Home Famiglia Costume

Aumentano i casi di morbillo in Italia

di Luisa Perego - 17.03.2017 - Scrivici

8.1500x1000
Fonte: Alamy.com
Il morbillo continua a circolare nel nostro Paese. Nel gennaio 2017 c'è stato un aumento dei casi rispetto all'anno precedente. Come riporta il Ministero della Salute, in tutto il 2016 sono stati segnalati 844 casi di morbillo. Dall’inizio dell’anno sono stati più di 700.

In questo articolo

Da inizio anno sono aumentati i casi di morbillo in Italia. Il numero si sta avvicinando al totale di quelli registrati nel 2016: 700 contro 844.

L'83% di questi si è verificato in quattro regioni italiane: Piemonte (che ha riportato il tasso di incidenza più elevato), Lombardia, Lazio e Toscana. E più della metà dei colpiti rientra nella fascia 15-39 anni. I numeri sono stati comunicati ieri dal Ministero della Salute e sul rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità su rosolia e morbillo.

Confrontando inizio 2016 e 2017, l'anno scorso a gennaio, febbraio e marzo si erano verificati in tutto 237 episodi. [Leggi qui per saperne di più sul morbillo]

Casi di morbillo in Italia dal 2013 al 2017 - Tratto dal sito dell'Iss

Il grafico qui sopra dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), contenuto nel documento "Morbillo & Rosolia News - febbraio 2017", mostra come si sia verificato anche un picco epidemico di morbillo in Italia nel mese di giugno 2013 con 382 casi segnalati. Ulteriori picchi sono evidenziati nei mesi di gennaio e marzo 2014 (i casi sono stati maggiori di 300). Dal secondo semestre del 2014 si osserva una diminuzione del numero di segnalazioni fino a ottobre 2015 con una ripresa dei casi a partire da novembre 2015. A gennaio 2017, il nuovo picco, con appunto 238 casi segnalati.

Come riporta Repubblica in edicola oggi, "ci vorranno ancora alcune settimane per capire se il 2017 segnerà un aumento più netto di quello di tre anni fa".

E sempre il documento dell'Iss fa notare come tra i malati di gennaio 2017 "il 27,3% dei casi (65/238) ha riportato almeno una complicanza, tra cui casi di stomatite, diarrea, cheratocongiuntivite, polmonite, otite, epatite (o aumento delle transaminasi) insufficienza respiratoria, laringotracheobronchite, trombocitopenia, encefalite, convulsioni e altre complicanze".

A che cosa è dovuto l'aumento dei casi?

L'aumento dei casi di morbillo, spiega la nota del Ministero della Salute, ''è in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e nonostante i provvedimenti di alcune regioni che tendono a migliorare le coperture, anche interagendo con le famiglie e i genitori''. Il morbillo poi, precisa sempre il Ministero, "continua a circolare nel nostro Paese a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile, non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi.

"

Ma come leggere questi dati?



"In Italia c'è un piano di eliminazione del morbillo, come anche in tutta la Regione europea" spiega Antonietta Filia, medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva che lavora nel Dipartimento di Malattie infettive dell'Iss. "E l'Italia è uno dei pochi Paesi che ancora non ha raggiunto l'eliminazione. L'obiettivo era di raggiungerla entro il 2015. Eppure continuiamo ad avere casi. C'è da dire che prima dell'introduzione della vaccinazione del morbillo venivano riportati molti più episodi, anche 60.000, 70.000 all'anno. Questi sono diminuiti man mano, grazie alla vaccinazione, e negli ultimi anni abbiamo avuto un'incidenza più bassa, tuttavia, le coperture vaccinali non sono ancora abbastanza elevate per eliminare la malattia e il morbillo è ancora endemico nel nostro Paese ".

Proviamo ora per esempio a rapportare i dati di quest'anno con quelli dell'anno scorso. A gennaio 2016 sono stati segnalati 78 casi, a febbraio 85 e a marzo 74. "Quest'anno sono molti di più" commenta la dott.ssa Filia.
"Questo è dovuto anche in base all'epidemiologia del morbillo che comunque ha un andamento ciclico: quando si verificano molti episodi, diminuiscono i casi nel periodo successivo perché le persone che hanno preso il morbillo non sono più suscettibili. Però se nel frattempo la gente non si vaccina, si accumulano altre persone suscettibili ". Altre persone che si possono ammalare di morbillo e trasmettere l’infezione. Questo numero "era atteso e sì, sono molti casi rispetto a quelli dell'anno scorso, per esempio, e anche rispetto all'obiettivo italiano". Obiettivo di raggiungere coperture vaccinali di oltre il 95% per le due dosi di vaccino. "E di eliminare il morbillo" conclude Filia.

Iss: "Non abbassare la guardia"

Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, interpellato dall'Agi sull'aumento di casi di morbillo, ha commentato: "La vaccinazione rimane una cosa da consigliare a tutti - spiega il professore -, abbiamo abbassato troppo la guardia. In questo momento sono migliaia i bambini non vaccinati contro il morbillo, soprattutto in alcune regioni come il Piemonte, la Lombardia e il Lazio, che più delle altre hanno tardato ad adeguarsi".

C'è poi un altro rischio. I bambini non coperti possono trasmettere la malattia ai più grandi "e il morbillo quando si prende in età adulta è molto fastidioso e può essere ancora più pericoloso".

Beatrice Lorenzin: "Indispensabile intervenire rapidamente con un impegno e una maggiore responsabilità a tutti i livelli"

Arriva anche il commento di Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute: “Nonostante il Piano di eliminazione del morbillo sia partito nel 2005 e la vaccinazione contro il morbillo sia tra quelle fortemente raccomandate e gratuite, nel 2015 la copertura vaccinale contro il morbillo nei bambini a 24 mesi (coorte 2013) è stata dell’85,3% (con il valore più basso pari al 68% registrato nella PA di Bolzano e quello più alto in Lombardia con il 92,3%), ancora lontana dal 95% che è il valore soglia necessario ad arrestare la circolazione del virus nella popolazione”.

“È ora indispensabile – precisa - intervenire rapidamente con un impegno e una maggiore responsabilità a tutti i livelli, da parte di tutte le istituzioni e degli operatori sanitari, per rendere questa vaccinazione fruibile, aumentandone l’accettazione e la richiesta da parte della popolazione. Analogamente le amministrazioni regionali e delle aziende sanitarie, così come pediatri e medici di medicina generale devono promuovere una campagna di ulteriore responsabilizzazione da parte dei genitori e delle persone non immuni di tutte le età affinché non rinuncino a questa fondamentale opportunità di prevenire una malattia che può essere anche letale”.

Matteo Renzi: "Dati pazzeschi"

Anche l'ex premier Matteo Renzi dice la sua, commentando dal suo profilo Facebook: "Avete visto i dati del ministero della Salute sul morbillo? pazzeschi! Nei primi mesi del 2017 si registra un aumento del 230%. lo dico da genitore prima che da politico: sui vaccini non si scherza. Basta polemiche, prendiamo sul serio la scienza. E mettiamo al centro la salute dei nostri figli, non la propaganda."

Crea la tua lista nascita

lasciandoti ispirare dalle nostre proposte o compila la tua lista fai da te

crea adesso

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli