriso sociale o relazionale) e poi anche in prima battuta
  • reagire in qualche modo a un rumore forte
  • sollevare la testa a quarantacinque gradi se messo a pancia in sotto
  • cominciare a esprimersi in modi diversi dal pianto, per esempio gorgheggiando

Domande e risposte

Quando deve cominciare a bere acqua il neonato?

Poiché il latte - sia quello  materno  sia quello  artificiale  - è composto per circa il 90% di acqua, nei primi mesi di vita   il lattante non ha bisogno di introdurre altri liquidi. In genere non c'è bisogno di alcun supplemento fino a quando inizia lo  svezzamento, cioè in genere   intorno ai sei mesi

Per quanto tempo i bambini devono prendere la vitamina D?

Secondo un documento di consenso della Società italiana di pediatria preventiva e sociale, tutti i bambini dovrebbero ricevere vitamina D al dosaggio di 400 Unità al giorno dalla nascita al primo compleanno.

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Revisionato da Valentina Murelli

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