Dalla scorsa settimana anche i genitori dei neonati prematuri avranno libero accesso ai reparti di terapia intensiva; la nuova raccomandazione è un piccolo passo avanti verso gli standard europei, nonché il riconoscimento di un diritto per quei genitori (in Italia sono circa 40.000 i nati pre-termine ogni anno) che per giorni non potevano vedere il loro piccolo a causa di precauzioni che "non si poggiano su basi scientifiche", spiega la SIN, la Società Italiana di Neonatologia.
Il documento della SIN
A seguito della collaborazione tra la Società Italiana di Neonatologia (SIN), il Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell’allattamento al seno (TAS), operativo presso il Ministero della Salute, e l’associazione Vivere Onlus, è stato elaborato il documento “Promozione dell’uso del latte materno nelle Unità di Terapia Intensiva Neonatale e accesso dei genitori ai reparti”.
In occasione della Conferenza nazionale “Promozione e sostegno dell’allattamento al seno”, tenutasi a Roma il 12 maggio, presso l’Auditorium del Ministero della Sanità, il documento è stato ufficialmente sottoscritto dal Presidente della SIN, Mauro Stronati, del TAS, Riccardo Davanzo e di Vivere Onlus, Martina Bruscagnin, alla presenza del Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin e del dott. Giuseppe Ruocco, Direttore Generale DGISAN - Ministero della Salute.
Il documento raccomanda di favorire l’ingresso dei genitori nelle TIN, con lo scopo di sensibilizzarli sui vantaggi che l’allattamento materno e la loro presenza accanto al bambino comportano sulla salute del neonato, sia dal punto di vista nutrizionale che affettivo-psicologico.
Società scientifiche, importanti istituzioni nazionali e internazionali, lavori scientifici si sono più volte espressi sui vantaggi derivanti dall’agevolare il rapporto di contiguità tra i genitori e il proprio neonato in ospedale, anche in relazione agli effetti favorevoli sul successo dell’alimentazione al seno, obiettivo vitale per la salute dei neonati ed in particolare per i pretermine.
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La presenza costante della mamma in TIN accanto al neonato pretermine - continua il comunicato - favorisce l'alimentazione con latte materno, inizialmente tramite sondino o siringa e appena possibile, attaccando direttamente il bambino al seno. L’accesso della famiglia alla TIN facilita allo stesso modo la spremitura del latte materno, ottimizzandone la produzione, favorendo l’avvio e il mantenimento dell’allattamento, oltre ad avere un chiaro e preciso fondamento etico/scientifico.
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