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Studio USA: latte artificiale più a rischio arsenico di quello materno

di Luisa Perego - 24.02.2015 - Scrivici

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Secondo uno studio americano i bimbi che si alimentano con latte artificiale hanno dei livelli più elevati di arsenico nelle urine rispetto a quelli allattati al seno. La ricerca è stata condotta da alcuni ricercatori americani della Dartmouth College  ed è stata pubblicata sulla rivista Environmental Health Perspectives.

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I benefici dell'allattamento naturale sono innumerevoli. Il latte materno è economico, aiuta la mamma a perdere peso e rende il bimbo più forte fin da piccino. E secondo uno studio USA, protegge i neonati dall'esposizione all'arsenico.

Uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives e condotto da ricercatori del Dartmouth College di Hanover (USA) ha concluso che allattare al seno sia più sicuro per i bambini perché conterrebbe concentrazioni di arsenico molto più basse rispetto al latte artificiale.

I ricercatori hanno misurato il livello di arsenico nelle urine di 72 bimbi di 6 settimane e nel latte materno di 9 donne nel New Hampshire. Ne è emerso che il livello di arsenico nell'urina degli allattati artificialmente con latte in polvere e acqua del rubinetto era 7,5 volte più alto rispetto a quello dei bimbi allattati al seno. (Leggi anche: 26 cose da sapere sull'allattamento al seno e artificiale)

"Da questo studio risulta che l'allattamento materno può ridurre i bambini all'esposizione all'arsenico" ha dichiarato il responsabile dello studio, la professoressa Kathryn Cottingham. "Questo è un importante benefit pubblico per il latte materno".

Arsenico: che cosa è e che cosa può causare

L’arsenico è un elemento chimico che si trova naturalmente in alcune rocce, legato ad altri minerali.

Che cosa può causare un'eccessiva esposizione all'arsenico? L’esposizione all’arsenico presente nelle acque è associata a importanti effetti tossici, tra cui effetti cancerogeni a carico di diversi organi. Per questo motivo, come scrive l'Istituto Superiore di Sanità italiano sul suo sito, "per le acque destinate al consumo umano, in particolare per le aree critiche tuttora esistenti in Italia, sono adottate misure di massima precauzione anche in considerazione della durata e intensità dell'esposizione pregressa".

Un'esposizione all'arsenico in gravidanza e in età infantile può portare a un aumento del rischio di aborto, a un basso peso alla nascita e a una diminuzione delle facoltà cognitive dell'infante.

Arsenico e situazione in Italia secondo l'Iss

E’ scaduta il 31 dicembre 2012 la terza deroga europea che consentiva di erogare acqua con livelli di arsenico superiori a dieci microgrammi per litro.

Tuttavia, in alcuni comuni della Regione Lazio l’emergenza non è cessata.

Dai rubinetti di 45 comuni della provincia di Viterbo e cinque comuni della provincia di Roma, per un totale di circa 260.000 residenti interessati, escono ancora acque non conformi relativamente alla quantità di arsenico.

Il quadro è decisamente migliorato rispetto al 2009 (90 Comuni e circa 854.000 abitanti) e sono state realizzate significative opere per la risoluzione delle circostanze eccezionali della contaminazione (primo e secondo impianto più grandi in Europa per la rimozione dell’arsenico per volumi di acque trattate e primo impianto al mondo per la rimozione del boro per volumi di acque trattate e tecnologie utilizzate).

Ora bisogna avviare ulteriori azioni di rientro ai valori di parametro nel più breve periodo.

Fonti: Istituto superiore della sanità e arsenico, Istituto superiore della sanità, OMS e Environmental Health Perspectives

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