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Il neonato piange sempre? Forse la mamma non è serena

di Sarah Pozzoli - 21.08.2014 - Scrivici

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Uno studio tedesco suggerisce infatti che se le neomamme soffrono di disturbi d’ansia già dalla gravidanza, i neonati tendono a piangere di più  

L'ansia di mamma potrebbe influenzare l'umore del bebè rendendolo incline al pianto: è quanto suggerisce uno studio tedesco secondo cui se la neomamma soffre di disturbi d'ansia già in gravidanza, il piccolo è più incline a eccesso di pianto prolungato per 2-3 ore al dì.

La ricerca, che ha coinvolto quasi 300 gestanti seguite dall'inizio della gravidanza fino al parto e poi ricontattate quando il bimbo aveva compiuto 4 e 16 mesi, è stata condotta da Johanna Petzoldt dell'università di Dresden e pubblicata sulla rivista Archives of Disease in Childhood.

“La ricerca è interessante perché mette in relazione una diagnosi prenatale di disturbo d'ansia della mamma con una condizione di irritabilità e difficoltà a consolarsi del bebè - Simonetta Gentile, Responsabile di Psicologia Clinica dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. "Lo studio conferma ciò che nella pratica clinica vediamo da sempre", aggiunge.

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Petzoldt ha sottoposto le gestanti a questionari durante tutta la gravidanza e dopo il parto per evidenziare eventuali disturbi d'ansia o depressivi nella donna. Poi ha chiesto alle neomamme di dire se il proprio bebé piangesse in modo eccessivo (fino a tre ore al giorno per più giorni la settimana). E' emersa una netta correlazione tra disturbi d'ansia in gestazione e probabilità di pianto eccessivo del bebè. "Il comportamento del bambino dipende molto dallo stile di attaccamento che si genera con la mamma - spiega Gentile - quindi è chiaro che un attaccamento sicuro e una mamma che non va subito in ansia favorisce uno sviluppo più armonico del bambino e il piccolo diventa più resiliente".

Purtroppo, sottolinea, oggi la donna è presa dal lavoro e con lo sfaldamento della famiglia allargata di un tempo, ha perso il supporto che prima veniva offerto da mamme e nonne che potevano dare dei consigli. Adesso c'è un clima di precarietà che circonda le giovani famiglie, questo non aiuta la coppia ad affrontare serenamente l'arrivo di un figlio ma non mancano i servizi dedicati a gestanti e giovani coppie”.

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