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Sardegna, itinerario con i bambini

di Ettore Pettinaroli - 23.04.2014 - Scrivici

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Lontana dai riflettori, e dal caos, delle rinomate coste settentrionali, la Sardegna mostra il suo volto più vero. Non per questo meno bello, al contrario. Le spiagge sono raramente affollate, gli alberghi meno cari, le visite ai siti archeologici e alle aree di maggior pregio ambientale si svolgono con calma. Ecco un bell'itinerario sardo da intraprendere con i bimbi.

Lontana dai riflettori, e dal caos, delle rinomate coste settentrionali, la Sardegna mostra il suo volto più vero. Non per questo meno bello, al contrario. Le spiagge sono raramente affollate, gli alberghi meno cari, le visite ai siti archeologici e alle aree di maggior pregio ambientale si svolgono con calma. Senza fretta, senza code e senza ansia. E tutto appare perfino più bello.

Il nostro itinerario si svolge proprio nella parte sud occidentale dell'isola, tra Cagliari e il Sinis attraversando il sorprendente Sulcis Iglesiente, terra di grandi spettacoli naturali ma capace di raccontare tante storie avvincenti.

Una giornata a Cagliari, il capoluogo della Regione, è una sorta di saporito antipasto con già molti degli ingredienti che renderanno speciale il soggiorno in terra sarda: il mare e i fenicotteri, l'arte e l'archeologia. Ma sono soprattutto i ritmi rilassati a lasciarci intendere ciò che ci aspetta.

Tra il capoluogo e il Sulcis si guida lungo strade agevoli e mai troppo trafficate. Prima di recarsi in spiaggia si visitano alcuni dei grandi centri minerari della zona intorno a Carbonia e Iglesias che l'Unesco ha inserito nel Patrimonio dell'Umanità per il loro valore storico e monumentale. Per di più bravissime guide raccontano, senza dimenticare aneddoti e leggende, la vita degli “uomini neri”, che per secoli hanno estratto il carbone che ha fatto funzionare motori e ha scaldato mezzo mondo. Per una ricca pausa balneare si prosegue fino all'isola di San Pietro, dove tutti parlano una lingua molto simile al dialetto genovese, come a ricordare che furono liguri i fondatori di Carloforte, capoluogo e i moderni colonizzatori dell'isola. La circumnavigazione completa di San Pietro a bordo di grandi battelli dura mezza giornata. Che si rivela sempre ricca di momenti emozionanti. Gran finale nel sito archeologico di Tharros, la città delle meraviglie con i monumenti lasciati di volta in volta da Fenici, Romani e Cartaginesi.

Già, perché quella città su una stretta lingua di terra protesa verso il mare aperto piaceva a tutti. E i sovrani fecero a gara per renderla più bella e ricca.

1) Cagliari

Dedicare almeno una giornata alla scoperta del capoluogo sardo prima di iniziare l'itinerario si rivela una scelta azzeccata. Un breve itinerario tra i siti archeologici cittadini permette, per esempio di ammirare l'Anfiteatro Romano, sulle pendici meridionali del colle di Buoncammino, la Grotta della Vipera, ovvero il sepolcro di Atilia Pomptilia del I sec. d. C., così chiamato per le decorazioni sul fontespizio e i resti dell'aristocratica Villa del Tigellio (anch'essa del I sec. d. C.).

Interessante anche la visita al quartiere della Marina, dove passeggiare fra le viuzze dell'antico rione un tempo abitato da mercanti e pescatori. Nel quartiere di Castello, circondato da una possente cinta muraria in posizione sopraelevata, si fa invece un salto nel Medioevo: irrinunciabile la sosta al punto panoramico della Torre dell'Elefante di via san Giuseppe.

Le collezioni di armi, oreficerie e di cestini intrecciati della Pinacoteca Nazionale di Cagliari, in piazza Arsenale (tel. 070 662496;www.pinacoteca.cagliari.beniculturali.it) stuzzicano la fantasia. La visita deve iniziare da qui.

Sono 4mila le coppie di fenicotteri rosa che nidificano stabilmente nello stagno di Molentargius, alla periferia di Cagliari. Uno spettacolo maestoso e dolcissimo sempre a portata di mano (www.parcomolentargius.it).

Info: Anfiteatro, viale Sant'Ignazio da Laconi, tel. 070 652956; www.anfiteatroromano.it

Grotta della Vipera, viale Sant'Avendrace, tel. 070 6776470.

I consigli di nostrofiglio.it

1. Traghetti isole

I collegamenti in traghetto per Carloforte e l'Isola di San Pietro sono frequenti, ma in alta stagione o nei fine settimana conviene prenotare. Molti posti auto sono infatti riservati agli abitanti dell'isola. Si salpa da Calasetta, sull'isola di Sant'Antioco, o da Portovesme a bordo delle navi della compagnia di navigazione Saremar (tel. 199-118877; www.saremar.it). La traversata dura 40 minuti circa da entrambi i porti.

2. La SI Card consente l'accesso a tariffe agevolate a siti archeologici, culturali, minerari e aziende vitivinicole del Sulcis Iglesiente, comprese quelle aperte solo su prenotazione, e dà diritto a sconti in diverse organizzazioni sportive della zona. Si può ritirare gratis presso uffici turistici e strutture ricettive sul posto, oppure va richiesta direttamente sul sito www.sulcisiglesiente.eu sul quale si può consultare l'elenco completo delle agevolazioni.

3. Per trasformarsi in piccoli archeologi anche solo per un giorno si può approfittare dei programmi didattici della Coop Archeotur (tel. 0781 800596; www.archeotur.it) di Sant'Antioco. Accompagnati dalle qualificate guide della cooperativa si possono anche effettuare escursioni alla scoperta dei più interessanti siti archeologici dell'isola e del Sulcis e visite ai musei archeologico ed etnografico di Sant'Antioco.

2) Parco Geominerario Sulcis

Perché ti lamenti di pochi compiti, prova andare a lavorare in miniera! Che cosa significhi davvero lo si comprende visitando il Parco Geominerario Storico ambientale della Sardegna, patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Si tratta di una serie di miniere di carbone, attive fino a pochi decenni fa nel Sulcis, che sono state messe in sicurezza e riaperte per consentire le visite al pubblico. Alcune sono davvero spettacolari, prima tra tutte la Laveria Lamarmora di Nebida affacciata su una ripida scogliera.

Molto belle anche la Miniera Porto Flavia a Masua, la Galleria Henry di Buggerru dove si entra nella viscere della montagna a bordo di un trenino elettrico, e il villaggio minerario Rosas, nel comune di Narcao. Ma sono decine le strutture e gli stabilimenti estrattivi che si possono visitare accompagnati da guide che spesso sono ex minatori, capaci di svelare segreti e raccontare aneddoti spesso curiosi.

Da non perdere la tappa alla Grande miniera Serbariu, a Carbonia, dove si possono ammirare le grandi strutture minerarie - quali la lampisteria, la sala argani e la galleria sotterranea - e il Museo del carbone e il Centro Italiano della Cultura del Carbone (CICC). Qui si può rivivere la giornata lavorativa tipo dei minatori e seguire il processo di trasformazione del carbone in preziosa fonte energetica.

Info: Parco Geominerario: tel. 0781 255066; www.parcogeominerario.eu

Villaggio minerario Rosas,Via Rosas, Narcao (CI), tel. 0781 959130; www.villaggiominerariorosas.it

Museo del Carbone, loc. ex Miniera Serbariu, Carbonia (CI), tel. 0781 670591; www.museodelcarbone.it

3) Isola di San Pietro

E' in Sardegna ma i suoi abitanti parlano genovese e provengono dalla Tunisia. Il curioso incrocio geopolitico è subito spiegato: erano genovesi i coloni dell'isola di Tabarka (in Tunisia) che all'inizio del XVIII secolo furono trasferiti sull'isola di san Pietro allora pressoché disabitata allo scopo principale di sfruttarne i banchi di corallo. Il capoluogo dell'isola è Carloforte, dove si possono ammirare ancora numerosi palazzi signorili (e non) dell'epoca. Alle spalle del centro sorge il fortino settecentesco al cui interno sorge il Museo Civico con una bella collezione di conchiglie provenienti da tutto il Mediterraneo, mentre la Sala della Tonnara è dedicata alla tradizionale pesca dell'isola.

 

Poi si va alla scoperta di spiagge e calette segrete. Il modo migliore per scegliere quella giusta è effettuare il periplo completo dell'isola in barca. E' un’avventura da veri navigatori che inizia dal porticciolo di Carloforte, dove salpa la motonave Onda. Occorrono circa quattro ore per completare la circumnavigazione durante la quale si ammirano anche la Grotta di Punta delle oche e la Grotta di Nasca con la sua spettacolare piscina naturale scavata tra gli scogli. Lungo la costa occidentale si costeggia un tratto di scogliera lungo sei chilometri. In questa zona, protetta dall'istituzione di un'Oasi della Lipu, nidificano moltissimi rapaci: la specie più rara e importante è il Falco della regina.

Ogni estate ne arrivano dal lontanissimo Madagascar circa 100 coppie. Sono stupendi. E non fanno paura.

 

Info: Proloco: corso Tagliafico 2, Carloforte (CI) tel.0781.854009 www.prolococarloforte.it

 

Museo Civico: via Cisterna del Re 20 Carloforte (CI), tel. 0781 855880; www.carloforte.net/museo

 

Motonave Onda: tel. 333 1893826; www.circumnavigaresanpietro.it/

 

Oasi Lipu: tel. 338 2776307; www.lipu.it/oasi/oasidettaglio.asp?142

 

 

 

4) Tharros e Cabras

Prima di noi è toccato ai Fenici, ai Cartaginesi e ai Romani. Anche loro furono affascinati dall'estrema propaggine della penisola del Sinis, poco distante dalla città di Oristano. La città di Tharros (il toponimo è di epoca fenicia, ovvero del IX secolo a.C.) fu fiorente e ambita e ogni popolo che ne prendeva possesso vi edificò monumenti importanti: dal tophet punico, alle Terme e al tempio del I° secolo a. C dei Romani: di cui si ammirano le due candide colonne corinzie, fino alla grande Cisterna opera dei cartaginesi. Il viaggio nella storia continua con il Castrum bizantino e termina al cospetto della Torre Spagnola eretta utilizzando le pietre della città già abbandonata nel 900 d C. a causa delle incursioni arabe. La visita all'area archeologica è emozionante, molto meglio che leggere un libro di storia, e si conclude al Museo Civico di Cabras dove sono custoditi moltissimi reperti archeologici dell'antica Tharros.

Da vedere anche lo Stagno di Cabras, un ambiente umido di importanza mondiale la cui origine è dovuta alla formazione di enormi cordoni di sabbia che hanno separato il bacino dal mare. Vi si possono ammirare le capanne dei pescatori, che svolgevano la loro attività su imbarcazioni realizzate con l'intreccio dell'erba palustre, e i numerosi uccelli, primi tra tutti fenicotteri, anatre e cormorani, che qui trovano un ambiente sicuro e gran quantità di cibo.

Info: Coop. Penisola del Sinis, tel. 0783 370019; www.penisoladelsinis.it

Le Grotte di Su Mannau, dove un tempo si veneravano le divinità dell'acqua e il vicino tempio punico-romano sono meta di piacevoli escursioni in partenza dal paese di Fluminimaggiore (info: Start1, tel. 0781 580990; www.startuno.it).

Informazioni

STL Sulcis Iglesiente, Via Mazzini, 39 Carbonia (CI), tel. 0781 67261; www.sulcisiglesiente.eu/

Turismo Provincia Oristano, Piazza Eleonora 19, Oristano, tel. 0783 3683210; http://www.gooristano.com

Ufficio turismo di Cagliari, Largo Carlo Felice 2 Cagliari, tel. 070 6777187; www.visit-cagliari.it

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