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Come crescere bambini felici e creativi

di Concetta Desando - 16.07.2013 - Scrivici

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Fonte: alamy
Troppi giocattoli educativi. Ma anche troppi accessori comodi ed ergonomici. A sostenerlo è la nota psichiatra e psicanalista infantile Myriam Szejer. “Non stimolano le capacità del piccolo, proprio come i giochi sofisticati che impediscono di sviluppare la creatività”.

Accessori ergonomici per il neonato? Bocciati

Da qualche anno la parola d'ordine negli accessori per la cura dei bebè sembra essere diventata una sola: "ergonomico". E così nei negozi e sui cataloghi online si trovano culle ergonomiche, cuscini ergonomici, passeggini ergonomici, pannolini ergonomici, fasciatoi ergonomici, seggiolini ergonomici, biberon ergonomici, ciucciotti ergonomici... Contrariamente a quanto si possa pensare, però, non è detto che tutta questa comodità sia un bene per i neonati.

Anzi, secondo la nota psichiatra e psicanalista infantile Myriam Szejer, autrice di "Se i bebè potessero parlare", è vero il contrario. "Il relax - sostiene - mantiene il bambino in posizione passiva, fetale, comoda e ovattata: un po' come se non fosse mai nato e fosse ancora protetto all'interno del grembo materno". Una situazione che non lo aiuta a crescere, perché invece di sforzarsi a scoprire ciò che lo circonda il bebè si bea della pace e della comodità nelle quali viene mollemente adagiato. Che, a lungo andare, generano in lui insicurezza nei confronti del mondo esterno. Meglio quindi, per la specialista, utilizzare i vecchi metodi. E mettergli a disposizione un tappeto morbido sul quale adagiarlo in posizione supina secondo i princìpi della "libertà motrice", in modo che sia lo stesso piccolo a sistemarsi nella posizione che sia la più comoda possibile per quanto gli consente la sua muscolatura non ancora del tutto sviluppata. Secondo diversi studi, oltretutto, i bambini cresciuti senza costrizioni fisiche (come possono essere le vecchie fasce da neonato, ma anche le cinture di sicurezza nella culla) si sentono più a proprio agio nel loro corpo.

Baby control: no

Oltre agli accessori ergonomici, la Szejer ne boccia anche un altro che ultimamente pare essere diventato molto di moda: il “baby control”, la ricetrasmittente (audio, video o con entrambe le funzioni) che consente di tenerlo d’occhio anche quando è nella sua cameretta, e che dovrebbe servire per intervenire tempestivamente in caso di problemi.

“Si tratta – sottolinea la specialista – di un oggetto che genera una grande insicurezza, in papà e mamma ma anche nel bambino, perché sottintende il fatto che il piccolo sia in costante pericolo. E, più profondamente nel subconscio, che i genitori non hanno fiducia né in se stessi né nel loro bebé”.

Parlando di apparecchi elettronici, poi, la psichiatra non ne ha solo per gli aggeggi-spia ma anche, e soprattutto, per i giocattoli che dovrebbero assicurare un migliore sviluppo del bambino. E che, invece, paiono ottenere l’effetto opposto, sovrastimolandolo e impedendogli di sviluppare l’immaginazione. “Se si dà a un bambino un giocattolo che ha trentasei funzioni differenti - spiega Myriam Szejer – si soffoca la sua creatività. Un oggetto dato a un bambino deve sempre poter essere utilizzato per uno scopo diverso per quello per il quale è stato progettato”: così, ad esempio, una pentola può diventare un tamburo, un rotolo di carta igienica un cannocchiale, un coperchio il volante di un’auto e via dicendo.

Perché è proprio “scoprendo” funzioni alternative che il piccolo sviluppa la creatività. Se invece un gioco ha già in sé tutte le alternative possibili, ovviamente non è possibile scoprirne di nuove. Quindi, sottolinea la psichiatra, “è anche molto importante accettare che un bambino che si annoia prenda ciò che ha a portata di mano per divertirsi. Magari anche i cuscini del salotto, i mestoli in cucina, che usi una sedia come cavallo, un tavolino come astronave e una scopa come fucile. Perché più un bambino ha a disposizione giochi semplici, più la sua immaginazione è stimolata”.

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Guarda anche il video su come migliorare l'attenzione e la concentrazione dei bambini

Aggiornato il 09.08.2016

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