Secondo uno studio dell'Università Monash di Melbourne, condotto su 236 donne che hanno partorito con fecondazione in vitro o altri trattamenti di riproduzione assistita, dal 33 al 46% ha concepito un secondo figlio per via naturale entro due anni dalla prima nascita.
Le donne la cui infecondità era stata inizialmente diagnosticata come 'inspiegata' avevano una probabilità più che doppia di restare poi incinte naturalmente, rispetto a chi aveva una diagnosi specifica di infecondità, il che indica che avrebbero beneficiato originariamente di un trattamento.
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Nello studio pubblicato sull'Australian and New Zealand Journal of Obstetrics and Gyneacology, la ricercatrice Karen Wynter dell'Unità di Ricerca Jean Hailes dell'ateneo, ipotizza che alcune donne soffrissero di endometriosi non diagnosticata e quindi avevano difficoltà a concepire perché la condizione ostacola la fecondità, mentre i suoi sintomi tendono ad alleviarsi dopo una gravidanza.
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E' emerso inoltre che le donne che rimanevano incinte naturalmente avevano più probabilità di essere in una relazione da una minore durata. "Una possibile spiegazione è che avessero rapporti sessuali più frequenti - aggiunge Wynter.
L'età inoltre non sembra costituire un fattore riguardo a successive gravidanze naturali.
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