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Vitamine e integratori in età prescolare e scolare

di Angela Bisceglia - 22.02.2021 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Spesso gli integratori sono inutili: se il bambino infatti si alimenta in modo completo, con un apporto equilibrato di tutti gli alimenti, inclusi frutta e verdura, è ben difficile che vada incontro a carenze di vitamine o minerali.

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Integrazione nei bambini dell'asilo e che vanno a scuola

L'abitudine di chiedere al pediatra integratori di vitamine e minerali per i propri bambini è molto diffusa tra i genitori. Spesso però tali integratori sono inutili: se il bambino infatti si alimenta in modo completo, con un apporto equilibrato di tutti gli alimenti, inclusi frutta e verdura, è ben difficile che vada incontro a carenze di vitamine o minerali.

Potrebbero esserci però momenti in cui il suo organismo ha bisogno di un 'aiutino'.

In età scolare: l'integrazione quando il bambino è stanco

Spesso durante il periodo scolastico i genitori riferiscono al pediatra che il bambino appare stanco e meno concentrato. In questo caso si potrebbe dare una supplementazione di complessi a base di ferro, zinco, vitamina B6, B12, acido folico. L'importante è non stabilire mai di propria iniziativa il tipo di integratore e il dosaggio, ma seguire sempre le indicazioni del pediatra: alcune sostanze, se assunte in quantità eccessive, non sono esenti da effetti collaterali! Inoltre, prima di dare un integratore al bambino i genitori dovrebbero valutare lo stile di vita del bambino. Se va a letto tardi, se guarda troppa tv o il cellulare, la soluzione non è l'integratore per la stanchezza, ma un cambiamento delle abitudini.

Integratori per la memoria e il rendimento scolastico

Non esistono sostanze miracolose in grado di aumentare la memoria e il rendimento scolastico e questo documento Sipps precisa che "nel bambino sano in età scolare, in assenza di specifiche carenze o di condizioni di rischio, non è raccomandata la supplementazione di alcun nutriente specifico al fine di migliorare la memoria e il rendimento scolastico".

Detto questo, il documento stesso ricorda quanto sia importante assicurare adeguati livelli di alcune sostanze – vitamina B12, ferro e acidi grassi DHA – durante lo sviluppo fetale e la prima infanzia per garantire "l'ottimale sviluppo del sistema nervoso centrale e delle sue performance anche a livello cognitivo".

Significa che bisogna stare attenti alle situazioni che possono esporre a carenza di queste sostanze, come la dieta vegetariana o vegana o anche il momento dello svezzamento dal latte materno. Fino ai sei mesi non ci sono problemi per quanto riguarda l'apporto di ferro. Dopo questa data, però, il latte materno diventa carente ed è per questo che è opportuno introdurre alimenti che possano garantire un corretto introito di questa sostanza. Se questo non accade, per esempio perché il bambino mangia molto poco al di fuori delle poppate, vale la pena valutare l'integrazione. Ricordando che in generale l'importanza del ferro non va sottovalutata. È l'altro pilastro fondamentale di crescita e sviluppo, insieme alla vitamina D".

Integrazione e fai da te

In ogni caso, in generale il "fai da te" da parte della famiglia è assolutamente da evitare, non solo con i farmaci ma anche con integratori e supplementi. A lungo andare dosi eccessive di vitamine o minerali possono portare a condizioni di sovradosaggio e intossicazione, con più rischi che benefici.

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