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Adozione per una coppia gay. Il primo ok in Italia

di Nostrofiglio Redazione - 01.09.2014 - Scrivici

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Il tribunale per i minorenni di Roma ha riconosciuto l'adozione di una bimba che vive con una coppia omosessuale composta da due donne. La piccola è figlia biologica di solo una delle due ed è stata adottata dalla convivente. "Una vittoria dei bambini" dichiarano le donne tramite il loro avvocato

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Primo caso di adozione in Italia di un figlio di due conviventi omosessuali e primo caso in Italia di "stepchild adoption". La piccola è figlia biologica di una sola delle due donne.

"Stepchild adoption", letteralmente 'adozione del figliastro' è l'adozione da parte di uno dei due componenti di una coppia del figlio, naturale o adottivo, del partner. Può dunque riferirsi sia a coppie eterosessuali che omosessuali, ma riguarda più comunemente coppie dello stesso sesso.

La coppia convive da circa dieci anni, è sposata all'estero e cinque anni fa, con la fecondazione eterologa avvenuta all'estero, una delle due donne ha concepito la propria bimba.

"Siamo felici, quasi incredule, di questo risultato che era atteso da anni e che rappresenta una vittoria dei bambini" hanno dichiarato le due donne attraverso il loro legale, Maria Antonia Pili, legale con sede a Pordenone e presidente di Aiaf Friuli..

Come spiega l'avvocato, ''le due mamme hanno dapprima intrapreso e portato a termine un percorso di procreazione eterologa all'estero e, dopo la nascita della bambina, hanno stabilmente proseguito nel progetto di maternità condividendo con ottimi risultati compiti educativi ed assistenziali, nonché offrendo alla minore una solida base affettiva''.

Adozione in casi particolari per il bene del minore

Il Tribunale ha accolto il ricorso presentato per ottenere l'adozione della figlia da parte della mamma non biologica. Le due donne, sposate all'estero, si erano rivolte all'Associazione italiana avvocati famiglia e minori, per procedere con il ricorso per l'adozione. (Leggi anche il nostro speciale sulle adozioni)

Il ricorso è stato accolto sulla base dell'articolo 44 della legge sull'adozione del 4 maggio 1983, n. 184, modificata dalla legge 149 del 2001, che contempla l'adozione in casi particolari. Nello specifico "nel superiore e preminente interesse del minore a mantenere anche formalmente con l'adulto, in questo caso genitore 'sociale', quel rapporto affettivo e di convivenza già positivamente consolidatosi nel tempo". Senza riferimento all'orientamento sessuale dei genitori.

"Non si tratta dunque del riconoscimento di un diritto ex novo, ma del riconoscimento giuridico di una situazione già consolidata, il tutto sempre nel 'supremo interesse del minore'", ha specificato il legale Pili.

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DA MAMMENELLARETE, LA STORIA: Martina, bambina con due mamme

Martina ha cinque anni e mezzo. Grandi occhi color nocciola, lo sguardo malandrino e un sorriso contagioso. Ha perso un dente da latte ed ora al suo posto ha un buchino che le trasmette un’aria birichina.

Mi dice che ha nascosto il dentino caduto e aspetta la fatina dei denti che le porterà un soldino in cambio. Lo ha detto la sua mamma Adriana. E Adriana non dice mai bugie. L’altra mamma, Francesca, ride mentre le carezza i capelli, davanti all’uscita della scuola di infanzia.

Leggi tutta la storia di Martina

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