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Mamme al lavoro, basta parlare del bambino!

di Nostrofiglio Redazione - 08.07.2008 - Scrivici

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La foto del bebè sulla scrivania, la telefonata quotidiana a casa per sapere se tutto va bene, il mio piccolo fa questo, il mio piccolo fa quello... le mamme in ufficio devono imparare a controllarsi un po' per non indispettire i colleghi

Tanto felici di essere genitori. I vostri colleghi un po' meno

Sei tanto felice perché la piccola ha detto per la prima volta "mamma", oppure perché il tuo bambino ha imparato a scrivere il suo nome? Puoi rendere partecipi i colleghi della tua felicità, ma continuare a parlare di come sia bello essere genitori alla lunga può essere snervante. Non parlare per ore ai colleghi senza figli del dramma del vasino o presto cercheranno di evitarti come la peste e pensa che potrebbero anche infastidirsi se tappezzi le pareti dell'ufficio con i disegni del bambino. Inoltre il tuo capo potrebbe chiedersi: "Ma con la testa è qui o a casa sua?" Aspetta che siano i colleghi a chiederti com'è la tua nuova vita da mamma o papà. Una piccola foto sulla scrivania con tutta la famiglia? Certo che puoi.

Una telefonata al giorno, se breve e fatta sottovoce, non darà fastidio a nessuno, ma discussioni per i giochi al computer o per i programmi TV dovresti rimandarle alla sera, quando siete a quattr'occhi.

Chiama i bambini, ma non stare al telefono per ore

Leo è caduto, Paola vuole andare a trovare l'amichetta e Giovanni ha avuto un brutto voto in matematica - per i bambini è importante poter contattare i genitori anche se sono al lavoro. Una telefonata al giorno, se breve e fatta sottovoce, non darà fastidio a nessuno, ma discussioni per i giochi al computer o per i programmi TV dovresti rimandarle alla sera, quando siete a quattr'occhi.

I problemi quotidiani ... meglio parlare di quelli risolti

La nuova maestra è pessima, sono settimane che il tuo compagno in casa non alza un dito e hai problemi con la nonna perché gli dà il ciuccio anche di giorno... tutte cose che fanno arrabbiare, ma in privato. Le cattive notizie seminano il malumore, anche al lavoro. Inoltre in questo modo dimostrerai che non riesci a tenere sotto controllo la situazione. Racconta invece delle difficoltà che sei riuscita a superare. Le mamme nel caos familiare sviluppano qualità manageriali: pianificano, delegano, organizzano, tengono duro, appianano i conflitti - queste sono cose che i colleghi o il capo possono sapere.

Il piccolo è malato, sii flessibile

La legislazione italiana prevede che la mamma o il papà abbiano diritto ad astenersi dal lavoro per tutta la durata della malattia, se il bambino ha fino a tre anni; per cinque giorni lavorativi all'anno (ciascuno dei due genitori) se il bambino ha tra i tre e gli otto anni.

Mostrati flessibili, magari potresti fare una parte del lavoro a casa oppure, se l'ufficio non è lontano da casa, potreste andare a lavorare alla sera quando torna il tuo partner.

Se però in ufficio il lavoro si è accumulato e i tuoi colleghi stanno affogando tra montagne di cose da fare, prendere i permessi è più facile a dirsi che a farsi. Mostrati flessibili, magari potresti fare una parte del lavoro a casa oppure, se l'ufficio non è lontano da casa, potreste andare a lavorare alla sera quando torna il tuo partner. Creati una rete privata di persone di cui il bambino ha fiducia (la nonna, la vicina, amici) che possono accudirlo in casi di emergenza quando sta poco bene.

Se ti assenti qualche ora, rimani reperibile

Il grande ha dimenticato il costume per la piscina, oppure la babysitter che va a prendere il piccolo è malata. Doversi allontanare improvvisamente dall'ufficio perché a casa qualcosa va storto non va bene, ma a volte è proprio inevitabile. Chiedi già prima di rientrare a lavoro dopo la maternità se, in caso di necessità, sia possibile assentarsi per un'ora dall'ufficio. In cambio, in questi casi, sii reperibile. Lascia una copia delle chiavi di casa al vicino o a un'amica che sia disponibile a farti da baby sitter in casi di emergenza.

(articolo tratto da Eltern)

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