Durante il primo anno di vita, a partire dai primi mesi, ci sono periodi, che possono essere giorni o settimane, in cui il bambino mangia di meno rispetto a quello che la mamma considera la normalità.
Questo accade sia col biberon che con le poppate e, più avanti, con le pappe e dipende da quanto in quel momento il bambino deve crescere. Ogni bambino ha un suo obiettivo di crescita a cui, giorno dopo giorno, si avvicina seguendo tappe ideali scandite da momenti in cui è normale che abbia più o meno appetito.
Ogni nuovo traguardo raggiunto può essere seguito da periodi più o meno brevi in cui l’appetito diminuisce. È opportuno assecondare il bambino, non forzandolo a mangiare quando ha meno appetito e offrendogli il seno ogni qualvolta lo desideri.
Va tenuto presente che, in generale, a mano a mano che passano i mesi il bambino reclama meno poppate perché la produzione del latte si stabilizza e lui ha imparato a inghiottire, durante ogni pasto, quantità di latte sufficienti a coprire un intervallo più lungo tra una poppata e l’altra. In relazione alla paura che non mangi abbastanza, si deve sempre tenere presente che l’unica cosa che conta è che nei primi mesi di vita aumenti di peso in maniera costante e che, quindi, la sua “linea di crescita” sia in salita.
A titolo puramente indicativo, nel primo trimestre di vita è considerato adeguato un aumento di peso tra i 130 e i 200 grammi alla settimana. Dopo i due mesi di vita l’aumento di peso è meno regolare e l’utilizzo dei percentili da parte del pediatra è utile per valutare se l’accrescimento sta avvenendo in modo adeguato. I percentili sono grafici utili al pediatra per avere rapidamente il polso della situazione rispetto alla crescita.
#Non è vero che nei primi mesi di vita
(Consulenza della Società italiana delle Cure Primarie Pediatriche)
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