La morte di Alessio Maurici, il 14enne di Genova ucciso, molto probabilmente, da un diabete mai diagnosticato, ha fatto riaprire la discussione su quale sia la quantità d’acqua giusta da bere in un giorno. Il ragazzino, infatti, prima di arrivare in ospedale venerdì scorso, era stato molto male per due giorni, e presentava quale unico sintomo una notevole sete: secondo il padre, continuava a bere.
La sete anormale è proprio uno dei sintomi del diabete mellito (sia quello di tipo 1 sia quello di tipo 2), che in Giappone veniva chiamato, non a caso, "malattia della sete". Qual è, dunque, la quantità d’acqua "giusta" da assumere ogni giorno? La Sinu, Società italiana di nutrizione umana, nel 2012 ha inserito per la prima volta l’acqua tra i nutrienti indicati nei "livelli di assunzione raccomandati", e ha stilato una tabella suddivisa per sesso ed età (ma bisogna comunque tener conto che l’acqua è contenuta anche nel cibo che si mangia, quindi la quantità effettiva da assumere è circa la metà rispetto a quella indicata in tabella).
Da 6 mesi a un anno: 900 ml al giorno
BAMBINI E ADOLESCENTI
Da 1 a 3 anni: 1.200 ml al giorno
Da 4 a 6 anni: 1.400 ml al giorno
Da 7 a 10 anni: 1.800 ml al giorno
Maschi
Da 11 a 14 anni: 2.000 ml al giorno
Da 15 a 17 anni: 2.500 ml al giorno
Femmine
Da 11 a 14 anni: 1.900 ml al giorno
Da 15 a 17 anni: 2.000 ml al giorno
ADULTI
Maschi
Da 18 anni in poi: 2.500 ml al giorno
Femmine
Da 18 anni in poi: 2.000 ml al giorno
IN GRAVIDANZA
Aggiungere 300 ml al giorno
DURANTE L’ALLATTAMENTO
Aggiungere 700 ml al giorno
Secondo Federico Mordenti, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione ed esperto di nutrizione pediatrica, l’abitudine a bere molta acqua va trasmessa ai bambini fin dalla prima infanzia, soprattutto perché proprio per i più piccoli (che perdono più liquidi con la traspirazione e hanno una minore percezione della sete) è più facile disidratarsi con l’attività fisica o con le elevate temperature estive.
E se negli adulti la quantità d’acqua corporea è tra il 50 e il 60%, nel lattante è il 75%, con un rischio di disidratazione tre volte maggiore. Specialmente durante l’attività fisica, secondo Mordenti, i bambini (fino a quando non raggiungono un peso corporeo di 40 chili) dovrebbero bere 150 ml d’acqua ogni 20 minuti.
Una corretta idratazione, tra l’altro, per lo specialista aiuta anche a scuola (una riduzione dell’1-2% dell’acqua corporea fa calare del 10% la concentrazione durante lo studio), consente di prevenire l’obesità (bere meno acqua è correlato a obesità e a un maggior introito calorico), aiuta nello sport (una leggera disidratazione riduce l’energia e le capacità motorie fino al 25%) e contrasta l’aumento del rischio di patologie come calcoli renali o alla colecisti.
"Per questo è importante insegnare al bambino a bere - spiega Mordenti -. Dallo svezzamento fino a un anno, va benissimo dare al bimbo acqua nel biberon, magari con tettarelle sempre più grandi, in modo che faccia poca fatica a bere. Poi, si può cambiare contenitore in base alla crescita: dai contenitori a becco d’oca a quelli con cannuccia incorporata, dalle comode bottiglie da ciclista a quelle termiche per l’estate. Infine è importante seguire i bambini durante i pasti per controllare che assumano la giusta quantità di acqua".
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