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Giornata contro il cancro infantile: 15 febbraio

di Lorenza Laudi - 14.02.2024 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
La giornata contro il cancro infantile è giunta alla sua ventesima edizione. Tanti sono gli eventi per sostenere la ricerca

In questo articolo

Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile

Per il 22esimo anno ricorre la Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile voluta da Childhood Cancer International (CCI).

L'evento si tiene ogni 15 febbraio ed è un appuntamento annuale per rinnovare l'impegno del mondo scientifico e di tutte quelle famiglie colpite da questa tragedia a continuare a lottare insieme ai propri piccoli.

La Giornata è stata ideata nel 2002 dal Childhood Cancer International e viene festeggiata in tutto il mondo. Una rete internazionale di 171 membri in 88 Paesi si impegna per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema. Lo scopo è ridurre la mortalità infantile dovuta ai tumori.

Il 28 settembre del 2018 l'Oms ha annunciato alle Nazioni Unite la sua nuova iniziativa globale contro le grossi disparità tra l'aspettativa di sopravvivenza dei bambini affetti da tumore nei Paesi poveri rispetto a quelli ricchi.

Ogni anno a più di 300.000 bambini sotto i 18 anni viene diagnosticato un tumore. Circa 8 su 10 vivono in paesi in via di sviluppo e la loro aspettativa di sopravvivenza è del 20%. Nei Paesi più ricchi la percentuale si alza all'80%.

Lo scopo è arrivare entro il 2030 a un tasso di sopravvivenza del 60% anche nei Paesi meno fortunati.

Ci si arrabbia quando il cancro colpisce un bambino mettendo a rischio il suo futuro. Per trasformare QUESTA RABBIA IN FORZA Airc  propone il programma "6 CON LA RICERCA", una donazione continuativa che con soli 6 euro al mese aiuta i ricercatori a trovare cure sempre più efficaci e meno tossiche per i bambini colpiti dai tumori pediatrici.

L'impegno dei ricercatori di Fondazione AIRC per trovare nuove cure per i piccoli pazienti

Ogni anno in Italia circa 1.400 bambini e ragazzi con meno di 14 anni sono colpiti dal cancro, mentre tra gli adolescenti dai 15 ai 19 anni i casi stimati sono circa 900. Complessivamente i tumori pediatrici costituiscono circa l'1% di tutte le neoplasie. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi supera l'80% per le leucemie e si aggira attorno al 70% per i tumori solidi. (*Fonte AIRTUM, Associazione italiana registri tumori).

"I tumori dei bambini sono 'macchine' che funzionano diversamente da quelle degli adulti e, soprattutto, la ricerca pediatrica per sua natura deve prestare molta più attenzione alla vita che attende i pazienti per anni e anni a venire" spiega Maura Massimino, ricercatrice AIRC, specialista in ematologia e in pediatria che dirige la Divisione di oncologia pediatrica dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano.

I pazienti pediatrici in molti casi avranno infatti 70 o anche 80 anni da vivere dopo la guarigione, e di questa aspettativa di vita bisogna tener conto nella scelta delle cure.

Per il solo 2022 AIRC sostiene 78 progetti di ricerca sui tumori pediatrici con un investimento complessivo di 8,5 milioni di euro e con l'obiettivo di riuscire a curare tutti i piccoli pazienti grazie allo sviluppo di terapie specifiche sempre più efficaci, personalizzate e meno tossiche.

Farmaci per modulare l'effetto della radioterapia

Francesco Marampon, medico e ricercatore dell'Università "La Sapienza" di Roma, si occupa di alcuni tumori infantili che non rispondono adeguatamente ai farmaci e neppure alla radioterapia. Grazie al sostegno di AIRC, Marampon sta conducendo una ricerca su potenziali farmaci radiosensibilizzanti, ovvero in grado di agire selettivamente sulle cellule tumorali e di renderle più vulnerabili alle radiazioni.

Lo scopo è ottenere un miglioramento del controllo del tumore con dosi inferiori di raggi, e quindi minore rischio di tossicità. "La radiobiologia è una disciplina ancora di nicchia ma promettente", spiega Marampon. "Una delle scommesse è riuscire a modulare l'uso delle radiazioni in modo da attivare anche la risposta del sistema immunitario contro i tumori cosiddetti 'freddi', cioè i tumori contro i quali normalmente le nostre difese non reagiscono. La ricerca è per ora in fase preliminare, ma se l'approccio si dimostrerà efficace la tecnica potrà portare grandi benefici per i pazienti".

Il ruolo della genetica nello studio dei sarcomi delle ossa

Katia Scotlandi dirige il laboratorio di oncologia sperimentale dell'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, dove guida un progetto quinquennale sostenuto da Fondazione AIRC per lo studio del processo metastatico nei sarcomi delle ossa.

La ricerca nello specifico si focalizza sullo studio delle caratteristiche dinamiche che portano le cellule di sarcoma di Ewing a sopravvivere e a crescere negli organi distali.

"Nei tumori solidi dei bambini, di cui mi occupo, c'è senza dubbio un'importante componente genetica che richiede molta ricerca mirata, perché i meccanismi che caratterizzano queste malattie sono spesso assai più complessi rispetto alle mutazioni che hanno permesso di ottenere le terapie a bersaglio molecolare usate in alcuni tumori comuni negli adulti", sottolinea Scotlandi. "Occorre imparare a conoscere meglio le caratteristiche del dialogo tra cellule tumorali e microambiente e non solo le mutazioni che causano o tengono in vita il cancro. Ogni tumore ha il suo tallone di Achille, ma i tumori pediatrici sono rari ed eterogenei, cioè composti da cellule diverse tra loro, ciascuna delle quali può avere mutazioni e quindi sensibilità ai farmaci differenti".

Secondo l'OMS nel 2030 saranno diagnosticati 21,4 milioni di tumori, quasi il doppio rispetto al 2008, con i Paesi a basso e medio che subiranno il 60/70% dei tumori globali. I numeri si fanno ancora più stringenti se parliamo di cancro pediatrico: già ora l'80% dei tumori infantili viene diagnosticato nei Paesi più poveri e la differenza nei tassi di sopravvivenza segna un’ulteriore diseguaglianza (75-85% dei bambini occidentali contro il 50% dei Paesi a medio reddito ed il 20% del Terzo Mondo). Le cause di tale sproporzione? Assenza di una copertura sanitaria adeguata, diagnosi tardive, abbandono delle cure e difficoltà nel procurarsi medicinali. Anche in Italia si riscontrano gravi difficoltà poiché il sistema sanitario pubblico spesso non riesce a farsi carico di tutti gli oneri delle terapie, che quindi gravano sulle famiglie.

I tumori pediatrici più frequenti

  • Leucemia

Sono malattie dei globuli bianchi. Rappresentano circa un terzo delle formdi cancro che colpiscono i bambini (tra 0 e 14 anni) e l'11% di quelle che si presentano tra gli adolescenti (tra 14 e 19 anni). Le forme più comuni nell'intera fascia 0-19 anni sono la leucemia linfoide (76%) e la leucemia mieloide acuta (15%).

  • Tumori ossei

Sono tumori come l'osteosarcoma (47% dei casi) e il sarcoma di Ewing (che costituisce un altro 38%). Nel complesso rappresentano il 5% di tutti i tumori infantili.

  • Linfomi

Sono tumori del sistema linfatico, suddivisi in due grandi categorie (linfomi di Hodgkin – più diffusi – e linfomi non Hodgkin).
Sono più frequenti tra gli adolescenti (32% dei tumori tra 15 e 19 anni) che tra i bambini (15%). Nel 54% dei casi si
verifica tra gli adoloscenti.

  • Sarcomi dei tessuti molli

Costituiscono il 6% di tutti i tumori pediatrici e colpiscono soprattutto il tessuto muscolare. Il piùcomune è il
rabdomiosarcoma (36% dei casi), seguito dal fibrosarcoma (15% dei casi).

  • Tumori del sitema nervoso

Colpiscono il cervello e il midollo spinale. Anche quando non sono aggressivi, possono lasciare strascichi perché colpiscono il sistema nervoso nel periodo critico dello sviluppo cognitivo.


Tra i più comuni il neuroblastoma che assieme agli altri tumori del sistema nervoso simpatico rappresenta il 5% i tutti i tumori nella
fascia 0-19 anni e il retinoblastoma (3% dei tumori tra 0 e 14 anni).

Le fasce d'età colpite 


Percentuale di casi di tumori pediatrici in rapporto al totale dei tumori diagnosticati in Italia è pari a: 

  • 1-2% 0/14 anni
  • 0,2% 15/19 anni

La sopravvivenza


Nell'insieme si calcola che in Italia la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi sia, per tutti i tumori pediatrici:

  • 82% prima dei 14 anni
  • 86% nell'adolescenza. 

La differenza di genere

La probabilità di ammalarsi di un tumore infantile è maggiore nei maschi rispetto alle femmine.

Fonti:
AIRTUM - I Tumori in Italia - Rapporto 2012 I tumori dei bambini e degli adolescenti
Ministero della Salute – Tumori pediatrici (per la percentuale di casi di tumore nella fascia 0-14 anni)


Se non diversamente specificato, con l'espressione "tumori pediatrici" si fa riferimento alla fascia di età 0-19 anni.

Le testimonianze

Testimonianze e storie su tumori in età pediatrica

Le storie da mammenellarete:

Quel giorno in cui mia figlia è diventata la nostra oncopapera guerriera

e l'aggiornamento: La storia della mia papera guerriera e della sua rinascita dopo un tumore

Per approfondire:

Tante sono le testimonianze dei concreti progressi della ricerca, qui la storia di Barbara che ha dovuto affrontare un osteosarcoma quando aveva solo 8 anni.

Oggi Barbara è una donna di 35 anni, mamma di due bambini, che vuole raccontare la sua storia per dare speranza e fiducia alle tante persone che si trovano a dover fronteggiare la malattia:

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