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Influenza 2016/2017: siamo nel pieno dell'epidemia

di Irma Levanti - 12.01.2017 - Scrivici

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Fonte: Alamy.com
Oltre 550 mila italiani a letto con l'influenza nella prima settimana di gennaio, quasi 2,5 milioni dall'inizio della stagione. Facciamo il punto sull'andamento dell'epidemia, per scoprire cosa aspettarci nelle prossime settimane.

In questo articolo

In tutta Italia siamo nel pieno dell'epidemia di influenza.

A fare il punto della situazione è l'ultimo rapporto Influnet del Sistema di sorveglianza dell'Istituto superiore di sanità, appena rilasciato e relativo alla prima settimana di gennaio.

Il bollettino annuncia che dal 2 all'8 gennaio sono stati stimati oltre 550 mila nuovi casi di influenza, con 9,11 italiani su 1000 colpiti dalla malattia, portando a quasi 2,5 milioni i casi stimati dalla seconda metà di ottobre.

Scuole chiuse, lieve calo. Ma con la riapertura i casi salgono

In realtà c'è stata una lieve flessione dei casi rispetto alla settimana precedente: una flessione che ha riguardato soprattutto i bambini, da 0 a 14 anni - per altro i più colpiti dall'influenza, soprattutto tra 0 e 5 anni - e dovuta alla chiusura delle scuole per il periodo natalizio. Come ambienti affollati, chiusi e poco aerati, infatti, le scuole sono perfette per la circolazione dei virus influenzali, ed è chiaro che se vengono a mancare queste condizioni i bambini si ammalano meno.

"Ora che le scuole hanno riaperto, però, ci si aspetta una risalita dei casi" commenta il virologo Fabrizio Pregliasco, professore all'Università di Milano. "In generale, i casi continueranno ad aumentare ancora per un paio di settimane, raggiungendo il picco verso fine gennaio, per poi calare progressivamente fino alla fine del mese di febbraio".

Una stagione influenzale particolare

Rispetto alle stagioni influenzali precedenti, questa epidemia ha presentato due caratteristiche particolari. La prima è stata un inizio anticipato: di solito l'impennata di casi si ha a fine gennaio, ma quest'anno è arrivata un mese prima, a fine dicembre. Spiega Pregliasco: "In genere l'inizio della stagione scatta quando le temperature si abbassano e rimangono stabili per alcuni giorni, proprio come è successo nell'ultima settimana del 2016".

La seconda è stata una maggior diffusione: rispetto al 2015/2016, infatti, sono già più numerose le persone colpite. "Come previsto - ricorda il virologo - la stagione è più vivace per la presenza di due virus relativamente nuovi, e quindi più portati a diffondersi, in particolare l’H3N2 Honk Kong e il B Brisbane ".

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