QUAL E' IL PRIMO CIBO IN GIAPPONE?
Mariko ha cinque mesi ed è alle prese con la sua prima pappa, l'okayu, una specie di porridge di riso, preparato con riso cotto a lungo nell'acqua. In Giappone si comincia così: con un cucchiaino al giorno d'okayu “liscio”, che diventano tre o quattro cucchiaini in poche settimane. Nel frattempo, si introducono anche verdure lessate e ridotte a purea, pesce sminuzzato o tofu schiacciato. E per bevanda, un brodo leggero di alghe o il tè mugicha, a base di orzo tostato.
E IL PRIMO ASSAGGIO IN TOGO?
Dall'altra parte del mondo, in Togo, anche Desirée, poco più di quattro mesi, sta provando il suo primo cibo solido: un bocconcino di polenta di mais bianco. Per ora le viene offerto così, semplice, ma presto lo proverà intinto nel sugo delle verdure o della carne che costituiscono il pasto dei suoi genitori.
IN TUTTO IL MONDO SI PARTE DAI CIBI TIPICI
Due esempi distanti nello spazio, ma che raccontano bene come funziona lo svezzamento in altri paesi, quando non si utilizzano prodotti speciali per l'infanzia, come farine lattee o omogeneizzati. Come racconta Sara Honegger nel libro Un mondo di pappe, il principio di base è sempre lo stesso: si parte dagli alimenti tradizionali del posto, adattati per i più piccoli.
IL PRIMO ASSAGGIO SPESSO E' LA FRUTTA
In genere il primo assaggio è la frutta: mela, pera, banana, ma anche mango o papaya. Poi arrivano le pappe: con riso in Oriente, miglio o mais bianco in Africa, avena in Brasile e in Irlanda, couscous nel Maghreb. Specialmente in Africa e in America latina, al posto dei cereali si possono trovare tuberi come la patata, le patate dolci, la tapioca. A queste si aggiungono poco a poco le verdure schiacciate e una fonte di proteine: un po' di carne, legumi secchi in Medio Oriente, pesce e tofu in Asia, formaggio morbido nell'Europa dell'Est. Nessun altro paese sembra avere la tradizione del brodino vegetale tipica dell'Italia.
OVUNQUE SI INIZIA TRA IL QUARTO E IL SESTO MESE
Nella maggior parte dei casi, l'assaggio della prima pappa arriva tra il quarto e il sesto mese, e non si tratta di una novità recente. Secondo i dati raccolti dall'antropologo David Sellen per diverse popolazioni tradizionali attuali (per esempio gruppi di cacciatori-raccoglitori che ancora vivono in certe foreste) o di epoca preindustriale, l'età media di introduzione di alimenti diversi dal latte è di 4,5-5 mesi. Attenzione, però, questo non significa che il latte - tipicamente materno in queste popolazioni - venga abbandonato così presto: un conto è l'introduzione di alimenti complementari, un altro è la fine dell'allattamento, che avviene in genere intorno ai tre anni.